Ti faccio entrare in casa perché dobbiamo parlare.
- Hyeri-ssi. Non puoi piombare qui a dire al tuo professore che lo ami. Non è... Non è etico?- e domanda retorica. Mi butto sul divano, mi guardi per poi sederti a fianco a me.
- Prof... uno non è più un mio professore da due mesi e due nl'etica non c'entra assolutamente nulla.- ti giri a guardarmi. - Prof. io la amo.- ripeti e io sbuffo.
Che seccatura queste cose! Che seccatura l'amore!
Anche se mi piaci, sei simpatica, socievole, interessante e intelligente, dopo la lezione parlavamo per ore sugli autori che avevo spiegato, c'era un feeling particolare ma nulla che si possa interpretare come amore.
- E questo l'ho capito... Ma per favore puoi non amarmi? Non farlo... vai a Seoul e studia e laureati, poi trovati qualcuno da amare. Ma io no... io non sono fatto per amare qualcuno.- cerco una scusa per allontanarti da me, non credo di essere in grado di poterti amare come vorresti. L'intorpidimento e la sensazione al petto si acuisce mentre ne parlo.
- Prof mi ascolti la prego, sono mesi che ho maturato questa cosa: questo sentimento che ho per lei, l'ho analizzato in modo scientifico. Non arrivo qui come una sprovveduta, ma in questo momento ho avuto bisogno di dirlo e se lei non prova lo stesso me ne farò una ragione. Ho vent'anni non ne ho centocinquanta, quindi, posso benissimo metterlo in un cassetto e dimenticarmene.- spieghi tranquilla e io annuisco.
Sento qualcosa di nuovo durante il discorso che fai, un certo senso di disagio che non so da cosa sia dovuto se non magari al fatto che non ho ancora mangiato, è alla bocca dello stomaco.
- Capisco... Ha senso, pienamente senso quello che mi stai dicendo. Non penso di provare qualcosa di simile per te. Ti passerà vedrai.- ti dò una pacca sul ginocchio mentre mi alzo dal divano. - Hai fame? Io non ho ancora mangiato.- prendo il telefono in mano per ordinare del delivery e annuisci con un sorriso.
Hai un fascino quando ridi che non ho mai visto in nessun'altra persona, e non posso fare altro che stare lì imbambolato, con le ginocchia che mi diventano inconsistenti a guardare quando t'illumini.
- Si grazie!-
- Pollo, birra e Soju?- apro l'app e tu annuisci di nuovo, torno a sedermi a fianco a te. Chiacchieriamo sul tuo futuro. Farai esattamente quello che ho fatto io, la stessa università a Seoul, lo stesso corso che ho frequentato pochi anni prima. Mi racconti che sono stato la tua figura di riferimento e m' imbarazzo vedendo quanto diventano luminosi i tuoi occhi.
- Eri brava a ballare. Perché non hai continuato?- rimani in silenzio i tuoi denti torturano quel labbro, vorrei morderlo anche io, i miei pensieri e il tuo racconto vengono interrotti dal campanello. Sobbalzo e scoppi di nuovo a ridere.
Che tempismo perché mi stavo distraendo con quel tuo continuo morderti le labbra.
- Perché... non ci ho mai dato così tanto peso non sono così perfetta e nemmeno ho la presenza per fare l'Idol o la backdancers.- ti siedi in tavola.
Iniziamo a mangiare e a bere, tiro fuori dal frigo la mia scorta di birra e Soju, almeno la finirò prima di partire domani.
Parliamo di libri, di film di guerra, di autori, di politica di ogni cosa e più tu ti esalti per qualcosa più io rido divertito finchè non siamo ubriachi e leggeri. Inizio a fare le vocine e tu scoppi a ridere ogni volta dandomi corda. Finchè non arriva il momento di congedarci, ti accompagno alla porta per salutarti.
- Addio Prof. Grazie di tutto.- baci la mia guancia e rimango lì fermo, per qualche secondo in silenzio, le tue labbra sono morbide e mi rimane la sensazione sulla guancia. Vorrei provare a baciarle e sapere di cosa sanno.
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The Dreamwalker e altri racconti
FanficAvete mai fatto un sogno così reale da sembrare vero? Così reale che vi sembra di conoscere la persona davanti a voi? Se il destino, nei panni di un buffo omino, s'intromettesse, nei vostri sogni, indicandovi la via da prendere? Cosa fareste? Lo seg...