Capitolo 36: nuova direzione (2)

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(Daichi P.O.V. al passato)

Non ero riuscito a dormire, dopo la litigata con Mordred.

La mia testa era piena di pensieri.

Odiavo essere manipolato, ma non potevo negare i buoni risultati scaturiti dal piano di oji-san.

Non trovavo che il modo di pensare della mia partner fosse sbagliato. Alla fine vuole solo proteggermi, impedirmi di spingermi, o essere spinto, oltre ciò che posso sopportare.

Pultroppo, il suo disprezzo per mio zio gli impedisce di vedere chiaramente la situazione.

Oji-san, mi uccidere con le sue mani, se questo servisse a salvare il regno.

Tutta la vita del [Demon Lord Belzebub] girava intorno a questo pensiero.

Posso capirlo. Mi spezza il cuore farlo, ma lo accetto.

Non c'era una malizia dietro, per mio zio, tutto e tutti potevamo essere sacrificati, anche lui stesso, per un bene superiore. Elisabeth era l'unica eccezione, perché senza di lei non ci sarebbe stato mai un regno, degno di tale nome.

Avrei sinceramente voluto che le cose non fossero così, che oji-san non dovesse fare questo lavoro, questo "sacrificio", ma il mondo non poteva essere come lo volevo. Se fosse così avrei ancora i miei genitori.

Già, i miei genitori. Loro sono una parte importante, della ragione, per cui avevo un po' il complesso dell'eroe, nel voler salvare gli innocenti, dalle azioni di persone come Uberto Bloodhound.

Mia madre era morta per me. Se mio padre, o chiunque altro fosse stato con noi in quel momento, forse si sarebbe salvata.

Il dolore per la sua morte non si era mai, del tutto, indebolito in questi anni. So che Yuuto prova lo stesso, avevamo entrambi 15 anni quando abbiamo perso le nostre vite: troppo giovani e troppo immaturi per metabolizzare il lutto.

Quello che ci accadde dopo, per mani del demone che vi aveva intrappolato in quella cella, di certo non ci aiutò.

Anche adesso, che siamo rispettivamente, il [Dio Demone] e il [Signore del Caos] i traumi del giorno in cui la nostra "realtà" era andata in pezzi rimangono.

Entrambi abbiamo affrontato la nostra perdita in modo diverso, scegliendo di diventare perone diverse, con differenti ideali.

Yuuto, era une egoista, che pensava solo al benessere e alla sicurezza dei suoi compagni. Chiaro e semplice. Lui stesso lo ammetterebbe senza problemi.

Di base, il mio migliore amico, era buono, o neutrale, verso gli altri, il tipico personaggio che si immischierebbe in una guerra altrui senza una valida ragione, anche se vedesse migliaia di persone morire.

Aveva un atteggiamento e comportamento tipico di un "re" in un certo senso. Per lui, il suo "regno", o meglio, la sua nuova famiglia, contavano più di tutto il resto.

Sarebbe morto per Shiro, Lifa, Logan e Amelia senza pensarci due volte, e avrebbe commesso le azioni più atroci e mostruose per tenerli al sicuro.

Proprio come Lucifero-sama.

Mentre io ero un altruista che avrebbe protetto un gruppo di civili, anche se non mi avrebbero detto grazie, o disprezzato per le mie azioni. Non solo perché era la cosa giusta da fare: tenere al sicuro chi non poteva farlo. Ma anche perché sarei stato felice, se le mie azioni, avessero impedito, anche ad una sola persona, di vivere il dolore che avevo patito io quando era morta mia madre.

Avevo un pensiero simile a quello di Tristano-sama.

Era davvero ironico il fatto che io fossi stato addestrato da Lucifero-sama, quando i nostri modi di pensare erano spesso in contrapposizione, mentre avevo trovato un terreno comune con il [True Hero].

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