Dopo aver salutato, Airi si avviò alla sua villa.
Aveva un brutto presentimento, quindi, nonostante la stanchezza, non fece fermate.
Per arrivare a casa sua, ci mise un giorno e una notte, durante la quale i demoni le stavano lontani per via del glicine che usava come ornamento.
Quando finalmente si trovo davanti alla tenuta, udì un urlo straziante, proveniente da una voce a lei conosciuta.
"SIOSUKE!!" gridò preoccupata.
Correndo, percorse tutta la villa, fino a trovare l'uomo dai capelli rosa.
Il cuore di Airi si fermò per qualche secondo, prima di riprendere a battere con rabbia, esattamente quella che provava in quel momento la violetta.
I servitori della tenuta, ora demoni, circondavano un Siosuke malconcio e stanco, che cercava di difendersi con una katana vecchia e ammaccata.
"ORA MI AVETE FATTO INCAZZARE!" urlò infuriata.
Come avevamo già ribadito, Airi non esternava mai più di tanto le sue emozioni, ma nel vedere la persona più importante della sua vita in quello stato, nella ragazza si accese qualcosa.
I suoi occhi diventarono di un blu così scuro da sembrare nero.
"Concentrazione assoluta, respirazione perpetua della Storia, 7° Kata, furia omicida degli Unni!" annunciò sussurrando e alzando la voce fino ad urlare le ultime 4 parole.
Tutte le armi nei dintorni si ricoprirono di veleno anti-demone e si scagliarono contro i mostri, che morirono tra atroci sofferenze.
Quella, era una delle tecniche più cruente e dolorose.
Siosuke la guardò stupito, ma Airi non ebbe tempo di vederlo, perché la stanchezza del test, quella del viaggio e quella del Kata appena utilizzato si sommarono, e lei svenne.
L'uomo, vedendola crollare, la salvò da una della battuta di testa a pochi centimetri dal pavimento, nonostante le proprie condizioni fossero già critiche di suo.
La stese sul freddo legno del palquette, poi si sdraiò anche lui, gettandosi a sua volta tra le braccia di Morfeo.
Airi rinvenne grazie a delle ciocche di capelli che le stuzzicavano il volto.
Quando il ricordo di cosa era accaduto fece capolino nella sua mente, aprì gli occhi e si tirò su con il busto di scatto, causando un mugolio da parte del suo fedele servitore, che si era assorpito con la testa sul suo ventre.
Accorgendosene, la ragazza spostò la testa dell'uomo sulle sue gambe, così da poter vedere le condizioni in cui era messo.
Siosuke era ricoperto di sangue raffermo, ma Airi constatò che, apparte un taglio profondo nel suo braccio, le altre ferite erano solo taglietti superficiali.
La violetta tirò un sospiro di sollievo.
Prese la sua katana e la mise di piatto sul petto del rosato.
"Concentrazione assoluta, respirazione perpetua della Storia, 6° Kata, cura degli Arabi del Medioevo" sussurrò chiudendo gli occhi per concentrarsi.
La spada si illuminò di una fioca luce rossa, e tutte le ferite superficiali si curarono all'istante, mentre il taglio al braccio iniziava a cicatrizzarsi ad una velocità tale che in un minuto di esso era rimasto solo un segno biancastro.
Poi, si sottrasse delicatamente alla presa di Siosuke, e con una forza che contrastava il suo aspetto, lo prese a mo' di principessa e lo portò nella sua stanza, per lasciarlo riposare sul letto.
Airi era stanca morta, ma dopo aver constatato che doveva essere rimasta svenuta per almeno un giorno, decise che era più saggio mettere qualcosa sotto i denti, dato il digiuno che aveva dovuto imporre al suo corpo durante la prova.
Non avendo né voglia né il necessario per farsi una bella bistecca, si limitò a mangiare frutta e verdura fino ad essersi riempita lo stomaco a dovere.
Una volta concluso il pasto, uscì dalla casa, constatando che doveva essere poco dopo mezzogiorno, e recandosi nella radura dove era solita allenarsi da piccola.
Raccolse un po' di glicine e qualche rametto di salice e si sedette ai piedi di quest'ultimo, intrecciando fiori e foglie con le mani, mentre la mente era altrove, a pensare ad una rivelazione fattagli da un demone.
Un sangue leggendario? Com'era possibile?
Proprio lei? Lei, che non sapeva nemmeno della differenza tra i tipi di sangue?
Poteva davvero credere alle parole di un demone?
'Probabilmente non saprò mai se quel mostro mentiva o meno.' pensò in quel momento la violetta.
E invece, quasi 2 settimane dopo, il suo corvo bianco venne da lei, con ogni probabilità per recapitare un messaggio.
"Airi Kaiyosi, il capofamiglia richiede di lei, my lady. La prego di seguirmi." disse infatti l'animale.
La ragazza dagli occhi ora celesti, si sorprese nel sentire il suo corvo non solo parlare, ma pure in quel modo raffinato!
"Certo, che vengo, dammi solo il tempo di avvisare Siosuke e ti raggiungo" rispose con altrettanta eleganza l'umana.
La viola raggiunse il suo servitore preferito in cucina, dove stava leggendo un giornale, comodamente seduto al tavolo di legno.
Il rosato, da quando si era ristabilito, non aveva fatto granché, oltre a cercare nuova servitù per la villa.
Quando Airi gli annunciò dove stava andando, l'uomo ebbe un attacco compulsivo di tosse per lo stupore.
La ragazza lo ignorò bellamente, sapendo che stava bene, e si affrettò a raggiungere il suo corvo.
Iniziarono così ad avviarsi verso la dimora del capofamiglia in un pesante silenzio.
Irritata da quell'assenza di parole, la violetta iniziò una conversazione con il pennuto che la stava guidando.
"Dimmi mia cara amica volatile, lo hai un nome?" chiese con gentilezza.
La corva parve irrigidirsi leggermente.
"Mi chiamano Mizuki, per via del colore del mio piumaggio, my lady." rispose senza voltarsi a guardarla.
"Mizuki, davvero un gran bel nome, azzeccato tra l'altro!" commentò la ragazza accennando un sorriso.
Se non avesse avuto un becco, di sicuro anche Mizuki avrebbe sorriso a quell'affermazione.
Poi la corva iniziò ad aumentar la velocità, fino a che l'umana non si ritrovò a correre.
Quando finalmente si fermarono, Airi capì di essere arrivata a destinazione.
Intorno a lei vi erano un vialetto lastricato circondato da qualche albero e di fronte a lei si prospettava una villetta completamente in legno.
Sentendo delle voci provenire dal suo interno, la violetta entrò senza dare segni di ansia o paura, tenendo sempre però la mano poggiata sull'elsa della katana.
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Il Kata della Storia
FanfictionAiri è una ragazza nata in una famiglia benestante, e fin da piccola ha dimostrato un particolare interesse per le katane. Di nascosto dai genitori, che sono contrari a questa sua passione, viene allenata da uno dei servitori, e sviluppa un Kata par...