La mattina seguente mi svegliai circondata da un paio di braccia su un letto circondato dal buio pesto e subito mi feci subito prendere dal panico buttando le braccia magroline da parte e cadendo dal letto per lo spavento e la mia poca agilità al mattino.
In quei pochi secondi rivissi il mio incubo e furono secondi di puro terrore, in cui risentii tutto anche fisicamente. Ero spaventata a morte e non riuscii manco a urlare per la parura, ogni mio senso era amplificato e l'aria stava sempre di più diminuendo, nella stanza si sentivano solo i miei respiri soffocati.
Finalmente dopo attimi che mi sembrarono ore, trovai forse un interruttore e prima di accasciarmi a terra lo accesi. Mi misi le mani sulla faccia chiudendo gli occhi per ripararmi dalla luce e da chiunque si trovasse nella stanza anche se di certo non era una protezione, era solo una mossa stupida di una vigliacca che non sapeva difendersi.
Non sentii nessun suono però, ne della sua voce, ne di passi, ne di coperte che si spostavano, solo i miei battiti e i miei sospiri veloci.
Allora mi obbligai di aprire gli occhi e di scoprire in che guaio mi ero cacciata sta volta e a chi avevo concesso il mio corpo, ma quello che vidi appena aprii gli occhi rassicurò enormemente e mi sorprese.
Ero nella mia camera, con le mie foto e quelle di Aurora, lo stesso arredamento, lo stesso disordine e Aurora sul letto che mi guardava spaventata e confusa come mai l'avevo vista.
Mi alzai cercando di tremare il meno possibile, ormai mi aveva visto ma dovevo provare a farle vedere che non stavo tanto male, che non mi doveva guardare con quello sguardo come se le facessi pena, ero sempre la migliore amica che conosceva, quella pazza, imprevedibile e soprattutto non spezzata.
In quei minuti di silenzio in cui mi ero alzata e rimasta davanti a lei, qualcosa cambiò nel suo sguardo, stava nascondendo la compassione ma sapevo che aveva capito, nell'istante in cui guardò il mio corpo e si fissò sulla valigia.
Lei conosceva Diego e sapeva cos'era in grado di fare, a piccoli pezzi glielo raccontai negli anni passati, ma adesso non c'era bisogno di alcuna confessione, non c'è ne era bisogno mi aveva capito come al solito.
Si alzò cauta dal letto e mi venne in contro senza paura se mi potessi ferire e poi mi abbracciò forte, con sincerità e restammo così per un po' siccome ricambiai il suo abbraccio con insicurezza. Non perché credevo che mi poteva fare del male, ma perché avevo paura che da lì il nostro rapporto sarebbe cambiato, non volevo per niente al mondo che diventasse diverso da ora.«Lo avevo intuito da come hai guardato i ragazzi che ti si sono avvicinati ieri, non ci volevo credere, mi dispiace così tanto Emma» disse ancora abbracciandomi e fui io a staccarmi e guardarla negli occhi che si riempivano di lacrime, allora mi affrettai a pulirgliele.
«Non devi piangere, sto bene e tornerà presto tutto come prima non temere» le sorrisi rassicurandola.
Vedendola in questo stato mi spezzava il cuore, era la mia prima migliore amica e per nulla al mondo l'avrei voluta vedere in questo stato. Lei però scosse la testa contrariata.«No è colpa mia, se non fossi stata così orgogliosa avrei potuto evitare che accadesse obbligandoti a restare con noi, alla fine era questo il piano prima che rovinassi tutto» disse e nei suoi occhi lessi il senso di colpa trafiggerla e sembrava che non fosse solo quello, ma era troppo preoccupata e non volevo fare la stronza più del necessario.
«Se facessimo una cosa? ci dimentichiamo di tutto e torniamo a vivere le nostre vite prima delle vacanze di natale» le sorrisi più energica di prima, tentando di coinvolgere con lo stesso entusiasmo anche lei.
«Mi sembra un'ottima idea, ma prima che me ne dimentichi ti devo dire una cosa, forse due» mi incuriosì e la incitai a parlare.
«Beh ti ha cercato Harry, non ieri sera in effetti lì non si è fatto vivo anche se gli ho detto che saresti venuta...» si fermò guardando la mia occhiataccia, se si fosse presentato sarebbe stato un bene, ma non doveva sospettare manco per un solo secondo che lo stavo aspettando e non mi piaceva che lo aveva cercato lei.
A proposito come aveva fatto ad avere il suo numero? e soprattutto mi aveva cercata?
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𝐓𝐨𝐱𝐢𝐜 𝐋𝐨𝐯𝐞 𝐎𝐫 𝐍𝐨𝐭 [𝐇.𝐒.]
ChickLitEmma Borghese è una ragazza Italiana. Ha un carattere molto forte, è estroversa ma non si lega facilmente alle persone. Frequenta l'ultimo anno alla Cambridge University e in questi anni ha conosciuto la sua migliore amica Aurora e il suo migliore a...