16

12 1 0
                                    

Avrei potuto anche accontentarmi, ma è così che si diventa infelici (Charles Bukowski)

Stacy andò via, lasciandomi con il mio dolore. Restò con me così a lungo, ma senza mai incrociare i miei occhi, che mi preoccupai anche per lei. Le avevo ripetuto più volte di non sentirsi in colpa, capivo perché non me lo avesse detto, più o meno, e non ce l'avevo con lei. Stava cercando solo di proteggermi così come tutti gli altri e non potevo fargliene una colpa. Avevano solo fatto ciò che credevano più giusto, anche se spettava a me la scelta, ma non avevo le forze necessarie per arrabbiarmi quindi lasciai correre. Piuttosto mi concentrai sulla scatola che Stacy mi aveva lasciato sulle ginocchia. Era davvero grande e per quanto avessi paura di ciò che avrei trovato, la aprii.

Sopra ogni cosa c'era una foto incorniciata che ritraeva me e Jake in primo piano. Io sorridevo all'obbiettivo e lui sorrideva e guardava me. D'istinto portai la mano al petto per massaggiarmelo, in cerca di un po' di sollievo, che trovai solo stringendo la collana che portavo al collo. Le note musicali e i pianeti. Sembravo così felice... Faceva un male incredibile non riuscire a ricordare quando fosse stata scattata o dove. Ero così felice mentre ora...

C'era un'altra foto incorniciata dopo quella. Me che mordevo Jake in viso e lui che fingeva di provare dolore e mi ringhiava contro, ma guardando l'obbiettivo. Lasciai per un attimo la collana e sfiorai con le dita la foto, il suo volto, i suoi occhi. Come mi sentivo quando mi guardava con quegli occhi mozza fiato? Gli occhi erano lo specchio dell'anima e la sua doveva essere sicuramente splendida. Con il dorso della mano asciugai alcune lacrime che erano cadute sulla foto e poi misi via anche quella sul letto.

Trovai un'altra foto, un'istantanea, accanto ad una polaroid. L'immagine ritraeva Jake in uno studio di tatuaggi che mostrava il bicipite destro in segno di forza mentre sul petto, un po' arrossato dal marchio permanente appena fatto, c'era inciso sopra un pianeta e una nota musicale incastrati insieme sopra cui era scritto Sirio. Sirio... In tuti i miei sogni/ricordi mi aveva chiamata sempre in quel modo o Harmonie... Si era tatuato me? Non riuscii a trattenere un singhiozzo che mi sfuggì dalle labbra. Ero scossa dai tremori e speravo solamente che mia madre non entrasse in camera mia in quel momento perché non sarei stata in grado di fingere che andasse tutto bene.

Trovai anche un plettro, sorrisi a quello, e lo poggiai accanto la boccetta di profumo che Stacy aveva tirato fuori di lì poco prima. Nella scatola vi erano anche delle felpe giganti, probabilmente sue, camicie e altre magliette. Tutte col suo odore. Cacciai fuori tutto fino a trovare anche l'ultima cosa che mi sarei mai aspettata di trovarci. Oltre i due biglietti per il concerto di Tini a Buenos Aires a cui avevamo assistito che mi fecero piangere ancora di più per minuti interminabili, oltre il danno anche la beffa visto che dopo nove anni che la seguivo la prima volta che avevo potuto vederla in concerto per Natale l'avevo anche dimenticato, trovai anche un microfono d'oro con sopra incisa la lettera S. Sirio.

Io e Jake eravamo al nostro molo, il nostro posto speciale. Qualche giorno prima era stato il suo compleanno e, visto che la sorpresa che avevo organizzato per lui non era ancora pronta, avevo finto di non avergli preso niente perché non avevo potuto tra il lavoro e altro. non c'era rimasto male, lo sapevo, l'importante era che avessimo festeggiato insieme e con le nostre famiglie, ma quando avrebbe visto ciò che gli avevo regalato sarebbe rimasto a bocca aperta per settimane.

-Avrei potuto regalarti un anello o svuotare la tua lista desideri di Amazon e comprarti tutti quei libri che vuoi leggere o prenderti qualunque altra cosa...- era il nostro secondo anniversario, gli avevo detto di non volere nessun regalo perché io avevo speso tutti i miei risparmi e anche i miei stipendi futuri del prossimo anno per il suo regalo, ma non mi aveva dato retta. Come al solito. Ed ora mi sentivo uno schifo a non avergli preso nulla anche se la sorpresa che sarebbe stata pronta entro fine settimana avrebbe compensato tutto.

Le Note Nell'universoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora