Capitolo 14 ✔️

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"Come ti senti?" mi chiede uno dei Fratelli Silenti. Credo che sia la centesima volta che me lo sento dire. Sono ore che mi stanno rivoltando come un calzino per capire cosa ho che non va, ma io mi sento sana come un pesce. Sento di poter correre per un giorno intero senza fermarmi o stancarmi minimamente. Loro mi osservano circospetti stando ad almeno mezzo metro di distanza dal mio corpo e la cosa mi confonde.

"Benissimo, non sono mai stata così bene." Ripeto per l'ennesima volta portando lo sguardo su Harry che se ne sta appoggiato al muro con le braccia incrociate al petto e la testa bassa. Che succede? Perché mi stanno tutti a distanza di sicurezza?

"Ti ricordi cosa è successo una settimana fa?" mi chiedono in coro nella mia testa e io la scuoto in segno di negazione

"C'è qualcosa che non va in me?" tento di avvicinarmi e tutti loro fanno un passo indietro. Sospiro frustrata e mi appoggio con la schiena allo schienale duro e freddo del letto. Inizio a preoccuparmi. Harry sembra capire il mio stato d'animo e si scosta dal muro per poi venire verso di noi con aria seria e distaccata, più distaccata del solito.

"Sebastian ci ha attaccato." Annuisco. Questo me lo ricordo bene, ma cosa c'entra con me?

"Me lo ricordo. Mi ricordo anche di aver preso un coltello molto affilato al petto al posto tuo." Rispondo marcando la voce alla parola "molto". Scosto leggermente di dosso la camicia che sto indossando e gli indico il punto esatto in cui sono stata colpita senza neanche guardarci. "Proprio qui." Sposto lo sguardo sul petto e rimango di sasso. "Ma che diavolo...?" sposto lo sguardo sconcertata su di lui in attesa di una spiegazione. Lui apre la camicia e mi mostra il petto. Ha la stessa runa disegnata che ho io. "Non...non capisco." Boccheggio confusa.

"Quando il pugnale ti ha colpito sono corso in tuo aiuto e..." prende aria e porta lo sguardo sui Fratelli che gli fanno cenno di continuare a parlare. "Hai preso fuoco dal nulla appena ti ho sfiorata e mi hai bruciato. Il tuo fuoco mi è passato attraverso e ha rimandato il demone che Sebastian ci aveva incaricato di ucciderci nella sua dimensione originaria facendolo esplodere in mille pezzi." Porta una mano sui capelli e li scompiglia leggermente. "Hai ucciso con un solo colpo un demone superiore, una cosa mai vista prima."

"E' impossibile, io non so fare cose del genere." Harry alza lo sguardo su di me e scuote la testa

"Sì, Katherine. Quando ci hanno portato qui hai bruciato tutti i presenti che hanno cercato di aiutarti, eccetto me. Ho sfiorato solo per un istante la tua guancia e le mie ferite, che prima erano incurabili a causa del tuo nuovo potere, sono sparite lasciando il posto a questa runa." Porta una mano al petto e sfiora con le dita il disegno dorato.

1 SETTIMANA DOPO

"Provaci!" mi urla contro Harry esasperato dopo un'ora di "allenamento"

"Ci sto provando!" ribatto esausta fissando intensamente il foglio di carta che tengo stretto nella mano destra cercando invano di fargli prendere fuoco, ma la mia mente non sembra voler collaborare.

"Impegnati di più!" tira un pugno al muro e crea un cretto sulla parete bianca.

"Sono giorni che mi tieni chiusa qui dentro e continuando ad urlare non risolvi né la situazione né mi aiuti." urlo nervosa gesticolando. Ha sempre cercato di evitarmi in questi giorni, tranne che per gli allenamenti, e deve anche capire che per me tutta questa situazione non è facile. Non riesco a concentrarmi dopo tutto quello che è successo, soprattutto se continua ad urlarmi contro e ad evitarmi senza un valido motivo. "Perché ti interessi tanto a me? Non mi hai parlato per un'intera settimana. Sono sempre stata un peso per te fin dall'inizio! Potevi farmi morire così per te sarebbe stato tutto più facile!" sputo con disprezzo liberando i miei pensieri più profondi. Appena me ne rendo conto mi tappo la bocca con la mano.

It's Not A Game || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora