Il silenzio nella cucina è assordante. Si sentono solo i respiri pesanti di Harry. Mark si scansa leggermente da me, senza però lasciare la presa sul mio corpo, e porta tutta la sua attenzione su un Harry furioso al limite della sopportazione.
"Adesso esci anche con i drogati?" sputa arrogante Mark indicando con un vago gesto della mano le rune che ricoprono il braccio di Harry che sicuramente ha scambiato per tatuaggi. Nel suo volto c'è solo disgusto nei miei confronti.
"Non fartelo ripetere un'altra volta." Ringhia il diretto interessato mostrandogli i canini appuntiti. Mark lascia di colpo i miei polsi e indietreggia spaventato.
"Che razza di mostro sei?" urla terrorizzato. Harry perde la pazienza. In un secondo è difronte a lui. Lo afferra per il colletto della giacca e lo solleva facilmente da terra facendogli penzolare i piedi per aria.
"Non farti più vedere da queste parti." Gli urla puntando gli occhi sui suoi. Le sue pupille si dilatano all'istante per poi tornare normali un istante dopo "Scordati persino di essere stato qui e di aver visto Katherine." Mark annuisce privo di emozioni fissando gli occhi magnetici di Harry. Harry sta usando la compulsione mentale su di lui. Non credevo ne fosse capace. "Adesso sparisci da qui, stupida sacca di sangue ambulante." Lo afferra per le braccia e lo lancia fuori dalla finestra chiusa riducendo il vetro in frantumi. Si volta verso di me soddisfatto, ma con ancora il respiro irregolare. "Vai in camera tua." Ringhia contro di me
"Harry..." sussurro avvicinandomi a lui lentamente. Un passo falso e potrebbe attaccare anche me.
"Per favore, non voglio farti del male." Mi implora senza puntare lo sguardo su di me. Sta lottando contro il suo stesso demone e non credo che possa riuscirci da solo. Poso una mano sulla sua guancia e lo accarezzo dolcemente con il pollice. Lui chiude gli occhi e fa fatica a respirare.
"Non ti lascio da solo." Apre nuovamente gli occhi e li riporta sul mio volto. La rabbia nei suoi occhi sembra quasi svanita. Deglutisco mentre con l'indice traccio i bordi delle sue labbra. Mi faccio coraggio e annullo la distanza che c'è fra di noi. Il suo corpo risponde immediatamente al mio con ancora più enfasi rendendo il tutto più passionale. Porta le mani sotto le mie ginocchia e mi solleva da terra per poi sbattermi al muro. Un gemito di dolore esce dalla mia bocca, ma lo lascio fare. Le sue mani sono ovunque sul mio corpo, fameliche della mia carne, come se avesse un disperato bisogno di me e allo stesso tempo avesse paura di lasciarmi andare e perdermi. Tutto ciò mi riempie il cuore. Ci stacchiamo pochi attimi dopo per riprendere fiato appoggiando le nostri fronti una contro l'altra.
"Kat!" urla Gemma dal piano di sopra con preoccupazione nella voce facendo ridacchiare Harry. È già la seconda volta in un giorno che ci interrompe "Tutto ok?"
"Sì, torna pure a dormire." Lei non risponde più e pochi attimi dopo sento lo scatto della serratura di una camera da letto.
"Andiamo anche noi?" soffia sulle mie labbra con fare provocante "Vorrei tano stare qui contro il tuo corpo seminudo fra le mie braccia, ma...." Mi sfiora una coscia provocandomi degli intensi brividi "...sono alquanto stanco e vorrei risposarmi un po'." Dice colpendomi la punta del naso con l'indice "A meno che tu non voglia..." lascia la frase a metà e fa salire lentamente le mani sotto la mia maglia. Chiudo gli occhi per un istante beandomi del suo tocco prima di spostarle liberandomi dalla tentazione di farlo mio sull'isola della cucina.
"Pervertito!" lui sorride divertito mostrandomi le sue adorabili fossette ai lati della bocca "Mi piace quando ti comporti così con me, sembri un'altra persona." Ammetto tornando seria e puntando lo sguardo sul suo
"Ah sì?" ormai si è completamente tranquillizzato. Inarca un sopracciglio mentre continua a sorridermi. Annuisco arrossendo un po' e lui sposta le mani sul mio volto accarezzandomi delicatamente con le dita la pelle arrossata
"E a me piace avere questo effetto su di te." La sua espressione cambia nuovamente lasciando il posto ad una più che divertita. Cosa avrà in mente? Neanche il tempo di pensarci che mi afferra velocemente per le gambe e mi getta sulle sue spalle
"Harry!" urlo presa alla sprovvista tirando pugni qua e là sulla sua schiena tonica
"Shhh." Mi tira delle pacche sul sedere mentre si avvia verso le scale "Sveglierai tutti con i tuoi urletti."
"Mettimi giù!" borbotto cercando di essere più seria che mai
"Neanche per sogno." Ribatte salendo le scale due a due e sballottolandomi a destra e a sinistra "Qual è la nostra camera?" sussurra guardandosi intorno
"L'ultima." Sussurro continuando invano a dimenarmi. Lui prosegue per il corridoio ignorando le mie continue lamentele per poi arrivare all'ultima porta. La spalanca velocemente per poi richiudersela dietro con un leggero colpo di tacco. Adesso che siamo completamente soli nella mia camera da letto inizio ad innervosirmi. Mi lancia di peso sul letto per poi raggiungermi e sdraiarsi al mio fianco
"È carina." Dice di punto in bianco guardandosi intorno
"Già." Borbotto nervosa mettendomi a sedere con le spalle alla testiera del letto. Lui porta lo sguardo su di me e sorride. Mi afferra per i fianchi e mi trascina nuovamente al suo fianco
"Sono così stanco." Sussurra appoggiando la testa sulla mia spalla lasciandosi andare ad un lungo sbadiglio
"Vuoi dormire?" gli domando giocherellando con i suoi riccioli. Ora sono un po' più tranquilla rispetto a prima. Lui solleva le testa per poi annuire e baciarmi a stampo "Penso che prima dovresti cambiarti." Dico indicando la sua tuta nera da combattimento. Lui scrolla le spalle e si alza con un po' di difficoltà dal letto facendo forza sui gomiti
"Agli ordini." Scherza sfilandosi la maglia difronte a me. Copro immediatamente gli occhi con una mano provocando una sonora risata da parte sua "Non ho niente da mettermi." Borbotta grattandosi la testa con una mano. Con ancora gli occhi coperti gli indico l'armadio con la mano libera
"Lì ci dovrebbero essere alcune maglie di mio padre che usavo per dormire quando venivo qui." Sento i suoi passi allontanarsi da me e l'anta dell'armadio cigolare.
"Ok, puoi guardare." Sposto lentamente la mano dagli occhi per poi osservarlo da capo a piedi. La maglietta grigia di mio padre è un po' larga, ma gli sta comunque bene.
"Hai intenzione di metterti anche dei pantaloni oltre ai boxer che già indossi?" lui porta lo sguardo sulle sue gambe scoperte e poi nuovamente su di me
"Di solito dormo nudo." Dice scrollando le spalle con aria innocente. La mia bocca assume la forma di una "o" spalancandosi completamente e per un attimo mi ritrovo a pensare a come sarebbe trovarsi davanti un Harry completamente nudo "Accontentati." Continua per poi farmi letteralmente la radiografia "Anche tu non sei molto vestita, ma non mi sembra di essermi lamentato." Lecca maliziosamente le sue labbra mentre mi osserva. Vorrei nascondermi per l'imbarazzo che provo in questo momento. Velocemente tento di coprire le gambe nude con le lenzuola e con la coda dell'occhio lo vedo scuotere la testa divertito mentre si avvicina al letto. Poggia una mano sulla mia coscia e si sporge verso di me per appropriarsi delle mie labbra. Ci stacchiamo poco dopo guardandoci negli occhi e sorridendoci a vicenda. Si posiziona meglio al mio fianco entrando sotto le coperte e mi abbraccia facendo combaciare perfettamente i nostri corpi, come se fossero due pezzi di un puzzle destinati ad essere uniti.
"Perché non lasci vedere alle persone il buono che c'è in te?" mi volto verso di lui rimanendo fra le sue braccia e appoggio la testa sul suo petto. Poso la mano destra sul suo torace e traccio delle linee immaginarie sulla stoffa della maglietta grigia che sta indossando. Lui sospira, afferra la mia mano e incrocia le nostre dita.
"Perché alcune persone quando vedono cose buone, si aspettano una persona buona." risponde serio con lo sguardo puntato sul soffitto per poi sporgersi di lato e spegnere la luce della abatjour lasciandoci al buio "E io non voglio essere all'altezza delle aspettative."
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It's Not A Game || Harry Styles
FanfictionImmagina di svegliarti in un giorno qualunque e accorgerti che la tua vita non è stata altro che una menzogna. Tutto quello in cui hai sempre creduto non è reale e ti ritrovi catapultato in una vita surreale che non credevi neanche potesse esistere...