Il Legame

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Dopo qualche minuto che Airi si faceva accarezzare i capelli da Siosuke e che tutti la guardavano, finalmente qualcuno si decise a parlare.

"Riesco a vedere pure con gli occhi chiusi che avete domande, perciò, come dissi al nostro primo incontro, prego chiedete pure." disse con tono rilassato la violetta.

"Sei davvero tu?" chiese d'impulso Misturi.

"E chi se no?" rispose Airi con un sorrisetto.

"Il tuo carattere è molto più vistoso del solito! Mi piace!" esclamò Uzui.

"Mh, la pazzoide tira fuori gran parte delle sue emozioni con me, che sono la persona a cui è più legata. Se io morissi ad esempio, Airi si dovrebbe trovare un'altra persona con cui stringere quello che chiamiamo 'il Legame'." spiegò Siosuke guardando il viso della ragazza che aveva cresciuto.

Alla frase 'Se io morissi' Airi si tirò su di scatto, abbracciando l'uomo e stringendolo protettiva a lei.

"Tu non morirai fin che nelle mie vene scorrerà sangue. E poi il Legame può arrivare fino a 5 persone nel caso dell'amore o della famiglia." disse accarezzandogli meccanicamente i capelli.

"Finora hai stretto il Legame solo con Siosuke-san?"' chiese Tomioka.

"Ah, ma allora sei vivo! Credevo che ci avessero mandato due statue di sale di te e Muichiro. Muichiro sei ancora tra noi?" domandò la violetta riferendosi al fatto che Muichiro e Tomioka erano rimasti fermi immobili senza parlare tutto il tempo.

"Simpatia portami via." bisbigliò il corvino.

"Guarda che ti ho sentito, ghiacciolo!" gli disse di rimando.

"Ghiacciolo?" fece confuso il pilastro.

"Sei un pezzo di ghiaccio, Tomioka caro. Tu che puoi farlo, goditi appieno la vita, accendila di sentimenti, altrimenti quando ti ritroverai ad un passo dalla morte rimpiangerai di non aver sorriso in quel momento o aver esplicitato il tuo affetto ad una persona." disse incupendosi Airi.

"Comunque, sì, come ho già detto con i miei non ho mai avuto un qualche tipo di rapporto, e momentaneamente non sono ancora riuscita a trovare l'amore. O forse l'ho trovato ma non me ne accorgo, chissà." aggiunse tornando solare ed iniziando a vagare con la mente.

Mentre la ragazza era persa a fantasticare, Siosuke sgusciò fuori dalla sua presa.

Quando Airi se ne accorse, iniziò a rincorrere per tutta la stanza l'uomo, scambiandosi pernacchie ed altri gesti di scherno infantili.

"Sono due bambini." commentò acido il Pilastro dei Serpenti.

"Oh andiamo, Obanai! Guarda come sono carini!" rispose Mitsuri sprigionando cuoricini.

"Su su, Obanai, togliti quella scopa dal culo!" esclamò Rengoku con il suo solito sorrisone.

"Poveri Obanai e Tomioka, sempre bullizzati!" disse Gyomei piangendo come sempre.

E mentre gran parte dei Pilastri discutevano, Aoi trascinava via le infermierine per riportarle al loro lavoro, Zenitsu e Inosuke litigavano, Tanjiro cercava di riappacificarli e Nezuko infastidiva Kanao pungendole leggermente la guancia con l'unghia dell'indice.

'Ma dove andremo a finire...' pensò Kanao non sapendo più chi guardare.

"STOP!" urlò ad un certo punto Airi.

Tutti si fermarono rimanendo nelle loro precedenti posizioni.

C'era chi era in bilico su un piede, chi restava con il dito puntato contro un altro, chi era rimasto con la bocca aperta pronta a sbraitare su qualcuno e chi se fregava altamente di tutto e tutti, ignorandoli.

Airi era seduta sul corpo di Siosuke, un'espressione soddisfatta in volto.

"Brutti scemi è notte e domani c'è da fare. Tutti alla propria tenuta o alla propria stanza. Per voi che state qui suppongo ci sia un allenamento, dico bene?" chiese la violetta.

Inosuke e Tanjiro annuirono, il terrore nei loro occhi.

"Bene. Sia chiaro che nessuno lo salterà. E ora a nanna." ordinò severa.

La stanza a poco a poco si svuotò, finché non rimasero solo Airi, Siosuke e Shinobu.

I primi due, adesso con le fronti congiunte, si stavano salutando visto che l'uomo aveva deciso di tornare alla tenuta dei Kaiyosi.

"Sei sicuro? E' notte, potresti fare incontri non proprio piacevoli." insistette la ragazza.

"Non preoccuparti peste, me la caverò." rispose il rosato.

"Mh, va bene, ma prima lascia che ti dia la Benedizione." cedette Airi.

Siosuke annuì e si posizionò al centro della stanza.

La violetta, munita di due ghirlande di glicine in entrambe le mani, iniziò a girargli attorno, volteggiando contemporaneamente su sé stessa.

Dapprima lentamente, poi sempre più veloce, fino a diventare una macchia indistinta di colore lilla.

"Glicine o glicine, glicine o glicine. Benedici questo corpo, allontana i mostri della notte, o glicine." recitarono unanimi l'uomo e la ragazza.

"Mio glicine, ascolta la tua figlia, concedile un desiderio. Scaccia i demoni della notte, non lasciarli avvicinare. Io confido in te, preserva quest'uomo e fallo tornare a casa." recitò Airi fermandosi all'improvviso con la fronte contro quella di Siosuke.

Per un po' non successe nulla, il silenzio regnava.

Poi, lentamente, dagli occhi chiusi di Siosuke ed Airi iniziarono a fluire filamenti di energia lilla, inizialmente in piccole quantità, poi sempre di più, finché l'uomo dai capelli rosa non ne fu ricoperto.

Poi quei filamenti magici furono assorbiti dalla sua pelle, e prima di scomparire, rivolse un dolce sorriso alla ragazza di fronte a sé.

"Scrivimi di tanto in tanto, peste!" la sua voce riecheggiò per un ultima volta, poi lui scomparve totalmente, e con lui l'enorme sorriso che la giovane spadaccina aveva portato sul viso per tutto la serata.

"Vieni Shinobu, andiamo a dormire. Sono tanto stanca..." mormorò riprendendo la sua elegantissima calma e oltrepassando la soia della porta della stanza in cui aveva rivelato altri pezzi di sé.

In tutta risposta, il Pilastro degli Insetti rimase ferma impalata ancora per qualche minuto a ripensare a quello che aveva visto, e poi raggiunse Airi nella stanza che aveva deciso di condividere.

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