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Non ci sono addii per noi. Ovunque tu sia, sarai sempre nel mio cuore.

Mahatma Ghandi

Dopo la seduta dallo psicologo mi sentivo ancora peggio, se possibile. Era diventato difficile persino parlare, così avevo iniziato a stare sempre di più in silenzio e a rispondere solo a monosillabi. Non sapevo perché, ma avevo un vuoto nel petto che, dopo il sogno che feci, si allargò un po' di più. Vivevo con un macigno sul petto e nessuno se ne accorgeva, neanche la mia migliore amica. Ma a loro difesa ero io che mi chiudevo a riccio in me stessa ed evitavo di parlarne perché faceva stare male me e anche loro.

Stacy quella mattina, dopo un'altra settimana senza vederci, mi venne a prendere con la forza e mi obbligò ad uscire con lei. Era bello poter passare un po' di tempo insieme, come ai vecchi tempi, prima del college e della distanza quando ci vedevamo ogni giorno a scuola e fuori e passavamo le giornate a divertirci.

-Okay, mi dici cos'hai? Stai col muso da una settimana, cos'è successo?- da un lato non volevo addossarle i miei problemi, ma dall'altro volevo parlare con qualcuno di quel sogno che avevo continuato a fare ogni notte da allora diventando sempre più reale. Così glielo spiegai. Gli raccontai di questo ragazzo con il sorriso più splendente di sempre che amava le stelle e che mi aveva resa felice come mai prima, anche se solo in sogno. Vedevo il suo volto ovunque, in ogni persona. Era diventata una specie di ossessione, anche per questo avevo evitato di uscire di casa in quei giorni. La cosa mi spaventava. Stavo forse impazzendo?

-Credo...- Stacy non arrivò a finire la frase perché un ragazzo chiamandomi a gran voce mi raggiunse. Lei all'inizio sembrò sollevata, ma poi si agitò eppure io ero concentrata sul ragazzo avanti a me. Aveva un'aria così familiare... D'istinto mi massaggiai il petto, all'altezza del cuore dove la voragine mi stava divorando.

-Delia lui è Byron. Gli ho parlato così tanto di te che gli sembra di conoscerti già, non è vero Byron?- la mia amica sembrava parecchio nervosa così decisi di mettere da parte il fatto che non mi avesse parlato di quel ragazzo e seguirle la corrente.

-Certo. Quel Byron. Anche a me sembra già di conoscerti grazie a Stacy- sorrisi e gli strinsi la mano per presentarmi ufficialmente. Lui invece sembrava confuso, tanto quanto me magari. Mi allontanai dai due con una scusa per lasciarli un po' da soli. Ero pronta a tornare a casa, in fondo non avevo mai avuto voglia di uscire quel giorno, ma mi raggiunsero prima che potessi filarmela.

-Sai, da quando Stacy mi ha parlato di te...- Byron lanciò un'occhiata d'intesa con la mia amica che distolse lo sguardo imbarazzata mentre ci sedevamo al tavolo centrale di un locale. Mi sembrava familiare, probabilmente ci ero già passata accanto senza però mai fermarmi.

-Non vedevo l'ora di conoscerti. Il tuo secondo nome è Harmonie giusto? Mi è sempre piaciuto- il suo sorriso era rassicurante, simile a quello del ragazzo nel mio sogno e, di nuovo, lo rividi avanti a me. Di solito, più tempo passava, più i sogni sbiadivano cancellandosi alla fine, invece io non facevo che ricordare sempre meglio il viso del ragazzo dei miei sogni. Jake. Mi concentrai però, scacciando la sua immagine, sul fatto che avrei voluto urlargli contro per avermi chiamata con il mio secondo nome. Mi sembrava sbagliato uscito dalla sua bocca. L'unico degno di chiamarmi a quel modo era Jake semmai fosse davvero esistito.

-Preferisco Delia- replicai più fredda di quanto in realtà avessi voluto, ma non potevo evitarlo. Byron non sembrò per nulla turbato, come se si aspettasse da me una reazione simile.

-Avevo un amico che lavorava qui, in questo posto. Se ci fosse ancora ci avrebbe offerto dicerto una cioccolata calda, nonostante sia estate-

-Hai voglia di una cioccolata calda?- mi chiese come se niente fosse. Io ero freddolosa, lo ammettevo, ma lui doveva battermi di gran lunga. Nonostante tutto però annuii e lui, contento, mi portò al locale in cui lavorava per le vacanze. Gli chiesi di tenermi in considerazione semmai avessero avuto bisogno di una mano, mi sarebbe piaciuto lavorare in quel posto e ancora di più sapendo di poterlo vedere tutto il giorno.

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