Peter Parker💚

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Il Daily Bugle continua a parlare della Spider-Minaccia, tu però non sei d'accordo con J. J. J. e resti dell'idea che chiunque esso sia, l'amichevole Spider-Man di quartiere, deve trattarsi di una brava persona. Credi che la maschera serva solo per proteggere la sua vera identità dai cosiddetti cattivi.

Manhattan è un po' meno grigia del solito oggi, a dirla tutta ha dei pigmenti arancioni, l'autunno non lascia nulla dietro di sé.

Passeggi per strada nella direzione della libreria, il tuo ultimo acquisto ha un difetto di stampa.

Saltelli su qualche foglia quando senti un grande boato: c'è stato un incidente a catena e una delle vetture sta per schiacciarti.

Ti vedi passare davanti la tua breve vita, sei consapevole che non riusciresti a spostarti in tempo, sei pietrificata.

Non senti più la terra sotto i piedi, apri gli occhi e vedi nient'altro che il cielo azzurro. Un braccio cinge la tua vita.

Atterrate sul terrazzo di un grattacielo.

Lo guardi meglio e si tratta proprio di lui.

«Wow» mormori.

«Sì, ehm, dovresti stare più attenta» commenta guardando i propri polsi.

«Io... Io stare attenta? Io dovrei stare più attenta? Come avrei potuto anche solo fare qualcosa? Quell'auto mi è finita addosso!» urli.

«Ti ho vista, stavi guardando il cellulare»

«Ma ero sul marciapiede!»

«A volte non basta» hai come l'impressione quel lieve cenno fosse in realtà un occhiolino.

«Tu- Tu sei insopportabile» sbotti

«Oh, sei nervosetta» continua ad armeggiare con quegli affari ed infine sbuffa «Sono bloccato qui con te, fantastico»

«Sai cosa, potevi anche non salvarmi»

«E tu sai una cosa, non scelgo io chi salvare»

«Certo che sì, cos'hai una sorta di complesso?»

«Accidenti, ragazza, sei snervante»

Incroci le braccia e gli dai le spalle.

Eppure in qualche modo da quel tetto doveva pur essersene andato, perché quando ti sei voltata nuovamente lui non era più lì.

Nei giorni seguenti hai pensato spesso a lui.

Stai lavorando nel coffe shop dove sei stata assunta qualche settimana prima. C'è poca clientela e devi rifornire un dispenser, per questo motivo ti dirigi nel magazzino. Guardi tra gli scaffali e prendi lo scatolone di cui hai bisogno.

«Sembra pesante»

Urli terrorizzata lasciandoti sfuggire la scatola di mano. L'uomo in tuta la prende al volo.

«Non volevo spaventarti, scusa»

«Cosa ci fai qui?»

«Mi mancavi» risponde mentre poggia la scatola di lato.

«Come diamine mi hai trovata?»

«Sono un bravo detective»

«Non ne dubito» recuperi l'involucro «Adesso sparisci»

«Andiamo, Y/n, mi rifiuto di credere non ci abbia pensato anche tu»

«Y/n? Adesso sai anche il mio nome?»

«È scritto sulla tua etichetta» ridacchia togliendoti il pacco di mano.

Sbuffi «Dillo. Dimmi cosa vuoi da me»

«Mha, niente in particolare, è solo che... Mi sei entrata in testa»

Resti senza parole.

«Ho esagerato? Avrei dovuto aspettare qualche altro giorno?»

«Tu- Quindi tu mi stai seguendo da giorni?»

«Okay, così suona un po' maniacale, lo so- era per una buona causa, lo giuro»

«Una buona causa» ripeti con tono scettico.

Lui ti stringe a sé, proprio come aveva fatto l'altro giorno «Ti sto mettendo il mio cuore in mano» si alza la maschera fin sopra il naso.

«Cosa ti aspetti che faccia? Non conosco neanche il tuo nome»

Inclina leggermente la testa «Mi chiamo Peter»

«Un momento, questo non va contro tutte le tue regole? Non hai una sorta di-» ti interrompe con un bacio.

Marvel || ImmaginaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora