17 - 2015 (part V): I want you here

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Don't want your picture on my cell phone
Don't want your memory in my head
I want you here
With me

𓁹

27 luglio 2015

"Victoria! Stiamo via solo 36 ore, non puoi davvero avere ancora un'altra valigia da portare!"

La ragazza sbuffò, mentre infilava nel cofano della sua auto il terzo bagaglio. "Sono una persona che ha bisogno di molte alternative nella vita, Camille."

La bionda scosse solo il capo senza commentare, perché sapeva che l'amica era un caso perso e non ne avrebbe ricavato niente.

Quella era una delle estati più calde degli ultimi vent'anni - almeno in base a quando annunciava il TG ogni mattina - e quando a metà mattina le temperature sfioravano i 40 gradi sembrava di essere finiti in Qatar. Gli esami del semestre erano finalmente terminati e Camille non sarebbe tornata a Londra prima di un paio di giorni. Perciò... non c'era una singola e ragionevole motivazione per rifiutare l'invito di Harry a trascorrere il weekend negli Hampton con lui e un altro paio di amici. Non c'era affatto, neanche a cercarla minuziosamente. E Camille ci aveva provato, aveva analizzato la situazione a fondo ed era finita a fare una lunga lista dei pro a favore di quel weekend ed un unico enorme contro: Harry.

Dopo la sua incursione nel campus in piena notte, il loro rapporto sembrava essere tornato a quella fase che avevano vissuto pre Miami: si sentivano spesso, spessissimo, di solito tutti i giorni; si raccontavano la vita, si confidavano come adolescenti e, di tanto in tanto, Harry le scriveva dei messaggi che le facevano contorcere lo stomaco. Camille lo rimetteva a posto - o almeno ci provava - e tentava di mantenere le distanze.

Ma era impossibile perché Harry era travolgente come un uragano. Era questo il motivo principale per il quale Camille non voleva assolutamente andare negli Hampton: avevano trovato una sorta di equilibrio all'interno del quale la ragazza riusciva ancora a destreggiarsi. Si scrivevano, si chiamavano, era facile rimetterlo a posto quando sforava certi limiti. Invece, come sarebbe stato rivederlo? Non sapeva se era pronta e, sopratutto, non sapeva come avrebbe gestito i suoi sentimenti in sua presenza.

In ogni caso, quando Victoria era venuta a conoscenza dell'invito, aveva costretto l'amica ad accettare senza possibilità di appello, finendo per giunta per auto-invitarsi a quel weekend senza nessuno scrupolo.

E così quel venerdì mattina di iniziò agosto le due ragazze lasciarono la casa di New York di Victoria per dirigersi verso gli Hampton e, nel giro di scarse due ore, raggiunsero il mare.

L'indirizzo che Harry le aveva inviato conduceva ad una enorme villa a più piani in un quartiere esclusivo della nota località di villeggiatura più amata dai newyorkesi. Il parcheggio dinanzi alla casa era già pieno di auto e Victoria lasciò la sua praticamente al centro della vialetto, senza curarsene.

Scese in fretta dall'abitacolo saltellando come una bambina e lasciando indietro Camille.

"Guarda che posticino carino che ha trovato il tuo Harry." Commentò, divertita, guardandosi intorno mmentre si avvicinava alla porta di ingresso. "E quanto si è impegnato per fare colpo su di te e tu neanche volevi venirci!"

Camille si sentii arrossire e la seguì con passo svelto, raggiungendola dinanzi la porta. "Ma cosa dici? Io non ho detto che non-"

This is not a love story [H.S.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora