VENTI

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Rimango due ore a fissare il vuoto, riflettendo sulle disgrazie dell'ultimo periodo, finché non sento il cellulare vibrare.
Lo afferro distrattamente, cercando di non farmi sgamare, e apro la schermata.

Messaggio da: Nathan

- Possiamo parlare oggi pomeriggio? -

Fisso lo schermo del cellulare per qualche secondo. Con tutto quello a cui dovevo pensare, ci mancava solo lui a crearmi problemi.

Messaggio a: Nathan

- Hai sfanculato la sanguisuga?-

Messaggio da Nathan

- Ti ho già spiegato che non posso-

Messaggio a Nathan

-Allora fottiti-

Messaggio da Nathan

-Ho trovato una soluzione che andrà bene a entrambi-

Sollevo un sopracciglio. Non intravedevo margini di compromesso, ma se aveva in mente qualcosa almeno gli avrei concesso di essere ascoltato prima di sfancularlo definitivamente.

Acconsento a vederci quel pomeriggio e rimetto via il cellulare. La scuola è davvero noiosa , specialmente se l'hai già fatta due volte.

Dopo ore di coma, mi avvio verso casa per affrontare il mio fidanzato, che se vuole rimanere tale farà meglio a non farmi incazzare. Cammino distrattamente per minuti interi, fin quando non arrivo all'autobus, scortata da Sheila e Jessica. Le due cercano di parlarmi, ma rispondo a monosillabi. Sto pensando ad altro.

Affrontiamo il viaggio in pullman in mezzo a tanta, troppa gente. Mi manca andare in macchina con Mason. Almeno non dovevo sorbirmi la puzza di testosterone per un quarto d'ora.

Arrivo nella mia via abbastanza sordita dall'olezzo che ho dovuto affrontare, pronta ad affrontare quella che sarà una discussione cardine.

Citofono alla casa vicina alla mia, lasciando Jessica e Sheila fuori. Sono questioni private. Jessica per fortuna ci è arrivata subito, e non ha fatto domande.

Nathan mi apre la porta e mi fissa, per poi cercare di baciarmi. Io evito prontamente il bacio e mi infilo in casa sua. So che ha alzato gli occhi al cielo, ma non mi sento minimamente in colpa. Se sono incazzata non c'è amore che tenga.

"Allora, cosa dovevi dirmi?" chiedo, senza neanche levarmi lo zaino di dosso.

"Intanto ciao, sono felice anche io di vederti" mi dice, acido.

"Io devo ancora decidere. Dipende da quello che dici" rispondo, seria, con le braccia incrociate.

Nathan sospira e si passa una mano sulla fronte.

"Non ti sembra di esagerare? Perché ti importa tanto di quello che fa lei? Non basta che io non sia interessato?"

Stringo le labbra e metto il broncio.

"Scusa se mi da fastidio che qualcuna ti metta le mani addosso mentre tu te ne stai lì imbambolato"

"Ma non me le farei mai mettere! Ti pare?!"

"Beh, che ne so io, non ci sono mica sempre!"

Nathan mi mette le mani sulle spalle, puntando i suoi occhi nei miei.

"Senti, lo so che per te è quasi tutto nuovo, ma non puoi sempre farmi la ronda. Devi fidarti. Lo sai che non farei mai niente del genere" mi dice, addolcendosi.

Arrossisco leggermente.

"Non ne sono sicura"

"Non ho mai avuto problemi a scaricare una ragazza prima di andare con un'altra. Se volevo fare pazzie sarei rimasto single"

"Questo mi tranquillizza e mi spaventa"

Nathan tira un altro sospiro.

"Va bene, allora ti prometto che se ti lascerò per lei potrai picchiarmi, va bene?"

"Pensavo di accanirmi sulla tua moto più che altro"

Lui sgrana gli occhi.
Mi scappa un sorrisetto malefico.

"Adesso mi ricordo perché cercavo sempre di non farti arrabbiare"

Scoppio a ridere, senza riuscire a dissimulare. Non riuscivo a rimanere seria se ce lo avevo vicino. Era incredibile come mi si sciogliesse lo stomaco tutte le volte, anche se ero incazzata.
Nathan mi cinge la vita con le braccia.

"Fidati di me ok?"

Non rispondo e gli concedo un piccolo bacio a stampo.

"Hai detto che avevi pensato a qualcosa" lo interruppi.

"Oh si, giusto. C'è una festa sabato alla confraternita. Vieni con me"

Strabuzzo gli occhi.

"E cosa c'entra con la nostra discussione?"

"Ci sarà anche Erika. Così starai con me tutto il tempo e vedrai che puoi fidarti anche se sono in mezzo a persone che non conosci"

Mi strofino le dita sotto al mento.

"Mmh. Non sarebbe una cattiva idea"

"Lo prendo come un sì" sorride Nathan. Sembra un bambino certe volte.

"Adesso posso avere l'onore di recuperare il tempo perso con la mia ragazza?" dice, sornione.

"Ma pensi solo a quello?"

"Sbagliato. Penso solo a quello con te"

Sorrido e gli cingo il collo sulle braccia, mollando lo zaino a terra.
Lui mi prende in braccio, sorreggendomi per le cosce, e schioccandomi un bacio spassionato, come se non ci fossimo visti per due settimane. Forse dopotutto, non era poi così stupido.

A WHITE HAIR SECRET 2 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora