Tic Tic Tic
Il tintinnio delle gocciole d'acqua che cadono al suolo martellano forte nella mia testa aumentando l'emicrania che mi sta tartassando in questo momento.
Tic Tic Tic
Con estrema difficoltà provo ad aprire gli occhi. Riesco a vedere solo il buio totale che mi circonda. Sbatto più volte le palpebre per abituarmi alla tenue luce proveniente da un vecchio candelabro posto a pochi metri da me. Lentamente faccio forza con le braccia sul suolo e mi alzo in piedi. I miei muscoli sembrano fatti di gelatina e a malapena riesco a stare in piedi. Una forte fitta di dolore alla testa mi investe facendomi gemere. Barcollo indietro e sbatto con la schiena su una parete rocciosa e umidiccia. Non so per quale assurdo motivo non riesco a stare in piedi senza appoggiarmi a qualcosa. Cosa diavolo mi è successo? E dove mi trovo?
Cammino lentamente verso il candelabro poggiando di tanto in tanto una mano sul muro per non perdere l'equilibrio e, quando finalmente ci arrivo, lo afferro e lo sollevo in aria per illuminare lo spazio circostante. Sono totalmente circondata da pareti di rocciose piene di muschio dalle quali scorrono rivoli d'acqua scura, sicuramente a causa dell'umidità che impregna questo posto. Non c'è alcuna via d'uscita e io sono spacciata. Mi siedo a terra, poso il candelabro accanto a me, porto le gambe al petto e le stringo forte con le braccia. E' la fine.
Il rumore di una parete che si sposta mi fa tornare con i piedi per terra. Mi volto di scatto verso di essa con la paura stampata sul volto aspettandomi il peggio. La figura di un uomo ben piazzato fa capolino, ma a causa dell'oscurità che mi circonda non riesco a vedere il volto di questo tenebroso uomo.
"Finalmente ti sei svegliata!" esclama quest'ultimo. La sua voce acuta rimbomba fra le mura della mia piccola prigione facendomi venire la pelle d'oca. Non ho mai avuto così tanta paura in vita mia. Non so perché, ma il mio sesto senso mi dice che in realtà conosco il proprietario di questa voce. L'uomo fa un passo in avanti permettendo alla fiamma della candela di illuminare il suo volto. Spalanco gli occhi di scatto e inizio a tremare sul posto. Non vorrei mostrarmi così debole ai suoi occhi, ma non riesco a fare altrimenti. Riconoscerei tra mille quegli occhi di ghiaccio privi di una qualsiasi emozione, per non parlare di quei capelli biondi, così chiari da sembrare quasi bianchi come la neve.
"Sebastian." sussurro con voce tremante. Sul suo volto si forma un'espressione compiaciuta e al tempo stesso così tenebrosa da farmi venire ancora più brividi di quanti già ne abbia. Lui ghigna divertito del mio tremore e si avvicina ancora di più a me mentre il muro di pietra alle sue spalle si chiude con un colpo secco.
"Ci divertiremo molto noi due." ghigna ancora una volta avvicinandosi con passo fiero
POV HARRY
La battaglia è ormai finita da un pezzo e, come mi aspettavo, abbiamo vinto noi. Sento ancora l'adrenalina pompare nelle vene. È incredibile come mi possa sentire appagato durante un combattimento. Mi sento invincibile, come se potessi continuare così per un giorno intero senza mai stancarmi.
Mi asciugo il sudore dalla fronte passandoci sopra la manica del braccio destro mentre mi guardo intorno. Sono zuppo di sangue, non mio, ma non mi interessa. Stasera ho fatto il mio dovere, ciò per cui sono stato creato, e ne vado fiero.
Mia sorella corre come una furia verso di me con ancora l'arco stretto in mano e una freccia pronta per essere scoccata in caso ci fossero dei superstiti. Ho sempre odiato quell'arnese, preferisco il corpo a corpo mentre con quell'arnese avrei uno svantaggio in partenza e non mi divertirei affatto.
"Harry..." borbotta piegandosi in due a causa del fiato corto e poggiando le mani sulle ginocchia
"Gem, respira con calma e poi parla." le poggio una mano sulla spalla e attendo che si riprenda. Lei fa un respiro profondo e punta lo sguardo su di me. Deve essere successo qualcosa di grave per essere così turbata.
"Kat è sparita." dice tutto d'un fiato senza girarci troppo intorno. Lascio cadere la mano e faccio un passo indietro totalmente sconvolto
"Cosa?" sgrano gli occhi e tendo i muscoli. Mi aspettavo di tutto, ma non questo.
"L'ho vista correre in quella stanza.." indica una porta poco distante da noi. Porto lo sguardo su di essa e poi nuovamente su mia sorella "L'ho seguita, ma quando ho varcato la soglia di lei non c'era traccia. E' come se fosse svanita nel nulla." il cuore mi sta scoppiando nel petto e chiede umilmente pietà "Ho trovato questo a terra." infila una mano in tasca e tira fuori un piccolo braccialetto d'argento con su attaccate delle piccole lettere, le iniziali dei genitori di Kat. Crollo sulle ginocchia e porto le mani al petto come a voler tenere insieme i pezzi di me che si stanno lentamente disintegrando secondo dopo secondo. Sento solo il vuoto dentro di me.
"E' colpa mia." sussurro appena parlando più a me stesso che a Gemma "Non avrei dovuto lasciarla da sola." stringo il braccialetto fra le dita fino a farmi quasi male. "Dannazione!" urlo per la disperazione per poi lanciarlo dall'altra parte della stanza. Porto nervosamente le mani fra i capelli e tiro con forza le punte. "Le avevo promesso che l'avrei sempre protetta e non ho mantenuto la mia parola." mugolo ferito nel profondo
"La ritroveremo." giro di scatto la testa verso di lei e le sorrido amaramente
"Fosse l'ultima cosa che faccio nella mia inutile vita." mi rialzo ricomponendomi un po' alla meglio e noto gli sguardi dei presenti puntati su di me. Un sorrisetto sghembo attira la mia attenzione. Il capo clan è ancora vivo e in questo momento uno dei tanti nephilim in sala lo sta ammanettando con delle manette di ferro benedetto. Non sembra curarsi affatto del dolore ai polsi. Tutta la sua attenzione è rivolta a me.
In un nanosecondo gli sono addosso. Lo afferro per il colletto della camicia, lo sbatto con forza al muro, rompo la gamba di una delle sedie intorno a me e gliela punto sul cuore.
"Dov'è?!" gli urlo in faccia e lui si lascia andare ad una profonda e fastidiosissima risata
"Parli della tua puttanella?" l'ira prende il sopravvento e scaglio un pugno sul suo viso spaccandogli il labbro inferiore. Nessuno dei presenti osa muovere un dito per fermarmi.
"Dimmi dov'è!?" un ringhio animalesco si libera dalle mie labbra. Lui punta lo sguardo sulla mia bocca e fa una piccola smorfia
"Sei uno stupido traditore del tuo sangue!" spunta con tono arrogante
"Io non sono come te, sporco succhia sangue!" un altro pugno colpisce il suo volto e poi un altro ancora e un altro ancora. Non mi fermo fino a che le sue gambe non cedono e crolla a terra. Con difficoltà si volta di lato e sputa sangue sulle mie scarpe macchiandole sulla punta. Alza lo sguardo divertito su di me e ringhia
"Spero proprio che la biondina abbia ucciso la tua puttanella." fuori di me continuo a prenderlo a pugni fino a far spaccare le nocche delle mie mani. Neanche il dolore riesce a fermarmi. Qualcuno mi afferra per le spalle prendendomi totalmente alla sprovvista e mi tira indietro con forza. Provo a liberarmi, ma la stretta sul mio corpo aumenta a dismisura.
"Calmati." mi sussurra Magnus all'orecchio mentre tento ancora una volta di sfuggire dalla sua presa. "Lui non sa niente." il vampiro alza nuovamente la testa verso di me e mi sorride mostrandomi i suoi canini appuntiti sporchi del suo stesso sangue "Sta solo giocando con te." rilasso leggermente i muscoli e mi abbandono contro il suo petto "Ti aiuterò a ritrovarla, ma prima hai bisogno di darti una bella calmata o non andremo da nessuna parte." sospiro pesantemente e annuisco mentre osservo due cacciatori avvicinarsi cautamente a noi e portare via il vampiro che fino ad un momento fa stavo per uccidere. Mi libero dalla presa di Magnus appena il vampiro sparisce dalla mia vista ed esco di corsa dall'hotel. Ho bisogno di rielaborare il tutto e di stare un po' da solo.
Se mi avessero dato un pugno avrebbe fatto meno male.
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It's Not A Game || Harry Styles
FanficImmagina di svegliarti in un giorno qualunque e accorgerti che la tua vita non è stata altro che una menzogna. Tutto quello in cui hai sempre creduto non è reale e ti ritrovi catapultato in una vita surreale che non credevi neanche potesse esistere...