My three words have two meanings
There's one thing on my mind
It's all for you𓁹
20 Maggio 2011
Si avvicinava la fine dell'anno scolastico e Camille era piena di verifiche e scadenze. Quel giorno, oltre ad una interrogazione di letteratura, aveva anche il test di biologia ed era già in ritardo per la lezione di educazione fisica. E le sue manie di perfezionismo non aiutavano a gestire la pressione di quel periodo così intenso.
Si era appena avvicinata al suo armadietto, aprendolo rapidamente per recuperare la tuta e correre in palestra, quando alle sue spalle una voce familiare attirò la sua attenzione.
"Ciao piccola Lille. Come stai?"
Non aveva bisogno di voltarsi a vedere chi fosse. Qualora non fosse bastato l'inconfondibile tono di voce bassa e insolente, c'era una sola persona nell'intero pianeta che la chiamava in quel modo.
"Ho 15 anni adesso, Harry. Che dici possiamo smetterla di usare quello stupido soprannome?" Mormorò scontrosa, senza neanche rivolgergli uno sguardo.
"Neanche per sogno." Il ragazzo si poggiò con una spalla contro l'armadietto accanto al suo e incrociò le braccia al petto. "Neanche quando ne avrai 75."
Camille fece roteare gli occhi al cielo, continuando a sistemare alcuni libri nell'armadietto che teneva aperto, senza rivolgergli particolari attenzioni. Quella mattina, non aveva affatto tempo per Harry.
"Come è andato il test di matematica?" Continuò lui che, al contrario, era deciso a voler intavolare una conversazione con lei a tutti i costi.
"Bene, ho preso una A."
"Non avevo dubbi, sei una secchiona. Io a quel test presi D -."
"Ricordo anche che sei finito in punizione per quello." Lo prese in giro.
Nell'ultimo anno, il rapporto tra loro due si era stabilizzato. Harry continuava a stare con Ashley, anche se la loro relazione era fatta di alti e bassi e soprattutto litigate furiose, sempre più spesso a scuola, dinanzi all'intero studentato. Camille, d'altro canto, era cresciuta e sebbene Harry occupasse un posto nel suo cuore che non aveva eguali, aveva ufficialmente smesso di essere la bambina che lui aveva raccolto anni prima dal cortile della scuola; aveva iniziato ad uscire con i ragazzi e a fare le sue prime esperienze. Loro due erano amici, passavano del tempo insieme sia per la sua musica - che continuava ad essere un segreto praticamente per tutti e detto che lei - che per piacere; si era instaurata una sorta di calma apparente (anche se Camille era sempre più convinta che Ashley la odiasse).
Il ragazzo chinò il capo verso il basso per le sue parole, trattenendo a stento una risata. C'era finita anche lei in punizione quel giorno. "Ascolta, raggio di sole. Ecco beh... c'è una cosa che volevo chiederti..."
"Si?"
"È una cosa un po' delicata, in realtà."
"A parole tue, Harry."
Lui roteò gli occhi al cielo per le sue risposte; non poteva scegliere giorno peggiore per parlarle considerando il modo indisponente con la quale lei si stava rivolgendo. Poi tornò a fissarla, stranamente serio. "Sai già con chi andare al ballo?" Disse tutto d'un fiato.
Camille si fermò con le mani in aria per la prima volta da quando lui si era avvicinato a lei quella mattina. Credeva di non aver sentito bene la domanda, era quasi certa che Harry le avesse chiesto del ballo di fine anno ma... non poteva essere, non era reale.

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This is not a love story [H.S.]
Fanfiction[COMPLETA] Questa non è una storia d'amore, è la storia di come ti ho perso. * * * * * * Cover by the one and only @cherryvig 🌸🍒