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Se mi avessi strappato il cuore o tolto l'unico arto che mi fa male o scollato le mie giunture non avrei sofferto tanto come quando tu un giorno insperato mi hai tolto la pelle dell'anima. Alda Merini

Riuscii a chiudere occhio solo alle cinque, dopo aver visto l'alba, per quanto potessi vedere con la pioggia che mi oscurava la vista, per poi svegliarmi due ore e mezzo dopo di soprassalto. Sudando e ansimando, credendo di essere ancora tra le braccia di Jake e non da sola nel mio letto...

Stavo imparando a conoscerlo, attraverso questi ricordi, perché ormai era chiaro ciò che fossero, e stavo anche conoscendo la me che ero con lui, quella felice, senza inibizioni o barriere. Ero soltanto me stessa e avrei tanto voluto tornare ad esserlo. Peccato che non fosse possibile. Ero diventata cupa, spenta, triste e vuota. Come la mia anima, il mio petto in cui ero certa non si trovasse più il mio cuore. Lo avvertivo.

Decisi che era troppo presto per deprimermi già così tanto quindi mi alzai e svuotai l'armadio sul letto, a terra e sulla scrivania, facendo attenzione a non rovinare il disegno, Amy acciambellata sul letto che mi osservava. Non avevo intenzione di uscire di lì neppure per fare colazione, avevo bisogno di ordine, di avere il controllo su qualcosa e iniziai dall'armadio. Se Stacy non si sarebbe fatta vedere né sentire in mattinata, que pomeriggio sarei andata io da lei per ottenere le risposte che tanto agognavo. Anche se non sapevo cosa aspettarmi. Nelle immagini che vedevo, io e Jake eravamo felici, innamorati, spensierati. Ma se fosse stato un fedifrago? Se fosse stato tutt'altro da ciò che speravo? Non lo ricordavo ancora bene, non del tutto, erano solo degli sprazzi che poi a mano a mano sparivano di nuovo col tempo quelli che vedevo o sognavo o ricordavo... Non sapevo come definire quello che mi stava capitando nonostante sapessi che quelli erano dei ricordi. Sarei riuscita a sopportare un suo ipotetico tradimento quando io vedevo solo momenti felici nella mia testa?

Iniziai a mettere in ordine dai vestiti eleganti, che misi sulla destra dell'armadio. Rividi il mio vestito preferito, uno rosso fuoco che mi arrivava un po' più su del ginocchio, lo sfiorai con la punta delle dita e sorrisi perché ero sicura che al nostro primo appuntamento avessi indossato quello. Avrei tanto voluto ricordare le mie sensazioni di quel momento il suo sguardo su di me, invece non avevo nulla di tutto ciò perché non governavo io la mia memoria al momento e la cosa mi faceva imbestialire.

Continuai a posare i vestiti in base alla stagione, mettendo più avanti quelli invernali che tra poco mi sarebbero serviti, per poi passare a quelli estivi. Sul fondo dell'armadio trovai una maglietta il doppio di me e un paio di pantaloncini giganti con i lacci in vita... Mi mancò il fiato e per poco non rischiai di cadere a terra, per fortuna alle mie spalle si trovava il letto. Portandomi un amano alla bocca per trattenere i singhiozzi e l'altra, che teneva la maglietta, al viso la annusai. Erano gli stessi vestiti del sogno/ricordo che avevo avuto la sera prima. Quella maglia era impregna di un profumo che mi mandò in visibilio. Era l'ennesima prova del fatto che fosse tutto reale, me e lui, e che non stessi perdendo la testa. Avevo bisogno di risposte. Al più presto.

Mi trovavo davanti allo specchio e stavo per iniziare a truccarmi quando irruppe nella mia camera, come al solito senza bussare, il mio splendido ragazzo senza un briciolo di pudore. Avrei potuto essere nuda! Neppure i miei entravano come faceva lui, ma l'espressione così eccitata che aveva in viso mi rendeva impossibile avercela con lui. in mano aveva la sua chitarra e alle sue spalle, prima che potesse chiudere la porta, fece capolinea Amy che mi corse in braccio per delle coccole, la accontentai incurante che potesse sporcarmi.

-Sei in anticipo e io non sono ancora pronta. Abbiamo appuntamento con i nostri amici tra un'ora Jake- lo ammannii con lo sguardo, ma non servì a nulla perché lui prese ormai quelle che era diventata la sua sedia e se la portò accanto al letto appoggiandoci una gamba piegata su e imbracciando lo strumento musicale.

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