"Marianne, he said, I'm not a religious person
but I do sometimes think God made you for me."𓁹
4 luglio 2017
Il viaggio per raggiungere Los Angeles era stato faticoso. Nonostante fosse luglio, New York era stata colpita da una violenta tempesta estiva e perciò il volo di Camille era partito con due ore di ritardo. Per di più, la ragazza aveva scoperto di aver dimenticato il caricatore del telefono a casa solo quando era ormai in volo; così, il suo cellulare al 3% di batteria pochi minuti dopo la partenza si era inevitabilmente spento.
Era entusiasta di essere in viaggio.
Lei e Harry non si vedevano da quasi due mesi perché al lavoro era stato un periodo davvero infernale per entrambi: lui preso dall'organizzazione del tour, lei con il suo nuovo capo - un certo Charles Goodwill. L'uomo, sebbene avesse meno di quarant'anni, era considerato una vera stella dell'editoria e la Penguins l'aveva rubato alla concorrenza garantendogli uno stipendio stellare. Camille era stata entusiasta ma allo stesso tempo spaventata di essere nel suo team, ma era una grande opportunità per una alle prime armi come lei e non poteva assolutamente lasciarsela scappare.
In ogni caso, per fortuna, lei e Charles sembrano essere entrati subito in sintonia, ma erano stati mesi davvero impegnativi.
Camille aveva bisogno di staccare dai ritmi frenetici della Grande Mela e così aveva deciso di volare da Harry, a Los Angeles.
La sera del 4 luglio atterrò al Los Angeles International Airport, stanca morta e senza possibilità di avvisare Harry del suo ritardo né di contattare nessun altro. Aveva preso il primo taxi e si era diretta a casa del ragazzo.
L'auto gialla la lasciò fuori casa e, solo in quel momento, Camille si accorse che il parcheggio antistante l'immobile era pieno zeppo di auto e, sin dall'esterno, si riusciva a sentire un gran vociare e musica a tutto volume.
Pensò che doveva essersi persa qualcosa.
Suonò il campanello di casa e quando la porta si spalancò dinanzi ai suoi occhi, la ragazza restò interdetta: davanti a lei, c'era Thomas.
"Camille!!"
"Thomas!" Esclamò lei incredula, sgranando gli occhi. "Cosa diavolo ci fai tu qui?!"
"Potrei fare la stessa domanda a te!"
I due amici si abbracciarono, non si vedevano da circa 7 mesi prima, da quella serata al Cirque a Londra - che Camille ricordava molto bene.
"Sono a Los Angeles per lavoro e ho pensato di fare un salto a salutare il mio vecchio amico Harry. Non sapevo avesse organizzato una festa, né tanto meno che ci fossi anche tu." Il ragazzo le fece spazio per permetterle di entrare in casa. Poi, spostò lo sguardo sul piccolo trolley che lei trascinava, puntandogli il dito contro. "E di certo non mi aspettavo che tu fossi qui per restare."
"Oh no. Io non, ehm, in verità..." Camille borbottò qualcosa senza senso, totalmente spiazzata dalla sua affermazione. "Sono anche io in città per lavoro."
"Oh ma certo. Per lavoro." Sul volto di Thomas si aprii uno di quei sorrisi sornioni e vagamente ironici che le ricordavano terribilmente il bambino discolo che lei aveva conosciuto a scuola. Era evidente che lui non le credesse. "In ogni caso che bella sorpresa, mi fa proprio piacere vederti. Su, vieni dentro."

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This is not a love story [H.S.]
Fanfiction[COMPLETA] Questa non è una storia d'amore, è la storia di come ti ho perso. * * * * * * Cover by the one and only @cherryvig 🌸🍒