Capitolo 16 ✔️

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Alla fine ho deciso di mettermi il vestito che mi ha comprato Noemi con delle scarpe dorate chiuse solo davanti alle dita dei piedi. E' un abito molto carino, rosso ciliegia a mezze maniche, aperto sulle spalle e chiuso con delle spille da balia, stretto in vita e leggermente più largo e pieghettato in basso fino ad arrivare fin sopra le ginocchia.

(FOTO)

Essendo già pronta da un bel pezzo decido di uscire senza di lei con la scusa più banale che esista:

"Il mio ragazzo mi starà aspettando. Devo andare."

Chiudo la porta del dormitorio dietro di me e mi prendo un attimo per osservare ciò che mi circonda. Difronte a me, dall'altra parte della strada, c'è un piccolo parco circondato da tanti alberi, ormai spogli a causa dell'inverno. Sembra strano da dire, ma non riesco più a percepire il freddo come una volta. Il vento, all'apparenza gelido, soffia verso di me facendo ondeggiare i miei lunghi capelli sciolti, ma invece di rabbrividire a causa della bassa temperatura sento solo una strana sensazione di sollievo.

Qualche coppietta felice passa difronte a me con le mani intrecciate dirette verso il labirinto di granturco. Dentro di me provo anche un'altra sana sensazione che non ho mai provato prima d'ora, la gelosia. Ma non come quando sei gelosa di una bellissima ragazza e vorresti avere un corpo perfetto e sinuoso come il suo, ma gelosa della persona che ha accanto e che gli dà amore e affetto. Sono gelosa di tutto quello che può avere lei mentre io no, quel qualcosa che io non posso più avere e cioè qualcuno accanto che mi ami incondizionatamente, e non mi riferisco ad un fidanzato o cose simili.

Mi manca terribilmente il rapporto che avevo con i miei genitori, i battibecchi a colazione e la torta speciale della mamma per i pranzi della domenica. E mi manca Zoe e la sua stupida fobia per i ragni. Mi manca la sua risata, il suo essere gentile e divertente con tutti, la sua cocciutaggine e la sua parlantina infinita. Mi manca persino il mio vecchio cane, Zeus, il pastore tedesco con cui sono cresciuta e ho passato una bellissima adolescenza, ma soprattutto mi manca essere importante per qualcuno. È da troppo tempo che non mi sento amata ed inizio a sentirmi invisibile e inutile rispetto a tante altre persone, forse troppe.

"Bel vestito." Sposto immediatamente lo sguardo verso destra. Harry sorride compiaciuto mentre mi osserva da capo a piedi.

"Grazie." Ricambio imbarazzata il sorriso. Nessuno mi ha mai fatto dei complimenti di questo tipo e mi trovo un po' a disagio "La mia strana coinquilina mi ha praticamente costretta a metterlo." Lui aggrotta le sopracciglia e piega la testa di lato confuso

"Cosa intendi per strano?" dice facendo le virgolette in aria con le dita alla parola strano

"Niente di cui ti devi preoccupare." Sembra riflettere sulle mie parole per un paio di secondi prima di fare spallucce e avvicinarsi a me.

"Ti sta benissimo." Posa un mano sulla mia vita, accarezza delicatamente il tessuto e mi avvicina pericolosamente a sé. "Trovo che il tessuto rosso si abbini molto al tuo lato focoso." Dice marcando l'ultima parola. Arrossisco e abbasso la testa. Non è la prima volta che io e lui ci troviamo così vicini, ma tutte le volte non so come comportarmi. Lui è sempre così strano nei miei confronti che mi manda in palla al cervello. A volte sembra che gli piaccia e sia il centro del suo mondo mentre altre volte sembra che mi detesti con ogni parte del suo essere. "Sei pronta?" mi solleva la testa facendo una leggera pressione sotto al mio mento con il dito indice e il dito medio. Porto lo sguardo su di lui e mi perdo ad ammirare ogni piccola parte del suo volto. Credo di aver perso l'uso della parola. Deglutisco e annuisco. Lui mi sorride, passa distrattamente il suo pollice sul mio labbro inferiore e contemporaneamente tortura il suo fra i denti. Una volta che si decide, dopo attimi eterni di silenzio, preme dolcemente le sue labbra sulle mie. A quel tocco mi accendo dentro come un fiammifero e sento il cuore battere all'impazzata. Perché continua a farmi questo effetto? Non mi sono mai sentita così con un ragazzo, mai. Harry si sposta leggermente da me e appoggia la fronte sulla mia. "Volevo farlo da troppo tempo." Porta una mano sulla mia guancia e mi accarezza delicatamente, come se avesse paura di farmi del male. Sorrido alle sue parole e chiudo gli occhi come sta facendo lui. È riuscito a farmi sentire viva con un semplice bacio. Credo che il cuore stia per esplodermi nel petto ed inizio ad ansimare ed a sentire caldo. Harry spalanca gli occhi preoccupato, come se avesse capito che qualcosa in me non va, e incatena i suoi occhi ai miei. "Sei bollente." Abbassa lo sguardo verso il mio petto ricoperto dal leggero tessuto rosso del vestito "E la tua runa si è attivata." Lancia un'occhiata alla sua che gli splende nel petto proprio come la mia per poi riportare lo sguardo su di me "Rilassati." Preme nuovamente le sue labbra sulle mie "Sono solo io." soffia su di esse "Chiudi gli occhi e fai dei respiri profondi" Mi stringe al petto, poso la testa all'altezza della sua runa e con una mano stringo forte la stoffa della sua camicia. Lui posa una mano sulla mia schiena e inizia ad accarezzarmi delicatamente cercando di farmi rilassare. Provo a fare dei respiri profondi, proprio come mi ha consigliato, e sento il calore diminuire sotto le sue carezze "Brava, Kat." Sussurra baciandomi la testa e stringendomi ancora di più

It's Not A Game || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora