Capitolo 39

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POV KAT

Cosa mi sta succedendo?

Mi sento come se fossi rinchiusa in una bolla d'aria da giorni. Il mio corpo non risponde più ai miei stimoli, ma agli stimoli di qualcun altro. In un certo senso è come se fossi prigioniera nel mio stesso corpo e man mano che il tempo passa mi sento sempre più debole. E' una lotta interiore senza mai fine che mi abbatte dall'interno.

Da quel che posso vedere so che sono ancora nelle segrete del castello di Sebastian. I miei polsi non sono più legati da delle strette e opprimenti catene arrugginite e la porta è stata lasciata aperta. Provo ad alzarmi, ma i muscoli non rispondono e rimango seduta a terra con le braccia incrociate al petto, la schiena appoggiata al muro umido e le gambe stese a terra. Una risatina acuta rimbomba per la stanza, ma sono più che sicura di essere sola qui sotto. Eppure mi sembra di riconoscere questa voce, me lo sento nel profondo.

Sciocca ragazzina che non sei altro.” è la mia voce! Tento di rispondere e ancora una volta non succede niente di niente. “Sei sotto il mio controllo adesso.” come è possibile? Ma certo! Sebastian deve aver fatto un incantesimo o qualcosa del genere al mio corpo, o non saprei come spiegarmi tutto ciò.

FLASHBACK

Apro di scatto gli occhi e l'oscurità mi travolge. Sono di nuovo nella mia cella, c'era da immaginarselo. Provo ad alzarmi, ma qualcosa me lo impedisce. I miei polsi sono legati da delle strette manette infisse al muro tramite una spessa catena arrugginita. Provo più volte a liberarmi con dei forti strattoni, ma sembra tutto inutile e riesco solo a procurarmi dei profondi solchi nei polsi. Sono ancora troppo debole per fare certi sforzi. La mia testa pulsa e fa un male cane e, a causa di tutto ciò, ho la vista appannata. Vorrei piangere, ma ho esaurito tutte le lacrime a disposizione.

La porta segreta, che non mi permette di fuggire da qui, si apre lentamente facendo entrare fin troppa luce per i miei poveri occhi. Riesco a vedere solo due sagome scure entrare, ma non riesco a metterle bene a fuoco.

E' tutta tua.” la voce rude di Sebastian mi arriva forte e chiara “Se farai bene il tuo lavoro sarai ricompensato a dovere.”

Sarà fatto, mio signore. Non la deluderò.” risponde l'altro con un assoluto rispetto nei suoi confronti. Sento i passi pesanti di Sebastian allontanarsi e la porta chiudersi ancora una volta riportando l'oscurità sovrana in questo posto.

Non farmi del male.” supplico con voce tremante mentre sento dei passi estranei farsi sempre più vicini.

Mi dispiace, piccola.”

FINE FLASHBACK

Chi sei?” So di non poter parlare, ma se quest'essere è nel mio corpo significa che può sentire i miei pensieri.

Uno spirito in grado di possedere gli esseri viventi.”risponde atona nella mia mente per poi scrollare le spalle del mio corpo. In un certo senso è come se stessi parlando con la mia coscienza, ma è solo un po' più inquietante. Non è piacevole essere sottomessa in questo modo ed avere qualcuno dentro di te che usa il tuo corpo come fosse un burattino sotto il suo comando.

Cosa vuoi da me? Lasciami stare.” la imploro mentalmente cercando di farle pena. “Non posso esserti utile in alcun modo.”continuo arrampicandomi sugli specchi. Questo spirito deve pur avere una coscienza con cui fare i conti quindi provare non mi costa niente.

It's Not A Game || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora