Epilogo
Grazie a te, Hyeri, ora sono diventato abbastanza famoso da poter lasciare il lavoro da insegnante per potermi dedicare completamente al mio Hobby: la musica.
Ho ricominciato a ballare e Jimin ogni tanto mi coinvolge e mi chiede che ne penso di quello che fa.
In realtà tutti lo fanno: i BTS e gli altri gruppi della HYBE, non capisco come sono arrivato a tutto questo.
Ancora adesso faccio fatica a realizzarlo, sono convinto che mi sveglierò fra poco e questo sarà stato tutto uno stupidissimo sogno.
Ma non è un sogno, il mio braccio è pieno di lividi per i pizzicotti che mi sono dato perché non credevo fosse possibile una cosa del genere.
Nel giro di alcuni mesi dalla pubblicazione su Spotify del mio primo mono, con l'aiuto e la sponsorizzazione di HYBE, la collaborazione di Namjoon e Suga in alcuni testi e produzioni sono arrivato ad avere una marea di follower, tanto che, mi hanno fatto firmare un contratto per la loro azienda e mi hanno dato un manager e un bodyguard.
Ogni tanto li guardo stranito quando mi elencano le agende e quello che devo fare.
Non riesco più a ritrovare le mie abitudini e la mia routine, ma non mi dispiace.
Guadagno abbastanza bene da potermi permettere un appartamento al Trimage e quando torno a casa ti vedo con la testa affondata nei libri impegnata a studiare per il dottorato in letteratura Coreana.
Siamo solo io e te, Hyeri, nella nostra strana e assurda normalità e mi sento al sicuro da ogni cosa.
Se è questo l'amore, il sentirsi al sicuro, il non farsi mancare nulla a vicenda e il prendersi cura con rispetto dell'altra persona, oltre che la passione, il sesso e la felicità che provo quando anche solo quando ti vedo allora ti amo profondamente e sopra ogni altra cosa.
Mi sistemo la camicia e cerco di rimanere calmo.
Ti ho portato a mangiare nel tuo ristorante preferito qui a Seoul e ti ho fatto trovare un mazzo di rose bianche e girasoli sul tavolo, sono i tuoi fiori preferiti e sebbene non abbiano profumo a te piacciono perché dici che ti ricordano me.
- Hyeri... Ti devo chiedere una cosa.- mi fissi in apprensione. Forse sto facendo uno sguardo un po' troppo austero per quello che ti sto per chiedere, ma sono teso come una corda di violino.
- E'... è successo qualcosa a lavoro?- chiedi preoccupata e io nego con il capo.
Mi schiarisco la voce.
- Ormai sono cinque anni che stiamo insieme e... e mi chiedevo se per caso... ti andrebbe di sposarmi.- ti propongo con la voce che trema dall'emozione.
Nella mia testa avevo impostato un discorso bellissimo, con tanto di dedica sulla nostra vita assieme, su come mi hai aiutato nei miei momenti bui e di come ti ho sostenuto nell'andare avanti nella tua carriera universitaria, occupandomi di tutto il resto quando eri stanca anche solo di respirare.
Mi guardi facendo cadere il cucchiaino nel piatto e ti spaventi per il rumore che fa quel suono cristallino come se ti fossi riscossa.
Prendo la scatolina che ho tenuto in tasca tutto il tempo e mi metto in ginocchio di fianco al tavolo aprendola, dentro c'è un anello in oro bianco con una grande ametista, la tua pietra preferita, al centro circondata da un cerchio di piccoli brillanti.
L'ho fatto fare apposta perché di simili non ne ho trovati in giro e dentro ho fatto incidere le nostre iniziali.
Ti guardo speranzoso, cerchi di dire qualcosa ma balbetti, balbetti talmente tanto che non riesci a parlare con gli occhi che ti diventano lucidi e luminosi come i tuoi capelli iridescenti.
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The Dreamwalker e altri racconti
FanfictionAvete mai fatto un sogno così reale da sembrare vero? Così reale che vi sembra di conoscere la persona davanti a voi? Se il destino, nei panni di un buffo omino, s'intromettesse, nei vostri sogni, indicandovi la via da prendere? Cosa fareste? Lo seg...