Capitolo 127: battaglie nel deserto (3)

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Cinque solca-sabbie stavano percorrendo una zona sabbiosa delle regioni esterne, del loro paese.

Le navi erano fatte in legno, come le precedenti mandate nelle prime ondate, che dovevano mettere alla prova  le difese del confine di Schwert.

Ovviamente gli altri velieri erano stati distrutti dalle forze di Lignum, prima ancora di poter intravedere da lontano una fortezza.

Queste erano leggermente più moderne delle precedenti, anche se ben lontane dalle famose navi in puro metallo.

La più grande differenza in questa piccola flotta, rispetto a quelle che l'avevano preceduta, era l'equipaggio.

Mentre quelle venute prima di loro avevano come personale di bordo e soldati, solo civili divenuti schiavi, comprati a basso prezzo, e pochi membri effettivi dell'esercito nazionale.

Questa volta invece, gli uomini e le donne a bordo erano tutti combattenti militari o detenevano in addestramento di base che li rendeva di maggior valore, rispetto ai semplici schiavi ex civili, che non avevano mai preso in mano un arma.

"Preparate i cannoni! Gli esploratori hanno riferito di un accampamento sconosciuto più avanti!"

Il capitano a bordo della nave più grande, stava sbraitando ordini, mentre teneva un cannocchiale in mano, osservando con attenzione, insieme ad alcuni suoi sottoposti, il paesaggio che avevano in torno.

"Continuate ad tenere d'occhio i dintorni! È possibile che quei cani settentrionali siamo nei paraggi!"

Le notizie ad Sandar viaggiavano molto lentamente. I canali di comunicazione non erano nemmeno lontanamente efficiente come quelli di Lux, Schwert o Lignum, visto i pericoli che serpeggiavano anche nelle strade più sicure, che spesso i commercianti usavano per viaggiare.

I mezzi di comunicazione più avanzati, come gli [artefatti], erano usati solo nelle grandi città, o in misura maggiore, tra le [Nove Oasi].

L'esercito nazionale soffriva molto di tale mancanza.

Era per questo motivo, che i generali di Sandar, seppero dell'invasione di una parte delle forze del regno dei semi-umani, molto tempo dopo che avevano iniziato ad usare gli avventurieri come occhi e orecchie.

A quella notizia una rabbia, nata dall'umiliazione, si diffuse tra le truppe regolari, e tra i vertici di comando.

"Dovevamo invaderli? E ora siamo noi ad essere invasi?"

Quelle semplici parole, dette da uno dei principi del regno desertico, bastarono ad sottolineare l'ironia della situazione. Ma nessuno rise dopo quella informazioni.

Una grande pressione fu messa su i soldati e ufficiali che sono stati mandati in questa missione.

Le uniche loro opzioni erano la vittoria, o tornare indietro con informazioni rilevanti sul nemico. Se avessero fallito, diventare schiavi o essere giustiziati, sarebbero state delle possibilità da sogno, se messe a confronto con il loro destino.

I principi che volevano guadagnare fama e potere, sarebbero stati crudeli con chi li deludeva.

"Aumentate la velocità! Voglio avere il sole alto quando..........!!"

"Capitano! Vedo qualcosa! Da quella parte!"

Non solo il capitano, ma molti altri soldati, che avessero un binocolo o no, volsero lo sguardo verso il cielo. Lì, a un centinaio di metri di altezza, e molti di più di distanza, c'era un mago in piedi sopra un cerchio magico.

"Tutti! In posizione!!!! Alzate le difese e preparare le frecce! Non può essere solo state in guardia!!!!"

Mentre si preparavano ad abbatterlo, il mago elfico guardo dall'alto in basso le solca-sabbie, con un espressione di palese disgusto dipinto sul volto.

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