Pane, marmellata e scossa elettrica

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Airi si svegliò all'alba.

Con estrema calma, cercando di non svegliare Shinobu che dormiva nel futon posto al suo fianco si alzò.

Con calma disarmante si vestì, prese la sua katana ed uscì per fare una passeggiata.

Non appena chiuse la porta, Shinobu iniziò ad arrossire.

Non era la prima volta che dormiva in un futon vicino ad una donna, ma sta volta era diverso.

Aveva aperto gli occhi in silenzio e la prima cosa che aveva visto era il corpo privo di vestiti di Airi che si cambiava.

Non era normale per lei la sua reazione.

Per nulla.

Per lei, abituata a nascondere se stessa dietro a quel sorriso tirato.

In quell'istante si accorse dell'effetto che la ragazza gli faceva: era... calma.

Felice.

In pace con sé stessa.

Non provava la solita rabbia repressa, i suoi sorrisi per lei erano genuini.

Si alzò e si cambiò, poi uscì dalla camera saltellando.

Chiunque la incrociasse per i corridoi strabuzzava gli occhi, non riconoscendo il freddo pilastro in quella allegra e spensierata ragazzina.

Canticchiando, Shinobu si mise a fare il pane, per qualche motivo oggi non voleva lasciare quel compito a nessun altro, voleva farlo lei con le sue mani, voleva essere lei a viziarla.

Consapevole che i ragazzi avrebbero mangiato in camera, dopo aver cotto del tutto il pane, ne tagliò alcune fette lasciando il tutto sul tavolo insieme ad un barattolo di marmellata di ciliegie fresca.

Poi fischiettando, andò a svegliare Kanao per preparare gli allenamenti.

Intanto, Airi era appena tornata dalla sua passeggiata, gli occhi che sbrilluccicavano di gioia.

Aveva trovato nei pressi della casa una foresta di glicine e aveva salvato senza la minima fatica una coppietta da un demone che le voleva violentare.

Fortunatamente erano ancora intoccate al suo arrivo.

A passo sicuro si avviò alla cucina, in cerca di qualche tipo di nutrimento.

Quando era arrivata, la vista di pane e marmellata per lei era stata paradisiaca.

Ci si era fiondata subito sopra, godendosi quel pane soffice e gustoso e quella marmellata dolce ma non esageratamente.

In poco tempo aveva mangiato la parte già tagliata del pane e si stava leccando le labbra, con gli occhi chiusi e un'aura di approvazione.

Si alzò senza accorgersi del grosso sorriso sul suo volto, per poi cercare le camere dei ragazzi: l'alba era passata da un pezzo, e loro dovevano fare allenamento per rimettersi in sesto, anche a costo di buttarli giù dal letto e farli allenare senza aver fatto colazione.

Aprì la porta di scatto, trovando Aoi intenta a cercare di calmare -inutilmente- Inosuke e contemporaneamente a cercare di far alzare Zenitsu che era 'troppo terrorizzato dai possibili pericoli di una giornata di allenamento'.

Quando si girarono a guardarla il sorriso era scomparso, facendo spazio ad un espressione così severa da sembrare quasi annoiata.

"Grazie Aoi, puoi andare, qui ci penso io." affermò Airi congedando freddamente la corvina.

La ragazzina si affrettò a filarsela, Airi faceva proprio paura certe volte.

La violetta mise una mano sull'elsa della katana e ne fece spuntare un centimetro di lama, facendo immobilizzare tutti i presenti.

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