- Annette!-
Urlo correndo verso una delle tue stanze, in un palazzo dalle finestre talmente alte che la servitù impiega giorni e giorni a pulire. - Annette!- tossisco, ho urlato talmente tanto che mi è andata via la voce. Controllo il grande armadio bianco con i bordi dorati che torreggia nella camera.
Eccoti davanti a me. Una bambina riccia con i capelli color rosso fuoco, che mi guarda con gli occhi blu spalancati. - Annette dove ti eri cacciata. Sono ore che ti cerco. L'istitutrice ti cerca. La servitù ti cerca!- ti faccio uscire dall'armadio tenendoti per mano e buttandoti letteralmente fuori e cadi sul grande tapperto persiano in una nuvola di gonne..
- Io non ci voglio andare da quella! Mi vuole insegnare il francese e io non lo voglio imparare.- borbotti incronciando le braccia. Ti guardo sospirando e scuotendo la testa.
- Lo devi imparare. Come faremo quando io sarò ambasciatore e tu sarai mia moglie se non sai il francese?- chiedo facendo spallucce. Liscio il mio bellissimo panciotto nuovo e lo rimetto a posto, devo sempre essere bello e in ordine come dice la mia governante.
- Oh! Ma io non ti voglio sposare, non voglio essere tua moglie.- Ti giri a guardare il grande quadro di mia madre appeso alla parete della librearia.
Tutti dicono che era una donna bellissima. Non l'ho mai conosciuta, non mi ricordo nulla di lei, perché ho solo ricordi della seconda e della terza moglie di mio padre.
- Nemmeno io ti voglio sposare. Ma ci hanno promessi.- mi da fastidio ripeterlo, ci hanno promesso da appena nati e non possiamo fare nulla per dire di no.
Funziona così e tocca solo abbassare la testa e fare quello che ti dicono di fare se vuoi rimanere ricco e abiente, senza contare i sentimenti, alcune delle mie sorelle si sono già sposate e mio fratello maggiore sta aspettando un accordo migliore per il suo matrimonio.
Siamo diventati grandi insieme io e te... Annette.
Siamo cresciuti come fratello e sorella eppure ci hanno fatto sposare quando lei ha compiuto sedici anni. Arrivati a quattordici anni abbiamo provato ad opporci ma non hanno voluto sentire ragioni.
Hai chiesto anche udienza dall'Imperatrice, ma nulla, non ci siamo riusciti. Ci siamo sposati davanti a Dio nella cappella della mia famiglia.
Quel giorno eri l'essere più bello che avessi mai visto, in quel vestito blu e oro dello stesso colore dei tuoi occhi. Eppure tutto era immediatamente scomparso come era arrivato, e la rabbia verso il senso del dovere prese il sopravvento.
- Voglio andare all'opera stasera.- ti sventoli quel ventaglio odioso, ogni tanto avrei voglia di gettartelo in faccia.
- Devo venire anche io?- domando abbandonando il pianoforte che sto suonando innervosito fissandoti.
Mi sta letteralmente sul cazzo il fatto che tu sia svogliata in tutto. Per fortuna ho altre donne che ripiegano a quello che non mi dai.
C'è un circolo qui a Vienna, lo frequentiamo io e i miei amici, è molto famoso e le ragazze sono belle, esotiche e parecchio esperte, magari stasera ci faccio un salto.
- No... no ci vado con il Conte. Andiamo a vedere la prima del "Il Barbiere di Siviglia" .- spieghi alzandoti diretta verso le tue stanze.
Ti seguo incredulo per quello che hai appena detto, non è possibile che mi tradisci così platealmente, almeno se vuoi farlo vorrei che lo facessi più, discretamente, come fanno le altre donne della tua elevatura.
- Ancora con il Conte... lo devi fare così platealmente?- i miei pensieri rotolano fuori dalla bocca. Afferro il tuo braccio e mi guardi con quegli occhi blu così arrabbiati che mi fanno vibrare l'anima. Di nuovo smetto di respirare, come il giorno del nostro matrimonio.
![](https://img.wattpad.com/cover/271594375-288-k424448.jpg)
STAI LEGGENDO
The Dreamwalker e altri racconti
FanfictionAvete mai fatto un sogno così reale da sembrare vero? Così reale che vi sembra di conoscere la persona davanti a voi? Se il destino, nei panni di un buffo omino, s'intromettesse, nei vostri sogni, indicandovi la via da prendere? Cosa fareste? Lo seg...