Rientro nel locale come una furia, camminando e facendomi spazio tra i corpi ammassati.
Non posso credere che quel ragazzo abbia davvero l'audacia di parlarmi, anzi, anche solo di guardarmi dopo tutte le promesse che ha infranto.
Però d'altronde lui non lo sa, quanto mi ha distrutto.
Lui non c'era tutte le volte che scoprivo gli articoli che Clarissa cercava di nascondermi, tutte le volte che vedevo le sue foto con ragazze diverse ogni mese.La musica è troppo alta, c'è troppa gente e io sono troppo piena di emozioni contrastanti per riuscire ad arrivare sana e salva all'angolo bar.
Infatti, non sono neanche a metà strada quando qualcuno mi viene addosso rovesciando praticamente un drink intero sui miei jeans preferiti.
«Ma che cazzo!»
«Oh merda, scusa»
Sono così di cattivo umore che alzo subito lo sguardo verso la persona che mi ha urtato con fare minaccioso, pronta a litigare anche per una cosa che non mi avrebbe mai turbato normalmente.
Eppure la mia voglia di discutere sparisce quando vedo che davanti a me c'è Victoria, in tutto il suo solito splendore.
«Non ti preoccupare»
La tranquillizzo, sorridendo forzatamente, e mi stupisco di come anche vedere lei mi faccia venire la nausea.
«Cazzo te ho sporcata tutta»
Constata, per poi sbuffare una risata che mi è ancora così familiare.
«Fa niente»
«Dai 'nnamo in bagno che proviamo a toglie la macchia»
Insiste, sorridente, e io non so come dovrei comportarmi. Lei non mi ha fatto niente, infondo, quindi alla fine decido di seguirla mentre si fa spazio senza difficoltà tra i corpi sudati e ammassati.
Fortunatamente il bagno è libero, quindi appena entriamo cominciamo a bagnare la macchia e strofinarla per cercare di rimediare all'irrimediabile.
«Te sei fatta magra eh ricciolina»
Osserva, facendomi abbassare lo sguardo, e mi sento toccata nonostante sappia che non l'ha detto con brutte intenzioni.
«Già. Sono stressata per gli esami»
Lei distoglie lo sguardo dalla macchia per guardarmi negli occhi, con un'espressione piuttosto scettica.
«Mhmh»
Mormora, sarcastica, accennando un sorriso di chi ne sa una più del diavolo.
Mi stringo nelle spalle, poggiando la schiena al muro, mentre la bionda prova senza risultato a smacchiare i miei pantaloni che ormai mi sono rassegnata a dare per persi.
«Mi sei mancata Elì»
Vorrei dirle di non chiamarmi in quel modo, che mi fa male sentirlo dire da una voce che non è la sua.
«Ci sei mancata»
Si corregge, accennando un sorriso sincero, e a me viene spontaneo sbuffare una risata.
Da quando la mancanza si dimostra smettendo di rispondere ai messaggi e frequentando altre persone alle spalle di chi si ama?
«Nme credi? Ho convissuto con un depresso per du anni»
«Sì, immagino»
«Davvero, io non so cosa sia successo di preciso ma..»
«Infatti, non lo sai»
STAI LEGGENDO
Lontano dal cuore 2|| Damiano David
FanfictionQuante cose possono cambiare in due anni? Infondo non sono poi così tanti, aveva detto Damiano. Eppure certe volte non serve un tempo infinito, per produrre infiniti cambiamenti.