Eterna

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Akaza scoppiò di nuovo a ridere, facendo cadere a peso morto Siosuke dalla sua spalla.

Impattando contro il terreno l'uomo dai capelli rosa emise un piccolo lamento, confermando di essere ancora vivo.

Airi era ferma immobile.

E poi qualcosa dentro di lei si ruppe pesantemente.

Prima una lacrima.

Poi due.

E poi tre, quattro, cinque!

La ragazza scoppiò a piangere.

Lei, che non aveva mai pianto per nulla e nessuno, stava ora tremando violentemente in preda ai singhiozzi.

Il demone smise di ridere e si girò verso di lei a guardarla, per poi apparirle davanti e sorridere come uno psicopatico.

"Aww, ma lo sai che sei ancora più carina quando piangi? Dovresti farlo più spesso! Anzi, sai che ti dico? Quando saremo solo noi nella nostra nuova casa ti farò piangere ogni giorno!" disse togliendole dalla faccia la mano con cui si stava asciugando le lacrime.

Uno scintillio e qualche istante dopo il demone si trovo senza pollice e indice.

Akaza si ritrasse velocemente evitando un secondo colpo mirato al collo.

"Ah-ha! Sei bellissima anche quando mi guardi con quello sguardo d'odio!" urlò contro il cielo.

Airi alzò la testa piano, facendo vedere gli occhi iniettati di sangue e un marchio violaceo a forma di spada sul collo.

Pochi secondi dopo lei e il demone si stavano scannando a morte.

Un pugno di Akaza sfiorò il fianco della ragazza, aprendo una ferita da cui iniziò a sgorgare moltissimo sangue.

La lama della ragazza trinciò di netto il braccio sinistro del demone.

Si separarono di pochi metri per qualche secondo, respirando l'uno di fronte all'altra; lui facendo ricrescere l'arto mancante, lei bloccando la fuoriuscita di sangue dalla ferita tramite la respirazione.

Poi, all'improvviso Akaza scattò di lato.

Airi ci mise un centesimo di secondo per capire la sua mossa.

"INFAME!" urlò parando il colpo diretto a Siosuke, ancora per terra tramortito, con il suo stesso corpo.

Il colpo gli trapassò lo stomaco.

Questione di attimi.

Una vita che finisce ci mette un attimo a spegnersi.

E la miracolosa spadaccina usò proprio quegli attimi per sconfiggere definitivamente Akaza e proteggere tutti coloro che le erano attorno.

"Concentrazione assoluta, respirazione perpetua della Storia, kata assoluto: noi"

Sapete, la Storia è un susseguirsi infinito di eventi.

Quello che tu stai facendo adesso, qualunque cosa sia, può determinare la Storia del futuro.

Noi siamo la Storia, perché noi nella nostra semplicità, scriviamo la Storia ogni giorno.

Questo è il principio che sta alla base della Storia stessa, e questo è il principio del kata assoluto.

Nulla e nessuno quando se ne va, non lascia niente; chiunque, dal più ricco al più povero, dall'evento più misero a quello più sfarzoso, lascia qualcosa.

Il kata assoluto lascia un albero.

Lo so, sembra al quanto ridicolo, ma se ci pensi gli alberi, o i vegetali in generale, vedono gli anni passare e la Storia venire scritta e cancellata.

Il kata assoluto vuole privilegiare chi si è sacrificato usandolo per proteggere gli altri, dandogli la possibilità di vedere i tempi cambiare.

Sul viso di Airi si formò un sorriso triste mentre il suo corpo iniziò a espellere una luce viola che iniziò a bruciare la pelle di Akaza, che tramite il braccio era rimasto incastrato nello stomaco della ragazza.

"Ah, che peccato. Non posso nemmeno dire addio alla mia bella di persona..." la voce della spadaccina suonava lontana a tutti i spettatori di quell'incredibile spettacolo.

Dalla tasca della divisa estrasse una lettera chiusa con una ceralacca lilla.

"Mizuki, mia cara, recapita questa lettera alla mia amata Shinobu." mormorò porgendo la lettera alla candida corva che ora le svolazzava di fianco.

"Suppongo questo sia un addio... Lo farò my lady, voglio che sappia che è stata la miglior umana che abbia mai incontrato." rispose la corva chinando il capo e trattenendo le lacrime.

Quando Mizuki fu volata all'orizzonte, Airi si rigirò verso Akaza che si stava praticamente sgretolando sotto i suoi occhi.

"Oggi moriranno la terza luna crescente Akaza e la spadaccina di alto livello Airi, ma solo la tua vita si spegnerà per sempre" la voce della donna andò sfumando lentamente.

Ci fu un lampo di luce e tutti chiusero gli occhi.

Ci fu un fischio penetrante e tutti si tapparono le orecchie.

E infine ci fu finalmente silenzio e quando tutti aprirono gli occhi e stapparono le orecchie, e tra Siosuke che si stava finalmente riprendendo, e ciò che restava di Akaza, polvere; c'era solo un maestoso salice piangente le cui foglie presentavano delle strane colorazioni miste, a volte verdi e a volte violette.

Rengoku, che aveva dovuto assistere alla scena senza possibilità di intervenire, fece un passo in avanti verso l'albero, e proprio in quel momento, il silenzio tombale venne rotto da un venticello che passava tra le foglie facendole frusciare.

Può sembrare da pazzi, ma tutti coloro che avevano conosciuto Airi, ovvero Siosuke, i pilastri, le ragazze della Tenuta delle Farfalle, i fratelli Kamado, Inosuke e Zenitsu e perfino il capo famiglia sentiro, ovunque loro fossero un fruscio leggero di vento e una leggerissima voce sussurrare:

Grazie di tutto, Amici

Il Kata della StoriaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora