18 - 2015 (part VI): then I'll tell you again

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ogni cosa tu riempi e tu manchi,
mi manchi e ti aspetto,
quando tu non ci sei,
anche se tu già sei
nella fretta che ho di tornare;

sei la mia smania di insegnarti a nuotare.

𓁹

25 ottobre 2015

"Harry, siamo in ritardo, cazzo! Indossa qualsiasi altra cosa!"

La voce di Jeff arrivò fino in bagno dal piano inferiore, mentre il ragazzo, con l'aiuto di un panno umido, tentava disperatamente di sbiadire una enorme macchia di dentifricio sul bavero del cappotto nero che aveva indossato - ovviamente senza grossi risultati, stava solo peggiorando la situazione.

"Da quando sei uno che arriva puntuale agli appuntamenti?" Urlò in risposta Harry, affacciandosi alla porta. "Una volta ti ho aspettato due ore in aeroporto e abbiamo perso il volo."

"Vero ma non stasera, Harry."

Bofonchiò qualcosa in modo infastidito, prima di uscire definitivamente dal bagno e raggiungere la cabina armadio. Harry gettò il cappotto irrimediabilmente macchiato per terra con un gesto nervoso e ne estrasse uno del tutto simile dall'anta dei cappotti. Non lo guardò neppure e lo infilò rapidamente, perché ne aveva abbastanza di sentire Jeff lamentarsi quella sera e desiderava un daiquiri che lo mettesse a tacere più di ogni altra cosa al mondo.

"Dove è che andiamo stasera?" Chiese, mentre scendeva i gradini delle scale di casa a due a due per arrivare prima.

"Allo Spire 37, in centro. Ecco perché siamo così in ritardo."

Harry sbuffò. "D'accordo, sono pronto, adesso andiamo così smetterai finalmente di lamentarti. Mi spieghi perché sei così agitato?" Il ragazzo assunse un'espressione annoiata e fece sprofondare le mani nelle tasche del cappotto, intenzionato a tenere il broncio tutta la sera perché proprio non gli andava di uscire e Jeff l'aveva obbligato.

Nel farlo, le sue dita si incastrarono in qualcosa all'interno della tasca destra del cappotto. Estrasse il foglietto di carta e lo osservò con espressione distratta, mentre Jeff continuava a blaterare di qualche incontro di lavoro ed entrambi lasciavano casa.

Non focalizzò immediatamente di cosa si trattasse e, in un gesto automatico, fu sul punto di gettarlo via, quando una scritta sulla parte superiore del pezzo di carta attirò la sua attenzione.

Da Rudy's - recitava lo scontrino. Harry aggrottò le sopracciglia in modo confuso perché quel nome gli diceva qualcosa ma non sapeva esattamente cosa.

Lèsse poi l'indirizzo e la data.

38 Old Cutler Road - Miami, Florida
31 gennaio 2015

Ci mise solo qualche altro istante per collegare il tutto e capire a cosa si riferisse ma poi, come in un lampo, realizzò.

Quello scontrino doveva essere lì da un bel po' di tempo perché risaliva alla sera prima del suo compleanno e a quando Camille si era presentata alla sua festa senza avvisare, stretta in quel vestito azzurro che lui le aveva rovinosamente strappato di dosso poche ore dopo in auto. Il solo pensiero di quella notte gli provocò un brivido lungo la schiena e fu costretto a rallentare il suo passo mentre Jeff era già nel parcheggio, dinanzi alla portiera dell'auto dal lato del passeggero.

"Sei d'accordo, allora? Harry, ma mi stai ascoltando?"

"No." Disse limpidamente, alzando lo sguardo su di lui, dopo aver fissato quello scontrino per un tempo indeterminato.

This is not a love story [H.S.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora