Se solo mi guardi con occhi curiosi,
io mi lascio scoprire.𓁹
12 anni prima
22 Settembre 2008
La notizia del loro trasferimento a Londra era stata improvvisa: nel giro di un mese, il padre di Camille aveva ricevuto una promozione e tutta la famiglia aveva fatto i bagagli, lasciato la loro grande casa di Los Angeles e si era trasferita nella grigia e piovosa Kensington, in pieno centro a Londra. I genitori avevano fatto di tutto per far si che le bambine si trovassero a loro agio in quella loro nuova vita: una casa meravigliosa, due camerette come loro le desideravano, avevano preso persino un cane e iscritto entrambe a tutti i corsi che volevano. Ma mentre sua sorella Brianne amava i cambiamenti e l'aveva presa abbastanza bene, quasi come se fosse un gioco o una nuova avventura, per Camille era stato un vero e proprio trauma. Aveva dovuto abbandonare la sua scuola, le amiche, il corso di basket e la spiaggia a pochi metri da casa a causa di una imperdibile opportunità lavorativa di suo padre.
Odiava il clima e il cielo sempre grigio di Londra, le persone avevano la faccia bianca e antipatica, persino la divisa della nuova scuola le sembrava orrenda con quei colori pallidi. E, ovviamente, odiava i suoi genitori che l'avevano trascinata lì. Era fortemente intenzionata a finire le scuole dell'obbligo, fare le valigie e scappare il prima possibile per tornare in quella che reputava la sua vera casa: LA.
Perciò, l'umore di Camille era stato pessimo per tutto il mese di settembre, mentre i genitori terminavano le pratiche per l'iscrizione in una delle scuole più esclusive del quartiere.
Il suo primo giorno, Camille era uscita di casa senza fare colazione e sbattendo la porta, rifiutando in modo deciso di farsi accompagnare a scuola dai suoi. Aveva litigato con loro ancora per la questione trasferimento e così aveva preferito percorrere il tratto di strada a piedi, camminando con passo lento e un po' distratto verso l'ingresso, senza nessuna voglia di entrare e tenendo tra le mani il libro che aveva iniziato la sera prima e che proprio non voleva abbandonare: Le Avventure di Tom Sawyer, una storia avvincente ambientata nel sud degli Stati Uniti. E lei era già follemente innamorata di Tom, il protagonista.
Ma a pochi metri dall'ingresso della scuola, troppo immersa nella sua lettura, Camille finì addosso ad un ragazzino basso e un po' tarchiato, dall'aspetto antipatico.
"Hey! Stai attenta a dove metti i piedi. Per poco non mi hai fatto cadere la colazione, principessa." Borbottò lui alzando la voce, con la bocca ancora piena di briosce.
"Scusami, ero distratta, non ti ho visto." Si affrettò a dire la bambina, riemergendo per la prima volta dalla storia che stava leggendo e alzando lo sguardo dal libro per posarlo sul ragazzo dinanzi a lei.
"Beh, fai che non riaccada più se non vuoi pagarne le conseguenze." Il bambino rispose in modo scorbutico e un po' da bullo, poi spostò la sua attenzione sul libro che Camille teneva aperto tra le mani. "Non è neppure iniziata la scuola e tu già leggi? Cosa sei? Una sorta di bambina prodigio?" Esclamò divertito lui, tirando una gomitata all'amico al suo fianco che, vedendo la scena della quasi caduta, era accorso per supportarlo.
Ma il breve battibecco aveva attirato l'attenzione anche di alcuni altri bambini presenti all'ingresso di scuola e che avevano improvvisamente spostato lo sguardo su di loro, curiosi di saperne di più.
"Se tu a 12 anni non sai ancora leggere, non sono io la bambina prodigio, sei tu lo stupido." Replicò tranquilla Camille con una scrollata di spalle, riportando l'attenzione sul suo amato libro, intenzionata ad andarsene e proseguire per la sua strada.

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This is not a love story [H.S.]
Fanfic[COMPLETA] Questa non è una storia d'amore, è la storia di come ti ho perso. * * * * * * Cover by the one and only @cherryvig 🌸🍒