Keiji Kaiyosi

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Airi guardò i tre con le ginocchia molli, sul punto di cadere in ginocchio.

Keiji era... era stato il suo fratellino.

I suoi genitori un giorno erano tornati a casa da un viaggio con un bimbo tra le braccia e avevano subito dato il fagottino ad una Airi di 6 anni, dicendole che era suo fratello e che da quel momento doveva prendersene cura, per poi ripartire.

La ragazza, che già da allora mostrava un intelletto superiore, lo crebbe per due mesi consecutivi nutrendolo di latte di mucca riscaldato e raccontandogli gli episodi più epici e meno violenti della Storia, non facendogli mancare nulla, nemmeno l'affetto che lei non aveva ricevuto da piccola.

Keiji era, insieme a Siosuke, la persona più importante della vita di Airi.

Un giorno però, era stata costretta dai suoi a partecipare ad un evento mondano, e aveva dovuto lasciare il piccolo in cura ad una balia.

Ai tempi, i loro servitori non erano persone qualificate, ma giovani nobili minori in rovina, figlie non volute e figli diseredati, personalmente reclutati da suo padre per il suo personale interesse.

La "balia" in quel caso era la figlia di un conte che l'aveva cacciata di casa per aver ucciso il suo promesso in uno scatto d'ira.

Aveva parecchi problemi psicologici, e quando Airi aveva lasciato la casa insieme a Siosuke, aveva iniziato a guardare il bimbo.

Era bellissimo, e la ragazza iniziò a domandarsi perché non aveva un figlio così anche lei, perché era capitato proprio a quella "cagna che è padroncina Airi", e in un attacco di gelosia aveva pensato: "Se non posso avere un bimbo così io, allora non se lo merita nessuno", e prendendo un coltello dalla cucina, lo aveva brutalmente pugnalato, più e più volte.

Quel giorno, il piccolo innocente Keiji Kaiyosi perse la vita per mano di una maid gelosa, e quando Airi tornò a casa, trovò solo la ragazza incantata immobile a guardare il soffitto e il corpo macellato di suo fratello.

E adesso si trovava di fronte ad una lei più piccola, il suo amatissimo fratellino in piena salute e Siosuke felice.

In molti al suo posto si sarebbero sentiti gelosi, sostituiti, ma Airi invece si sentiva solo la testa incredibilmente leggera, come se avesse bevuto.

Senza volerlo, in pochi secondi era scattata di fronte al gazebo e si era avvicinata al piccolo Keiji, accarezzandogli il volto.

Il giovane Siosuke sbatté le ciglia, e si ritrovò di fronte la violetta.

Quella ragazza gli suonava tremendamente familiare, ma era oramai nel sogno da troppo, i suoi ricordi sulla sua vita reale iniziavano a sfumare.

Si mise quindi in posizione d'attacco, stringendo il Keiji al suo petto ed intimando a baby Airi di sguainare la katana.

"Sta calmo Siosuke, e pure tu piccola Airi. Non ho intenzioni negative, e per quanto sia consapevole della forza della piccina non ha speranze contro la sua versione adulta." disse la reale Airi alzando le mani.

Il rosato si rilassò un pochino, ma le tenne sempre l'arma puntata contro.

"Chi sei?" chiese diffidente, completamente ignorando l'ultima parte della frase di Airi Senior.

"Sono Airi Kaiyosi, purtroppo ultima discendente dei Kaiyosi dopo la morte del secondo genito, spadaccino di alto grado della squadra-ammazzademoni, nonché creatrice ed utilizzatrice del kata della Storia. So che ti sembra assurdo, visto che il secondogenito, ovvero Keiji, lo tieni stretto al petto e che Airi è precisamente alle mie spalle, ma questa non è una buona situazione per litigare. Lasciami parlare." disse tutto d'un fiato la giovane spadaccina.

Siosuke la guardò storto, ma qualcosa nei suoi occhi lo convinse.

"Airi abbassa la katana." ordinò facendo lo stesso.

Airi senior si avvicinò alla sua mini versione, arruffandole i capelli.

"Mi dispiace, ma la Storia deve fare il suo corso. Capiscimi, ho dovuto lasciare la nostra ragazza per questo." le disse all'orecchio.

Baby Airi la guardò, stranita ma decisa, e annuì dandole il consenso di fare qualunque cosa volesse fare.

La ragazza si avvicinò a Keiji e gli diede un piccolo bacio sulla fronte, mentre una minuscola lacrima scese per la prima volta dai suoi occhi.

Si sfregò frettolosamente la guancia, togliendola, e si voltò verso Siosuke.

"Mi dispiace, questa illusione è magnifica, ma la realtà ti aspetta. Il demone è più forte del previsto, e i nostri compagni sono caduti in sogni simili. Sospetto che Tanjiro si sveglierà a breve, ma la situazione è veramente tragica." disse sorridendo.

Senza dare a Siosuke il tempo di assimilare quella frase gli diede una testata.

Mentre si riprendeva, diede velocemente Keiji in braccio ad Airi.

"Chiudi gli occhi piccola, non sarà un bello spettacolo." gli intimò prima di sguainare la sua katana ed in gesto veloce, sgozzare entrambi.

*

Airi e Siosuke si svegliarono contemporaneamente.

Uno ancora frastornato dal sogno, l'altra decisa a svegliare gli altri.

"Airi..." disse Siosuke ricordando che Keiji era morto.

"Ti ringrazio Siosuke, oramai il ricordo del volto del mio dolce fratellino stava inevitabilmente svanendo." mormorò la ragazza dandogli un veloce abbraccio.

Poi scattò in piedi, gli occhi rivolti al soffitto.

"Siosuke, lega la ragazza che stai tenendo per la gola e sveglia gli altri. Il demone è qui sopra."

Il Kata della StoriaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora