Capitolo 8 ✔️

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Entro nella mia stanza e, proprio come mi aveva detto Harry poco fa, trovo una tuta da combattimento nera sulla fine del letto. Sembra proprio pronta per essere indossata. La sollevo in aria tenendola delicatamente per i lembi e la osservo attentamente. A primo impatto il tessuto nero che la riveste sembra fin troppo rigido da permettermi di fare ampi movimenti. Come tiro il tessuto mi rimangio tutto quello che ho appena pensato, in realtà la tuta sembra piuttosto elastica nonostante credo sia rivestita di cuoio o pelle. Tolgo lentamente i vestiti che sto indossando e stando ben attenta infilo la tuta. Sembra essere anche aderente al punto giusto e mette in mostra forme che prima erano quasi inesistenti. Vicino al letto sono stati lasciati due scarponcini anch'essi neri. Se Harry pensa che indosserò quelle "scarpe" si sbaglia di grosso. Posso accettare la tuta, ma non quelle "cose" ai miei piedi. Sfilo da sotto al letto le mie vans rosse e le indosso velocemente. Ora va già molto meglio.

Mentre aspetto che Harry venga a prendermi lego i capelli in un'alta coda di cavallo in modo tale che non mi ricadano in faccia dandomi fastidio durante l'addestramento. Una ciocca ribelle riesce comunque a sfuggire dal codo finendo sul mio volto e, mentre uso attentamente una forcina per rimetterla al suo posto, la porta si spalanca dietro di me facendomi sobbalzare dallo spavento. Ma in questo posto nessuno ha imparato a bussare?

"Diamine!" mi accovaccio sul pavimento e cerco sotto al letto la forcina che mi è appena scivolata dalle mani.

"Signorina Katherine?" rimango accovacciata a terra, alzo la testa e punto lo sguardo sulla donna alla porta. Avrà si e no una trentina di anni e dal modo impacciato in cui si rivolge a me non deve essere una cacciatrice.

"Si?" sbuffo facendo svolazzare il ciuffo ribelle verso l'alto.

"Il signorino Harry farà un po' di ritardo e mi ha chiesto di accompagnarla alla sala per l'allenamento." Borbotta timida guardando curiosa il cellulare sulla mia scrivania che sta vibrando senza freni. Da come lo osserva posso dire che non ne ha mai visto uno e, dato che ci troviamo in un posto come questo, non mi sorprendo per niente.

"Oh, ok. Non sarà Harry ad allenarmi?" dico con un velo di dispiacere nella voce.

"No, signorina." Continua lei senza puntare gli occhi su di me. Le faccio davvero così paura? "Sarà un altro nephilim ad occuparsi di lei fino a che il signorino non tornerà dalla sua missione. Mi segua." Esce dalla stanza senza neanche aspettarmi e sparisce dalla mia vista. Mi alzo immediatamente dal pavimento e la raggiungo lungo il corridoio più veloce che posso. Senza troppa difficoltà arrivo al suo fianco e con la coda dell'occhio la osservo attentamente. In questi giorni che sono stata qui non credo di averla mai vista gironzolare per l'Istituto, ma mi sembra anche normale visto che Harry non mi permette di fare niente di niente. Stupidi nephilim e le loro stupide idee e regole da seguire.

"Tu non sei una shadowhunter, giusto?" la curiosità vince su di me e prima di rendermene conto spezzo in silenzio che aleggia fra di noi. Lei mi lancia un'occhiatina veloce e scuote la testa.

"No, signorina." Dice con tono formale. Mi fa sembrare vecchia.

"Chiamami Kat."

"Ok, se le fa piacere la chiamerò così."

"Quindi lavori per gli Styles?" continuo il mio interrogatorio.

"Sì, sono l'aiuto cuoca."

"Oh. Harry mi aveva detto che qui all'Istituto erano ammessi solo shadowhunters. Non pensavo ci fosse qualcun altro." Penso ad alta voce

"Ed infatti è così, ma la signora Styles ha troppe cose da fare per pensare anche alla cura dell'Istituto e di chi ci vive così ha deciso di assumermi appena ha saputo che posseggo il dono della vista. Essendo una mondana è molto raro." Dice fiera di sé

It's Not A Game || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora