𝟏𝟔~ 𝐖𝐡𝐲 𝐃𝐢𝐝 𝐈 𝐃𝐨 𝐓𝐡𝐚𝐭

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Dopo paranoie di ogni tipo, mi convinsi o meglio la mia migliore amica riuscì a convincermi di incontrarlo.
Ha ragione lei! mi starò facendo sicuramente dei film completamente inutili.
Avrò di certo frainteso la situazione, vorrà semplicemente farlo e io avrò solo travisato le sue parole.
Non sono solita a queste preoccupazioni, sarà per il fatto che non ho mai fatto avvicinare nessuno manco con il sesso. Però è forse proprio per questo che mi sono allarmata da subito.
gli risposi a monosillabi. Avrebbe pensato che sono una grande stronza a rispondergli non solo la mattina dopo, ma anche a monosillabi. Non seppi come pensarla quando mi rispose praticamente dopo pochi minuti, come se stesse aspettando solo quel messaggio. Respinsi le paranoie che tentarono di girarmi in testa e ignorai qualsiasi impulso di tirargli buca.
Aurora fu la prima ad essere pronta, spinta dall'euforia di andare a stare dalla ragazza. Sinceramente non colsi il motivo di tutta quest'emozione! sta quasi sempre con lei, ora non dovrebbe essere differente.

«Non è che ti vuoi sbarazzare di me? stai cercando in tutti i modi di sbarazzarti di me» mi lamento alzandomi dal letto assonnata, sotto il suo sguardo giudicatorio.

«Smettila stupida! devi solo sbrigarti che fra poco viene Max e dobbiamo portare la valigia a casa sua. Non mi voglio sbarazzare di te, per quanto tu stia diventando insopportabile, per i miei gusti» mi prese in giro e io presi il cuscino che stavo mettendo apposto e glielo lanciai, colpendola sul viso. Ignorai il freddo che mi invase appena scostai il piumone e corsi verso il bagno, sentendo il cuscino sbattere contro la porta e una serie di imprecazioni nei miei confronti.
Quando uscii scoprì che lei se ne era già uscita, probabilmente la mora è arrivata e voleva risparmiarmi quelle stupide smancerie. Presi il telefono e lessi che Harry mi aveva chiesto ormai un'ora fa se andava bene di vederci per le dodici nel ristorante vicino al college, naturalmente anche se contro voglia acconsentii mantenendo sempre i monosillabi. Facendomi accorgere che mancava poco più di un'ora e mezza.
La porta si spalancò ed entrò solo Max, con un enorme sorriso, sventolando i suoi lisci capelli mori e lunghi. Mi venne incontro radiosa e mi abbracciò per la prima volta di sua piena volontà

«Aurora è andata a mettere la sua valigia nella macchina di Joseph. Io sono rimasta qui a farti compagnia. Tanto per parlare, lei mi ha raccontato di Harry se vuoi sapere la mia opinione sareste benissimo insieme» esclama sedendosi sul letto di fianco a me. La guardai stupefatta, è la prima volta che riusciamo a parlare da sole e azzarda un argomento del genere, sapendo che non mi piacciono le relazioni serie.

«Ehm sinceramente non la vedo così, ed è proprio il motivo per cui non andrei all'incontro» risposi più cortesemente che riesco. Avrei voluto rispondere con altri toni decisamente più bruschi. Ma il pensiero che la mia migliore amica possa avercela con me per aver trattato male la sua "fidanzata" mi spaventa. É un tipo di empatia che non tutti conoscono. Un limite che non avrei mai voluto avere, insomma è la mia migliore amica dovrebbe scegliere me in teoria. Tuttavia gli ultimi avvenimenti mi hanno fatta dubitare di gran lungo su questa stupida ipotesi.

«Andiamo! da come Aurora me ne parla, da come vi ho visti in discoteca e da quanto tempo passate insieme. Mi stupisce ancora che non abbiate ufficializzato la cosa, dopotutto siamo tutti adulti e vaccinati, giusto?» chiede ovvia, con un tale sorriso confidenziale, che mi fa domandare perchè ancora non l'ho fermata. Lei probabilmente intuendo dalla mia espressione e dal mio umore, si alza dal letto e mi guarda accigliata. Ancora non ho capito se sta facendo ciò con malizia? o è seria? e mi sta cercando di darmi una mano nel modo più sbagliato possibile.
Sta di fatto che non sopportando più quella finta confidenza mai stata in nessuna situazione. Decido che è meglio di uscire ed evitare una litigata che avrebbe fatto più male a me che a lei.
«Ehi è tutto ok? non volevo offenderti?» mi chiede facendo qualche passo verso di me, posandomi una mano sulla spalla, che scansai prontamente, come se fosse stata una scarica elettrica.

𝐓𝐨𝐱𝐢𝐜 𝐋𝐨𝐯𝐞 𝐎𝐫 𝐍𝐨𝐭 [𝐇.𝐒.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora