Pietro Maximoff❤️

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[richiesta] allevoalpaca

Un po' come tutti hai sentito parlare del nuovo insegnante, gira voce sia giovane, davvero molto giovane, tanto da avere solo qualche anno più di te e dei tuoi compagni.

Quello che non sai è perché ci sia bisogno di questa sostituzione.

Avrebbe istruito voi tutti sulla storia, almeno per un po', è così che si è presentato il primo giorno, scrivendo tra l'altro il suo cognome alla lavagna, un po' come fanno nei film.

Da subito hai colto in lui dell'inesperienza, ma dal momento in cui il carico di compiti era stato notevolmente alleggerito, non hai battuto ciglio.

Sono passati un paio di mesi da quando c'è lui, le lezioni sono spensierate, le interrogazioni facili e a tratti divertenti. Avevi scordato che periodicamente c'è bisogno di voti scritti.

Quel giorno, preso forse da qualche impulso o mania di grandezza, il professore entra in classe annunciando un inaspettato e poco gradito test a sorpresa. Una verifica che non sei pronta ad affrontare, dal momento in cui, passato il tuo turno alle interrogazioni, non hai più aperto libro.

Inizi a preoccuparti, la ragazza seduta al banco accanto al tuo se ne rende conto e ti domanda se è tutto apposto. Annuisci, non sapendo in che altra maniera rispondere. L'hai conosciuta solo l'anno scorso, ed è buffo dato che poi non vi vedrete più. Lei è brava, te ne sei accorta fin da subito, ha sempre fatto i compiti a casa. Al momento il suo nome ti sfugge, ma a dirla tutta, non è in cima alle tue preoccupazioni.

Ti viene posto davanti il foglio, sono solo dieci domande, però dieci domande sono tante se l'ultima volta che hai studiato risale a tre settimane prima.

Inizi a leggere le tracce, più vai avanti più sembrano complicarsi, e al contempo sembrano essere prese da un libro di testo. Possibile il giovane educatore non abbia nemmeno la voglia o la fantasia di formulare una decina di quesiti liceali?

Ti guardi attorno, tutti stanno già scrivendo, come se ne vadesse la loro vita. Forse per qualcuno è davvero così.

Tamburelli irrequieta la matita sul banco ed inizi per lo meno a scrivere il tuo nome e il tuo cognome nell'angolo. La data no, non la ricordi.

Ad un tratto l'illuminazione: sei fornita di un arnese che non è utile soltanto per guardare video di gatti che cadono e gente che cucina torte.

Ti guardi attorno ancora una volta con aria furtiva. La sentinella è seduta di fronte a te, due banchi più avanti. Infili la mano nello zaino e frughi in fretta ma senza far rumore.

Lo trovi e dentro di te gioisci. Poi ti cade la gomma bianca che fa un rumore sordo, ti mordi il labbro, ma nessuno si è voltato nella tua direzione, tranne quello che di passare l'anno proprio non ne ha voglia.

Recuperi quella stupida gomma, nascondi il cellulare dietro l'astuccio ed inizi a cercare le risposte. Risposte che per qualche assurda ragione trovi subito, non solo, il primo sito che hai aperto riporta le stesse esatte domande.

Inizi a dubitare delle capacità del tuo attuale nemico e trascrivi le risposte cambiando l'impostazione della frase o l'ordine delle parole, oppure cercando dei sinonimi.

Stai per iniziare a copiare la quarta ma qualcosa ti blocca, qualcuno si schiarisce la voce alle tue spalle «Cosa stiamo facendo, Y/s?»

Alzi il capo terrorizzata dal sapere già a chi appartiene quella voce maschile, calda per quanto giovanile. Apri la bocca come se ti avessero beccata a dipingere con una bomboletta spray su di un monumento storico. La tua faccia è impagabile, lo sgomento ti si può leggere negli occhi.

Marvel || ImmaginaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora