𝟑~𝐓𝐡𝐞 𝐒𝐭𝐮𝐝𝐞𝐧𝐭 𝐀𝐬𝐬𝐞𝐦𝐛𝐥𝐲

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Logicamente resto quasi scioccata quando dalla porta entra il ragazzo, mi correggo l'uomo con cui ho giaciuto due notti fa. Istintivamente guardo indietro cercando altri posti liberi che ovviamente non sono disponibili, poi sposto lo sguardo sulla mia migliore amica che mi guarda confusa. Tuttavia non ho ne il tempo e ne tantomeno il luogo per spiegargli la terribile situazione in cui mi sono cacciata. Il moro non mi ha ancora notata fortunatamente, ma data la mia intelligente scelta di espormi così tanto se ne accorgerà molto presto e l'unica cosa che vorrei fare ora è sotterrarmi per terra, nonostante le poltrone sono strette e sotto c'è solo un pavimento durissimo. In sostanza non c'è alcuna via di fuga e io ho solamente reso la situazione peggiore di quella che già è, se fossi lì infondo probabilmente ora sarei nascosta dietro qualche libro o zaino, ma sono di fronte a lui ad accettare il mio disagiato destino.

Vedo la sua piccola figura in fondo avvicinarsi verso la scrivania, facendosi vedere più nitidamente. Indossa un elegante camicia bianca, come quella che indossava quando ci siamo conosciuti e dei pantaloni neri come le scarpe. Mi accorgo solo ora che l'aula si è fatta silenziosa come se fossimo ad un funerale e il preside sta salutando molto calorosamente Harry che ricambia con altrettanto affetto, sembra un paraculo aggiungerei, ma non mi pare il contesto giusto. L'atmosfera sembra essersi calmata e fortunatamente o magari il contrario, il preside e i suoi due accompagnatori si rivolgo a noi guardandoci, la voglia di sparire e non farmi più vedere mi sembra ad un tratto molto più interessante di prima, appena il moro guarda le prime file e con mia grande sfortuna si ricorda di me, notando la mia presenza e non solo dal momento che si ferma per qualche secondo prima di riprendersi e guardare gli altri. Aurora prima che possa  iniziare a impanicarmi mi strattona leggermente il braccio incitandomi a guardarla, probabilmente avendo capito anche lei gli sguardi che ci siamo scambiati,.

«Quello non sarà mica uno delle tue conquiste vero?» mi bisbiglia tenendomi ancora stretta per il braccio

«La situazione è peggiore, quello è il tipo di l'altro ieri e non penso che gli faccia piacere molto piacere vedermi, dopo che l'ho rifiutato, in un modo tanto insensibile. Sarà sicuramente incazzato»

«No più che altro era imbarazzato o qualcos'altro. Comunque conosce sicuramente Harry e se gli ha raccontato che cosa avete fatto a casa sua, non capisco perchè ci abbia provato con noi»

«Beh sicuramente manco a lui piacciono le relazioni serie, ma il problema è che se ci dovrò interagire avremmo un conflitto. Siamo andati a letto insieme e la mattina me ne sono andata anche se lui non voleva...»

«Facciamo che ne parliamo dopo, se no ora non riesco a sentirti bene. Comunque se così fosse siamo fottute»

«No sono fottuta» ripeto a me stessa riportando l'attenzione sul preside che è seduto alla scrivania di fronte al microfono intento a cominciare la prima lezione dell'anno.

«Salve a tutti studenti come ben sapete questo è un anno speciale. Il vostro ultimo anno qui alla Cambridge University! questo è l'anno decisivo, cambieranno molte cose per voi, praticamente tutto. Vi diplomerete, finirete un'importante ciclo della vita e ne comincerete un altro più grande entrando nel mondo del lavoro, ma questo non vuol dire che non dovrete studiare anche lì e a proposito questi due giovanotti lo sanno perfettamente» indica i ragazzi di fianco a lui in piedi, che gli sorridono di risposta a ciò che è appena stato detto
«...ed è proprio a questo proposito che loro sono presenti oggi con noi. Loro sono a capo di un agenzia molto importante per l'Inghilterra, ma anche famosa in tutto il mondo. Hanno frequentato anche loro questa scuola e sono qui per raccontare la loro esperienza e per insegnarvi qualcosa, anche se si suppone che con o senza di loro voi siate pronti ad affrontare il mondo lí fuori giusto?» chiede a noi che rispondiamo in eco con un si molto monotono e distaccato facendo sogghignare i due dietro il preside
«ora lasciamo parlare loro e infine sarete liberi di fargli tutte le domande che vorrete, sia a loro che a me» si alza dalla scrivania e prende il microfono dalla piccola asta che lo teneva fermo sulla scrivania, per poi avvicinarsi a loro e allungarglielo, sedendosi subito dopo di nuovo alla scrivania.

𝐓𝐨𝐱𝐢𝐜 𝐋𝐨𝐯𝐞 𝐎𝐫 𝐍𝐨𝐭 [𝐇.𝐒.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora