6 - 2010 (part II): trick or treat

1.3K 63 175
                                    

Stop and wait a sec
When you look at me like that, my darlin'
what did you expect?
I'd probably still adore you
with your hands around my neck
Or I did last time I checked

𓁹

31 ottobre 2010

Camille amava Halloween perché che le ricordava incredibilmente la sua vita a Los Angeles; amava le strade addobbate, i travestimenti spaventosi e, più di tutto, le sere in cui suo padre portava lei e Brianne in giro per il quartiere, strette nei loro vestitini buffi, alla ricerca di dolciumi. A Londra non era esattamente la stessa cosa e loro due erano ormai cresciute ma lei lo viveva ancora con lo stesso entusiasmo. L'unica piccolissima, minuscola differenza era che ormai erano cresciute e la sera di Halloween ormai si andava alle feste con l'alcol e la musica alta. Niente più caramelle e vestiti buffi.

Quell'anno, Louis Roberts, fratello maggiore della sua compagna di classe Elizabeth, approfittando di un viaggio di lavori dei genitori, aveva organizzato una super festa a tema a casa, invitando l'intera scuola. Così Beth - come lei chiamava la sua compagna di classe preferita - aveva invitato Camille a casa, per intrufolarsi alla festa in mezzo a tutti i ragazzi più grandi.

Sin da quando i primi invitati avevano iniziato ad arrivare, Camille aveva scoperto che quella festa sarebbe stata decisamente diversa da quella che lei si era immaginata: non c'erano decorazioni spaventose o dolcetti a tema, i ragazzi volevano solo ubriacarsi di nascosto dai genitori e provare a rimorchiare ragazze semi ubriache con la quale appartarsi in qualche angolo nascosto della casa.

"Hai visto chi c'è?"

"Chi?" Chiese Camille, rivolgendo lo sguardo al punto in cui guardava Beth.

"Thomas!! Guarda lì. Lo vedi? Quello vestito di rosso!"

Ed effettivamente era impossibile non notarlo.
Beth aveva una cotta infantile e un po' ridicola per Thomas sin da quando era poco più che una bambina e il ragazzo frequentava casa sua per suo fratello. Camille non riusciva a spiegarselo perché, con i suoi occhi scuri e un po' a mandorla e i capelli riccissimi neri, Beth era davvero bellissima in confronto al ragazzo tarchiato e un po' scontroso con la quale aveva quasi fatto a botte il suo primo di scuola.

"Beh, bel costume!" Scherzò Camille, osservando come lui e Phil si fossero travestiti da Ketchup e Maionese e ballassero in modo buffo e senza vergogna al centro del soggiorno di casa di Beth. In realtà, in mezzo a tutte quelle fatine svestite e tutti quei noiosissimi vampiri, loro due erano sicuramente tra i più originali.

Poi, quando Camille pensava che la casa non potesse essere più piena di così e che stesse per scoppiare, per la centesima volta, suonarono alla porta.
"Beth, hanno suonato alla porta! Vai ad aprire? Beth?! Beth ci sei?"

Ma l'amica non era più al suo fianco e neanche nei dintorni, era improvvisamente sparita. Camille sbuffò, le era bastato voltarsi per un istante verso la sala che la ragazza si era magicamente dileguata, probabilmente per correre dietro Thomas e il suo stupido costume da Ketchup.

Così fu Camille ad avvicinarsi alla porta d'ingresso e - da brava padrona di casa - aprirla.

Con sua estrema sorpresa, dinanzi ai suoi occhi trovò Harry ed Ashley, avvinghiati l'uno all'altro in un bacio appassionato. Harry teneva una mano stretta un po' troppo in basso sulla schiena della ragazza e la faccia premuta contro quella di lei senza alcuna vergogna. Lei affrontava entrambe le mani nei capelli di lui, come per non volerlo lasciare andare. Nessuno dei due fece caso alla porta aperta, né tanto meno a Camille che li fissava con la bocca socchiusa e le guance arrossate; perciò, continuarono indisturbati nelle loro effusioni, al punto che Camille poté vedere distintamente la linea definita della mandibola di Harry contrarsi e la sua lingua entrare in modo lascivo e un po' violento nella bocca della ragazza, mentre con le sue mani cercava bramosamente di conquistare terreno sulla sua pelle nuda.

This is not a love story [H.S.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora