A WHITE HAIR SECRET 2

VENTINOVE

Nathan's POV

Rimango seduto per un tempo interminabile sul sedile di una delle macchine della polizia, che hanno raggiunto il luogo del rapimento. La gente mi parla ma io non riesco a sentire cosa dicono. Non riesco a non pensare al suo sguardo: non avevo mai visto Reel ridotta così prima di oggi. Avrei voluto abbracciarla, baciarla e tenerla con me, ma qualcuno me l'aveva portata via come se niente fosse.
E' tutta colpa mia.

Non avrei dovuto farla venire alla stupida festa, avrei dovuto stare a casa con lei a coccolarla e a rassicurarla. Ero così felice del mio nuovo percorso che non ho visto quanto stesse soffrendo, e per questo ora mi ritrovo con in mano un pugno di mosche. Dire che sono stato stupido è decisamente riduttivo.

Davanti ai miei occhi si staglia una scena desolante: Scott è in lacrime, appoggiato ad un muro. Ha appena finito di sbottare contro a chiunque.
È distrutto.

Mason e i suoi amici sono tutti qui, anche loro con delle facce da cadaveri. Tutto intorno a me sembra stia cadendo a pezzi.

"Tu..." sento dire da qualcuno.

Mi volto e vedo io ragazzo idiota che aveva provato a baciare la mia ragazza che mi guarda con odio. Non so perché, ma non mi fa nessun effetto. È tutto grigio e lento nella mia testa. Non riesco neanche a rispondere.

Lo vedo venire verso di me e appena mi si avvicina sento un colpo secco alla guancia, che mi sbatte a terra. Il colpo alla testa mi brucia terribilmente, ma non sento la rabbia che sale. Vorrei solo rimanere a terra, immobile. Lui si avvicina di nuovo, come una furia.

"Caleb!" tuona la ragazza a capo della squadra.

La vedo afferrare il tipo per il collo da dietro e farlo arretrare a forza.

"Lasciami andare!"

Riesce a divincolarsi e comincia ad urlare come un pazzo.

"È tutta colpa sua! Se non fossimo venuti qui non sarebbe successo niente!" grida.

"Adesso piantala! Reel è venuta qui di sua spontanea volontà, non puoi imputare a qualcuno la colpa di una scelta" grida a sua volta la ragazza dai capelli colorati.

"Se lui non glielo avesse chiesto non saremmo qui a diepserarci!"

"Non puoi trattare le persone come cani da riporto Caleb, ma mi rendo conto che sia difficile da capire per te!"

"ADESSO BASTA" tuona la ragazza che lo aveva fermato precedentemente.

Tutti si ammutoliscono e la fissano mentre io mi sollevo a fatica da terra.

"Abbiamo fallito tutti stanotte. Io per prima. Questo non significa che dobbiamo cominciare a prendercela tra di noi come se fossimo degli animali impazziti" sentenzia lei.

Sento le sue parole che mi entrano nei padiglioni auricolari ma non riesco a non pensare di essermelo meritato. Non ho il diritto di essere difeso.

A interrompere la nostra conversazione arriva un ragazzo magro e pallido, con in mano un plico di documenti da compilare.

"Ragazzi avete visto Scott in giro? Avrei bisogno di una firma prima di depositare le testimonianze"

Cominciamo distrattamente a guardarci in giro, ma non lo vediamo da nessuna parte. Butto l'occhio verso la zona dove lo avevo visto prima, ma sembra essersi volatilizzato.

Cominciamo a guardarci l'un l'altro. In fondo stiamo pensando tutti la stessa cosa.

"Non ditemi che..."

"Sta per fare qualcosa di molto stupido. In macchina, tutti, dobbiamo trovarlo. Voi rimanete insieme e non fate idiozie" dice la capogruppo, rivolgendosi a me, mio fratello e i suoi amici.

Li vediamo scomparire in una serie di auto che sgommano verso l'ignoto.

Un mucchio di pensieri mi attraversano la testa.

"Vuoi davvero che restiamo qui senza fare niente?" mi chiede mio fratello, quando le auto escono dalla nostra visuale.

"Non ci penso nemmeno" dico convinto.

Se posso aiutare in qualche modo, non mi tirerò certo indietro.

"E da dove cominciamo? Noi non siamo mica dell'FBI" chiede Ben, dubbioso.

"Hai ragione, non lo siamo. Ma so che c'è qualcuno che può aiutarci che è ancora meglio" rispondo, ricordandomi di un piccolo particolare dell'anno precedente.

"So dove dobbiamo andare" dico, alla fine.