QUINDICI

2K 128 22
                                    

Il giorno dopo mi ritrovo a camminare mano nella mano con Nathan davanti alla facciata del college, che rispetto alla scuola di Bad Minster sembra una reggia. Non si sente puzza di adolescente, nessuno grida come un'ossesso, e sembrano tutti estremamente tranquilli. Potrei farci un pensierino per il futuro, anche se devo valutare se ci siano corsi di mio interesse. Non so ancora bene che cosa fare dopo il diploma, anche perché sono abbastanza confusa in questo momento.

"Allora Brontolo, che ne dici?" mi chiede Nathan, con sorriso soddisfatto.

"Non male" rispondo, sorridendogli.

"Solo? Andiamo è fantastica rispetto a quello a cui siamo abituati"

"Beh si, ma ti ricordo che tecnicamente sono cresciuta a New York" commento.

"Mi stai dando del paesanotto Brontolo?" mi chiede lui, accigliandosi scherzosamente.

"Può darsi Lupin" ghigno divertita.

"Guarda che potrei tirarti giù i pantaloni davanti a tutti solo per vendicarmi"

"Ti ricordo anche che ho steso gente più grande di te e so anche usare un'ipotetica arma" gli ricordo.

"Touché" ride lui. Ha una bella risata, ed è proprio un bel ragazzo. Il concentrarmi su quel sorriso mi fa salire un senso di malinconia. Andava tutto bene, ma la tranquillità non poteva durare per sempre d'altronde.

"Ehi Bennet" sento dire da una voce lontana.
Mi volto e la voce appartiene ad una ragazza biondina, con la gonna scozzese e una canotta rosa. E questa chi sarebbe?

"Oh, Erika, ciao" la saluta Nathan, distrattamente. Lei imperterrita sorride senza degnarmi di uno sguardo, avvicinandosi. Il suo sguardo si sposta verso di me solo per squadrarmi. Attenta a quello che dici.

"Vedo che sei in compagnia" dice, rivolgendosi a lui.

Nathan sembra parecchio annoiato, e si sforza di rispondere per inerzia. Ma che ha?

"Erika, ti presento la mia ragazza, Reel. Reel, la rappresentante degli studenti, Erika Baker"

"Ooh, sciocchino, ma siamo amici, non presentarmi in questo modo così formale" squittisce lei. Ma che problemi ha?

"Comunque, molto piacere" dice la ragazza poi, rivolgendosi a me e tenendomi la mano. La stringo di malavoglia. Non mi piace questa tizia.

"Piacere" dico solo, senza metterci troppa enfasi.

"E così finalmente ti conosco, Nathan parla sempre di te... A volte fin troppo"

Okay, vuole essere percossa. Magari le raddrizzo i neuroni.

"Come scusa?" chiedo, scocciata. Nathan mi stringe il braccio con vigore, come a supplicarmi di non fare macello.

"Hihih ma scherzo, sciocchina!"

Nota bene: progettare una granata artigianale da mettere sotto la macchina di questa rincoglionita.

"Ad ogni modo, non mi hai ancora risposto per sabato Nate"

Nate? Siamo anche in confidenza?

"Te l'ho detto, non so ancora se ci sarò"

"Ooh, andiamo, lo so che eri un festaiolo alle superiori. Non vuoi provare una festa del college? O la tua ragazza ti ha messo il collare? Hihihih"

Adesso la meno. Giuro che la meno. Nathan stringe sempre di più.

"La sua ragazza non ha interesse a controllargli la vita. Sa scrollarsi le scocciature di dosso da solo" commento, cercando di non sputarle in un occhio.

"Mmh,quindi lo prendo come una conferma?"

"No aspetta..."

"Troppo tardi. Ci conto Bennet, ci vediamo sabato alla festa della GammaIota. Porta anche lei se vuoi. Magari capisce un po' cosa vuol dire andare al college"

Detto questo la zoccola paiettata se ne va scodinzolando, così com'era arrivata.

"Hai cinque secondi per spiegarmi chi è questa e perché non l'haiandata a cagare subito, prima che ti usi come concime per le aiuole" tuono, verso Nathan, che sospira vistosamente.

"È la rappresentante degli studenti. Ha potere di vita e di morte qui dentro e mi si è accollata di brutto"

"Vedi di scollartela" ringhio.

"Non posso trattarla di merda Reel, sarebbe la mia fine"

"Quindi farai il finto tonto fino alla laurea? Vuoi morire oggi?"

"Non voglio compromettermi la reputazione, tutto qui"

Mi sale il nervoso alla testa. I maschi sono davvero imbecilli quando ci si mettono.

"Beh allora fattela già che ci sei, no?!"

Lo pianto lì da solo e me ne vado. Mi infilo dentro il portone principale, e nonostante lui mi segua, cerco di defilarmi velocemente, perdendomi tra i corridoi della gigantesca struttura. C'è tantissima gente e non so dove andare, so solo che ho bisogno di rimanere da sola. Ci mancava solo questa.

A WHITE HAIR SECRET 2 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora