Il Kata della Storia

Origini

Età: 7 anni

La piccola Airi ammirò la katana appesa al muro, appartenuta a qualche antenato di cui probabilmente adesso non restava che polvere.

Sbuffò.

I suoi genitori le impedivano di maneggiare le katane solo perché era femmina, e quindi doveva per forza essere un esempio di 'eleganza, grazia e femminilità', nonostante la bimba lo fosse già di carattere.

Ma qualcosa in loro figlia li turbava: la forte attrazione di Airi per le katane.

La contemplazione della piccola fu interrotta dalla voce del suo servitore preferito.
Siosuke era un uomo dal carattere dolce, portava i suoi lunghi capelli color pelle legati in una perenne coda alta, e i suoi occhi erano del colore del sangue, e a differenza dei genitori della bambina, per lei c'era sempre stato.

"Airi, non dovresti essere a studiare Storia?" chiese l'uomo con un dolce sorriso.

"Ciao, Siosuke! Non ho voglia di studiare la storia di questo mondo, tanto mi è inutile. Sarebbe più utile poter studiare l'altra Storia, ma a quanto pare non vi sono libri che ne parlano." rispose lei.

"A proposito, andiamo ad allenare i tuoi Kata nella radura del glicine, che se non migliori rischi di non passare l'esame." disse il servitore.

Proprio così, Siosuke era stato uno spadaccino ammazzademoni, e ora la stava allenando di nascosto dai suoi genitori, visto che erano contrari.

Il rosato usava il Kata del fuoco, mentre la violetta aveva sviluppato un Kata particolare, quello della Storia.
E non la storia del suo mondo, no, proprio quella che noi siamo costretti a studiare a scuola, infatti, fin da quando è piccola, per qualche inspiegabile motivo, ha sempre avuto coscienza della Storia del nostro mondo, dai Babilonesi ai Romani, da Giulio Cesare a Hitler.

La bimba segui eccitata il sevitore, mentre si addentravano tra i glicini che circondavano la villa dove viveva e giungevano in una radura circondata dagli stessi alberi, in cui svettava un salice.

Siosuke prese le due katane che aveva precedentemente nascosto tra le radici del salice e ne diede una ad Airi.

"Oggi ci esercitiamo nel duello." disse risoluto l'uomo.

La bimba sorrise, e come le aveva insegnato lui stesso 5 anni prima, quando iniziarono gli allenamenti, si mise in posizione.

'Ricorda Airi, mai utilizzare la katana dal lato piatto o esporlo al nemico, rischi di romperla o di fartela rompere.' si ripeté nella testa le parole del maestro.

Poi il combattimento iniziò.

Nonostante la sua tenera età, Airi era già una spadaccino incredibile, tanto che per tenerle testa, Siosuke dovette fare appello a tutte le sue forze, e perse lo stesso.

Terminato il combattimento, l'uomo era grondante di sudore, mentre la piccola aveva giusto giusto qualche gocciolina addosso.

"Diamine, Airi, diventi ogni giorno più forte, presto non sarò nemmeno più in grado di tenerti testa!" esclamò con un sorriso l'adulto.

L'altra fece un sorriso enorme.

Solo con Siosuke riusciva ad esternare così tanto i suoi sentimenti, aveva un legame con lui che superava di gran lunga tutti gli altri, anche quello con i suoi quasi assenti genitori.

"Bene, come promesso, oggi ti insegno una cosa nuova: la respirazione perpetua. Sono ben consapevole che tu hai due respirazione diverse per il tuo Kata, e quindi, mi spiace dirtelo, dovrai fare il doppio della fatica." annunciò il rosa.

Però Airi non sembrava abbattuta dalla imminente faticata, anzi semprava che potesse esplodere da un momento all'altro dalla gioia.

"EVVAI!" urlò infatti, scatenando una risatina da parte del suo insegnante.

Il pomeriggio passò così, tra i tentativi falliti di Siosuke di trovare qualcosa in cui Airi non riusciusse dopo appena due tentativi e l'entusiasmo della violetta.

Poi tornarono a casa, per cenare come al solito senza i genitori della giovane, a cui però bastava la compagnia del suo servitore preferito.