Just Dance (J.Hs) - Parte 4

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Mi guardo intorno e mi sento perso. Sono in mezzo a un campo di girasoli, davanti a me, a qualche metro, c'è un piccolo furgoncino che sembra un incrocio tra un palco mobile e un camioncino dei gelati, è simile a quello che viene usato per promuovere i partiti politici durante le elezioni.

A parte quella marea di piante e il furgoncino, non si sente altro. Sono solo?

Impreco a denti stretti ridendo nervosamente, non so cosa fare perché i girasoli bloccano tutto come un muro.

Al centro del palco c'è una porta.

Hey quella porta prima non c'era! Una musichetta strana inizia a suonare.

- Ma... ma questo... sono io che canticchio il motivetto di Ego.- rido nervoso e mi passo una mano nei capelli, tentando di non farmi partire un attacco di panico.

Dopo alcuni secondi compare dalla porta Taehyung con un buffo cappello a punta in alluminio insieme a un omino.

E' lo stesso che mi aveva affidato la scatola del sorriso d'emergenza nell'altro sogno. Come faccio a dimenticarlo.

- Taehyung-ah... cosa ci fai con un cappello di alluminio in testa?- la voce mi esce stridula fissandolo. Capisco che sia strano quel ragazzo, ma fino a questo punto proprio non me lo aspettavo.

- Hyung, non è il momento.- alza un braccio per zittirmi.

Sollevo un sopracciglio e incrocio le braccia.

Perché mi sembra così assurdo questo sogno?

Taehyung estrae una cartellina dalla porta aperta.

Non posso fare altro che sedermi a terra in attesa di quello che vuole dirmi e l'omino buffo tutto concitato prende un megafono in mano e se ne va in mezzo ai girasoli.

- Ma quel megafono da dove spunta fuori? Dove va?- tutto è così tremendamente assurdo. Taehyung alza la mano e continua a sfogliare la cartellina. L'unica cosa che mi viene da fare è ridere.

Qualcuno deve aver alzato il volume del motivetto in sottofondo perché la mia voce è più forte, sembra una di quelle musichette d'attesa nelle sale d'aspetto o ai call center quando ti fanno attendere il primo operatore.

Taehyung prende il megafono in mano e si siede sulla pedana del palco mentre continuo a guardarlo a braccia incrociate. Tira fuori dal blocchetto una foto, è di Nam Hyeri.

Quella ragazza che è diventata la nostra backdancers da poco e che mi ritrovo ovunque, anche quando sto andando in bagno a pisciare, in sala relax a prendere un caffè o in sala prove piena di libri che studia prima di iniziare.

- La riconosci Hyung?- alza il sopracciglio con fare indagatorio.

- Si che la conosco è una dei nostri backdancers.- la mia voce è sempre più stridula non capendo dove vuole andare a parare. - Si chiama Nam Hyeri, ha 20 anni ed è di Gwangju come me.-

Taehyung annuisce massaggiandosi il mento e rimettendo la foto a posto.

- E' la tua anima gemella.- spiega Taehyung, si sistema il buffo cappello di alluminio in testa.

Rimango a bocca aperta, poi la richiudo e scoppio a ridere. Balza giù dal palco per avvicinarsi con il megafono in mano.

- Lei è cosa?- non credo di aver capito bene.

- Lei è la tua anima gemella, quella che stata unita a te con un filo rosso, è nata a Gwangju perché vi dovevate trovare là, ma poi il tuo destino è stato deviato e anche il suo di conseguenza.- spiega pratico e mi allunga il megafono che prendo e continuo a fissarlo senza parole balbettando degli "Oh" casuali scoppiando a ridere di nuovo.

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