Samsara (M.Yg)- Parte 2

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Guardo la prateria davanti a me, è immensa. 

Le aquile e i falchi volano alti sopra di noi, fa freddo.

Fa talmente tanto freddo che il vento mi taglia la pelle, non mi sento le dita. Mi verranno i geloni come l'anno scorso nello stesso periodo.

Dò una pacca sul collo del mio cavallo che si sta innervosendo. Aspetto gli altri che stanno arrivando, con la scusa che sono giovane mi mandano sempre in avanguardia.

Dobbiamo raggiungere Karakorum, dove il Gran Khan sta aspettando mio padre e gli altri generali, per festeggiare la nuova conquista del suo grande esercito.

Abbiamo lasciato l'accampamento qualche giorno fa accompagnati solo da alcuni servi, senza le donne, anche se non ci manca la compagna nelle Yurte in cui ci fermiamo.

Il generale, mio padre, ha detto che sono abbastanza grande da poter avere una moglie o forse due.

Fa così freddo anche se siamo coperti. Ho le lacrime agli occhi quando a sera arriviamo in un rifugio, a un giorno a cavallo dalla nostra meta. Non vedo l'ora che sia tutto finito.

Sto mettendo a posto i cavalli quando il mio sguardo viene catturato da una piccola creatura, rannicchiata nella paglia per scaldarsi. E' una bambina, credo che non abbia più di cinque o sei anni, i suoi capelli sono biondi come il grano e gli occhi di un azzurro così intenso da sembrare uguali al cielo di Tengri.

- Cos'è?- chiedo allo stalliere avvicinandomi lentamente alla bambina che mi guarda spaesata, come se non capisse quello che dico. Chi sei piccola creatura così diversa dal resto del mio mondo?

- E' il regalo per il Khan. L'abbiamo trovata tra i resti di una fattoria vicino agli Urali. Lei sembra diversa dalle solite, magari quando crescerà di qualche anno sarà di suo gradimento. - mi spiega il ragazzo fiero, sorridendo e anche io ridacchio divertito.

La bambina mi guarda in modo ostinato, con gli occhi che le si riempiono di lacrime, non credo che capisca quello che diciamo.

- Credo che gli piacerà... il generale dice sempre che gli piacciono le imprese difficili. E da come ci guarda sarà un'impresa difficile- rido divertito mentre mi alzo.

La creatura continua a guardarmi con quelli occhi blu screziati di oro, sembrano così strani in questo mondo pieno di occhi neri.

E' così che è avvenuta la nostra conoscenza non è vero Narantsetseg?

Mi hai continuato a guardare in quel modo ostinato per tutto il viaggio, come se fossi stato il tuo peggior nemico, e mi sono divertito a fare le linguacce per incutere timore.

Tu, che allora non eri più alta di un'aquila, al Khan sei piaciuta così tanto che ogni volta che arrivava qualcuno in ambasciata ti metteva in mostra.

Sei diventata degna di nota per la tua bellezza e la tua intelligenza.

Perché sei diversa dalle altre del suo Harem tanto che ti ha dato una casa tutta tua. Non è vero Narantsetseg?

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Sono passati anni, quasi dieci, da quando ti ho vista l'ultima volta.

Sono di nuovo in viaggio verso Karakorum, il Khan mi vuol far diventare suo generale. Ho combattuto al suo fianco e mi ha reputato degno di questo grande ruolo. Sono tutti così felici di questa decisione che mi offriranno la mia terza moglie.

Sono brave quelle donne, sono giovani e mi hanno dato molti figli, spero che sia brava anche questa nuova

E finalmente, se mi sarà concesso, rivedrò gli occhi di quella bambina selvaggia che rivedo ogni volta che alzo la testa ammirando il cielo di Tengri quando è terso.

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