Il telegiornale parla sempre più di frequente di un certo Daredevil. C'è chi lo reputa un eroe e chi una minaccia. A te non fa né caldo né freddo però. Hell's Kitchen non è mai stata esattamente tranquilla, e mai lo sarà, tantomeno con un nuovo vigilante. Tantomeno se ci sei tu in giro.
Stai tranquillamente facendo una passeggiata nel museo quando senti un fruscio alle tue spalle, fai per girarti per poi ritrovarti subito dopo contro il muro.
«Devil» fai un ghigno.
«Night thief» dice lui con voce ferma «Riconoscerei il tuo odore ovunque»
«Lo so caro, è Armani» cerchi di divincolarti «Una povera ragazza non può neanche dare un'occhiata alle opere d'arte in santa pace, adesso?»
«No, se hai intenzione di portarle via con te»
«Stavo scegliendo, vuoi farmi compagnia?»
«Non preoccuparti, avrai tanta compagnia in prigione»
Scivoli via dalla sua forte presa e corri verso l'uscita, mentre ti insegue rompe tutti i faretti con quello stupido bastone che si porta sempre dietro, privandoti di quella poca luce. Non vedi niente, perciò inciampi in qualcosa e ti rialzi il più in fretta possibile.
Senti le sue mani posarsi sulle tue braccia e la sua presenza dietro di te, il respiro sul collo.
«Bella mossa, devo ammetterlo»
«Adesso ti porto in centrale e decideranno loro cosa fare con te» sussurra al tuo orecchio, senza un apparente motivo, se non quello di provocarti un brivido.
«Preferirei decidessi tu cosa fare con me, diavolo»
La sua mano inizia a tastarti delicatamente il volto, le dita sfiorano la tua pelle attraverso i guanti e la leggera maschera che indossi.
Sei calma, senza una buona visibilità non potrà mai riconoscerti.
Poggia il petto alla tua schiena e per un attimo ti sembra di percepire il suo battito.
«Lo sai perché non riesci mai a prendermi, Devil?»
«Mi sembra di averti presa, stavolta» ti costringe a voltarti, sai di essere di fronte a lui, e sai di arrivare all'incirca al suo mento. Potresti dargli una testata, inizi a ragionare sulla forza che dovresti mettere nella spinta, ma d'improvviso ti rendi conto di non volergli fare male. «Non lo so, perché?» continua poi.
«Perché sei un sentimentale»
«Non vorrai dirmi che un minimo non ti sei affezionata a me, ragazza della notte»
«Mi piace che mi dai la caccia, rende il tutto più eccitante» all'ultima parola allunghi la mano verso di lui, fino a toccare l'unica protuberanza che il costume attillato consente. Il suo respiro si smorza e tu accarezzi quella zona, divertita.
«E io ti eccito?» domandi con un filo di voce. Hai lo sguardo puntato su di lui, o perlomeno così dovrebbe essere, riesci a malapena a distinguere la sagoma.
Ti spinge verso una stanzetta dietro di te, degli schermi ti consentono una migliore visuale, dev'essere una saletta di controllo. Finisci con il sederti su di un tavolo senza nemmeno accorgertene, e lui in piedi il più vicino possibile. La tua mano ancora in quella posizione.
«Mi spaventi» commenta carezzandoti la mandibola «Mi spaventa l'effetto che mi fai»
Provi ad alzargli un po' la maschera, gli scopri soltanto il naso, sono settimane che immagini il suo viso. Resta immobile sotto al tuo tocco, finché, come se si fosse svegliato dall'incantesimo, prende entrambe le tue mani, impedendoti di fare altro. Tiene i polsi con una mentre con l'altra aggiusta il casco rosso.
«Rosso è il colore della passione» dici sporgendoti il più possibile.
«È anche il colore del sangue»
«Cosa esprime più passione del sangue?»
Impassibile. Rimane totalmente fermo quando inizi a sfiorare le sue labbra. Le assapori piano, con calma. Usi la lingua di tanto in tanto. Ti chiedi se la situazione sia sgradevole per lui, dal momento in cui senti che potresti scoppiare da un momento all'altro. Le premi contro le sue, senza baciarlo, sono morbide, ti fanno impazzire.
Dopo qualche eterno istante, quando ormai avevi deciso di lasciar stare, ti concede un dolce bacio. Per, solo, un brevissimo istante, le sue labbra schioccano contro le tue.
Gioisci dentro di te come non mai.
Accenni un sorriso mordendoti il labbro inferiore. Le tue mani sono ancora bloccate sul tavolo dalla sua. Fai sfiorare i due nasi, cercando nuovamente le sue rosee labbra, ma stavolta si allontana di scatto.
Lo guardi leccarsi il labbro per poi andarsene dalla porta.
Ti tocchi le labbra e sorridi come una stupida. Ti ha lasciata andare, probabilmente confuso da ciò che stava provando. Tu invece non sei affatto confusa, sai perfettamente come avresti voluto che andasse a finire.
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Marvel || Immagina
FanfictionOne shot con i personaggi del Marvel Cinematic Universe, so già che apprezzerete :D