SEDICI

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Sto camminando come una furia in preda all'isteria. Mi da fastidio, tremendamente fastidio, che quella vagina ambulante faccia le moine al mio ragazzo. Che se ne faccia dieci, cento o anche mille al mese non mi interessa, ma proprio al mio si doveva avvicinare?! E poi quella sceneggiata davanti a me era palesemente fatta apposta. Se mette un dito addosso a Nathan giuro che dovrà trovare nuovi modi per soddisfarsi da sola quando avrò finito con lei. Uff.

Distratta dall'impeto di rabbia, sto andando avanti come un ariete, senza guardare nessuno in faccia, finché quello che credo sia un muro non ferma la mia camminata fin troppo aggressiva.

"Ahi, ahi" dico, dopo aver sbattuto la faccia. Mentre mi massaggio il naso, scopro che l'impatto non è stato con un muro di cemento, ma con uno strano tizio, che mi guarda stizzito.

"Ma che diavolo fa?! Stia attenta, diamine!"

Diamine. Siamo tornati negli anni '50 tutto d'un botto e io non ne sono a conoscenza?

"Se mi stava tra i piedi mica è colpa mia, e che cazzo" borbotto, togliendomi le mani dalla faccia. Mi ritrovo davanti a un tizio biondiccio dai capelli corti, incamiciato e profumato. Ha una tracolla piena di documenti e un completo blu abbastanza formale. Gli studenti universitari sono strani.

"Qual'è il suo numero di matricola? Ne parleremo durante un richiamo ufficiale"

"Non studio qui, spiacente. Serve che gli spieghi dove se lo deve ficcare il suo richiamo ufficiale?" sbotto. Sono già nervosa di mio, e i sotuttoio non mi piacciono.

"Ma come si permette, senta lei..."

Per un momento sembra che stia per diventare viola in faccia, quando qualcosa cambia nel suo sguardo.

"Un momento..." dice, estraendo il cellulare da una delle tasche dei pantaloni. Lo vedo digitare qualcosa velocemente, per poi passare lo sguardo continuamente da me al suo cellulare.

"Beh?" chiedo, stranita.

"Tu.. Tu sei Reel Payn?"

"Mi chiamano così"

"Uno degli ex pupilli dell'FBI? Quella Payn?"

"Sse, ma sono fuori servizio da un anno ormai. Perché?"

Quest'uomo è troppo, troppo strano.

"Santo cielo, ne ho conosciuti di membri dell'FBI, ma una così esuberante non mi era ancora capitata"

"Sono l'unica dei due che non sta assolutamente capendo il discorso?" chiedo annoiata.

Lui fa per aprire bocca, ma da dietro sento una voce che in questo momento mi da più fastidio che sollievo.

"Reel, per l'amor del cielo, ma che cazz.. " dice Nathan, comparendo alle mie spalle. Quando gli cade l'occhio sul mio interlocutore però qualcosa cambia.

"Professor Raegan..."rantola esitante.

"Bennet, non sapevo fossi da queste parti oggi" dice l'uomo di fronte a me, "vi conoscete?".

Lui mi tira un'occhiata, quasi imbarazzato.

"Ehm.. È la mia ragazza. Senta non so cosa le abbia detto o quale minaccia o insulto possa aver tirato fuori ma mi scuso in anticipo"

Sgrano gli occhi. Che esagerazione, non sono così ingestibile.

"Credo le sia scappato un sa dove se lo può ficcare il richiamo disciplinare ma nient'altro" annuncia l'uomo, con un sorriso divertito.

Nathan si passa una mano sulla faccia. Okay, forse ho esagerato un pochino.

"Non sapevo fosse un tuo professore" cerco di giustificarmi, invano.

Nathan sta per scaricarmi addosso una sfuriata gigantesca, quando l'uomo lo interrompe.

"Niente che non si possa risolvere signor Bennet. La sua ragazza d'altronde è un bel tipetto da quanto dicono i suoi fascicoli"

"I miei fascicoli?" chiedo, stranita.

"Oh giusto. Mi presento: Mi chiamo Will Reagan, esperto in psicopatologia forense e scienze criminologiche. Ho avuto modo di lavorare sui suoi rapporti e sui file secretati del quarto squadrone. Lei è una giovane leggenda tra gli esperti. Estremamente giovane, estremamente sveglia. I rapporti delle sue missioni erano estremamente dettagliati"

Lo fisso, confusa e stupita.

"Inquietante" riesco solo a dire, prima che Nathan mi tiri una gomitata impercettibile.

"Non se la prenda, per noi studiosi è un insieme di dati e niente di più. Mi piacerebbe farle delle domande a riguardo"

Questo professore è fin troppo informato. Deve essere un grande esperto e avere molta stima per insegnare in un università già da così giovane. Inoltre l'accesso ai file secretati dell'FBI non è affatto facile da ottenere. E bravo il nostro professore. C'è solo un piccolo problema: essendo sotto protezione, meno se ne sa, meglio è.

"Forse non è il caso" riesco solo a dire, contraendo la faccia.

Lui sembra carpire il mio disagio ed estrae dalla tasca un biglietto.

"Capisco. Magari così su due piedi sembra una richiesta ambigua. Ci pensi su. Questo è il mio numero di lavoro. Mi chiami se dovesse cambiare idea"

Detto questo ci rivolge un rapido saluto e se ne va senza dire nient'altro. Fin troppo ficcanaso per i miei gusti. E io odio i ficcanaso.

Bene bene, siamo tornati alla fine. È doveroso dunque fare un po' il punto della situazione: sono entrati nella storia molti nuovi personaggi, ultimi ma non ultimi, Raegan ed Erika. Cosa succederà? Casini? Assicurati.

Will Raegan

Will Raegan

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Erika

A WHITE HAIR SECRET 2 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora