POV HARRY
A quanto pare mia madre mi ha fatto portare nella mia camera dei vestiti per stasera. C'era da aspettarselo da una maniaca del controllo come lei.
Fisso disgustato per quelle che sembrano delle ore la scatola lasciata aperta sul materasso. E' un fottuto smoking. Sembrerò sicuramente un pinguino dopo averlo indossato.
Porto una mano fra i capelli ancora umidi a causa della doccia appena fatta e li scuoto sgocciolando sulle coperte del letto sul quale sono seduto. Devo farmi forza e coraggio.
Ho sempre odiato le feste, specialmente quando tutto il Conclave è presente all'Istituto. Troppa gente curiosa che gironzola in cerca di qualche succulente gossip da spiattellare ai presenti durante la cena e persone troppo ricche e cariche di potere che si mettono in mostra cercando di attirare l'attenzione su di sé.
Dovrei essere in cerca di Sebastian e non nella mia camera a cercare di decidere se sia meglio mettere una cravatta o optare per un semplice e banale papillon.
Afferro la camicia nera e i pantaloni, anch'essi neri, per poi mettermeli svogliatamente. Sembrano fatti su misura e i pantaloni sono aderenti proprio come piacciono a me, forse per una volta mia mamma ha azzeccato il mio stile. Indosso anche la giacca e vado verso l'armadio. Apro le ante in un colpo secco facendole sbattere contro il muro e dopo aver rovistato per le pile disordinate di vestiti e tute da battaglia riesco a trovare un semplice papillon bianco e una cravatta rossa. Secondo i mondani indossare qualcosa di rosso per capodanno porta fortuna, speriamo sia vero. Scrollo le spalle e rilancio il papillon dentro l'armadio. Mi avvicino allo specchio posto sulla parete adiacente all'armadio e cerco di capire come i mondani riescano ad indossare questo "coso"senza strozzarsi da soli. Dopo vari tentativi mi arrendo. Non sono capace ad annodare una dannata cravatta così, pieno di frustrazione, la lancio dall'altra parte della stanza facendola finire in terra sopra la pila dei panni sporchi.
"Hai bisogno di una mano con quella?" la voce divertita di Kat mi fa voltare di scatto verso la porta. Ed eccola lì, bella come il sole nel suo lungo abito nero. In realtà è più un abito color carne, molto trasparente, con vari disegni neri sopra che lasciano questo vedo non vedo molto intrigante. Ha lasciato i capelli sciolti in delle lunghe onde,proprio come piacciono a me. E' una visione celestiale.
Non mi accorgo che sta ridendo di me fino a che non me la ritrovo sorridente a pochi passi da me. Scuoto la testa cercando di tornare con i piedi sulla terra e lasciare in un angolino della mia mente tutti i pensieri pervertiti su di lei e il suo corpo perfetto.
"Cosa?" cerco di rimediare in qualche modo. Sono rimasto talmente concentrato a contemplare il suo corpo semi-scoperto da estraniarmi del tutto e lei ne sembra più che divertita. Kat non mi risponde. Si avvicina ancora di più a me,porta la sua mano sulla mia guancia e mi accarezza delicatamente,come se avesse paura di spezzarmi. Istintivamente inclino la testa verso la sua mano beandomi del suo dolce tocco.
"Sei pronto?"sussurra a pochi centimetri dalle mie labbra facendo sì che i miei battiti aumentino a dismisura. Annuisco sfiorando leggermente il suo naso con il mio. In un attimo le sue mani sono sul mio volto e la sua bocca sulla mia. Potrei stare a baciarla per delle ore senza mai stancarmi. Il bacio diventa a poco a poco più passionale e lascio fuoriuscire dalle mie labbra un gemito gutturale nel momento esatto in cui le sue mani si intrufolano fra i miei ricci tirandoli lievemente verso il basso. La faccio indietreggiare fino a che non ci troviamo sdraiati sul mio letto, io sopra di lei.
La porta della camera viene aperta di scatto senza il mio permesso sbattendo con forza contro il muro e creandone una piccola crepa. Preso alla sprovvista mi scosto velocemente dal corpo di Kat, mi alzo e osservo da lontano mia sorella. Gemma è appoggiata allo stipite della porta con le braccia incollate al petto. Sembra furiosa nei miei confronti, ma non ne vedo il motivo.
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It's Not A Game || Harry Styles
FanfictionImmagina di svegliarti in un giorno qualunque e accorgerti che la tua vita non è stata altro che una menzogna. Tutto quello in cui hai sempre creduto non è reale e ti ritrovi catapultato in una vita surreale che non credevi neanche potesse esistere...