I'm not afraid anymore
What makes you sure you're all I need?
Forget about it
When you walk out the door and leave me torn
You're teachin' me to live without it𓁹
23 dicembre 2018
Camille non chiuse occhio. Per tutta la notte, vegetò per lunghe ore, con gli occhi spalancati nel buio, indossando ancora il vestito elegante della serata di beneficenza, come se il tempo si fosse fermato al momento in cui aveva risposto a quella telefonata, alle ore 02:16 del 23 dicembre.
E forse era a causa dell'assenza di sonno e di quel vestito scollato che sentiva un freddo glaciale avvolgerle le spalle e il petto, fin dentro alle ossa; forse era quella la motivazione della sensazione di disagio e inadeguatezza che non l'aveva abbandonata neanche per un instante da quando aveva ascoltato quella telefonata in piedi al centro del suo salone.
Più probabilmente, non c'entrava niente il vestito, né il sonno, né la notte: erano le parole di quella donna che le rimbombavano nella testa senza tregua. Le aveva ascoltate solo una volta ma erano come impresse a fuoco in lei, non riusciva a liberarsene.
Aveva aperto una bottiglia di vino rosso e si era seduta a contemplare il buio dinanzi a sé, scalza, con gli occhi gonfi anche senza aver versato una lacrima e quel bellissimo vestito da migliaia di dollari, ormai stropicciato. Si sentiva stranamente lucida mentre fissava il vuoto, con il calice stretto tra le dita e l'odore di Harry ancora nell'aria.
Senza rendersene conto, il tempo era trascorso veloce ed si era fatto giorno. Erano passate circa 8 ore da quando Harry era andato via sbattendo la porta di casa e poco meno di 6 da quando quella telefonata le aveva fatto crollare il mondo rovinosamente addosso.
Dovette ammettere a sé stessa che sebbene la questione fiducia fosse sempre stata un serio problema della loro relazione, Camille non aveva mai pensato che il momento di mettere tutto in discussione sarebbe davvero arrivato, ancora stentava a crederci. Perché Harry infondo l'amava, lei lo percepiva e lui gliel'aveva dimostrato tante volte, a suo modo. Non vedi come ti guarda? - dicevano gli amici - Harry non è mai stato più felice di così.
E allora, cosa era successo? Come erano finiti così?
Durante quelle lunghe ore sveglia, aveva cercato di razionalizzare, aveva analizzato la situazione da tutte le plausibili angolazioni e supposto diverse alternative, scenari possibili e impossibili. Ma, nonostante si fosse impegnata tanto, non c'era niente che rendesse quella telefonata meno nauseante e la sua condizione mentale meno disastrosa.Le immagini le tormentavano il cervello, riusciva a vedere Harry baciare quella donna, toccarle il viso, il collo, i fianchi, scendere con le labbra ad accarezzarle il ventre mentre manteneva lo sguardo lascivo fisso nei suoi occhi. Era insopportabile da sostenere ma non riusciva a smettere. Doveva continuare ad immaginarlo mentre la spogliava e la prendeva contro il muro, in modo un po' rude - come faceva con lei - e poi morderle il lobo, tirarle i capelli, sussurrarle all'orecchio che la faceva impazzire.
Camille non aveva versato neanche una lacrima, ma aveva le labbra contratte in una smorfia rigida, come quando mandi giù uno sciroppo e il sapore amaro non va più via.
Con le prime luci dell'alba e due calici e mezzo dopo, aveva deciso che ne aveva avuto abbastanza di immaginarsi per sei lunghissime ore Harry scopare Madison in tutti i modi possibili e che voleva delle risposte, voleva guardarlo negli occhi mentre provava a giustificarsi senza riuscirci, magari piangendo.
Così, si era tolta quel vestito costoso e ingombrante, si era fatta una lunghissima doccia, come se si stesse preparando per un evento importante, e aveva indossato un outfit comodo, uno di quelli adatti al momento in cui il tuo fidanzato ti confesserà di averti tradita - qualunque esso sia.

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This is not a love story [H.S.]
Fanfiction[COMPLETA] Questa non è una storia d'amore, è la storia di come ti ho perso. * * * * * * Cover by the one and only @cherryvig 🌸🍒