4 - 2009: would you help me?

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Strawberry ice cream
One spoon for two

𓁹

15 Gennaio 2009

Camille era appena salita in camera dopo cena ed aveva un mucchio di compiti arretrati da finire per il giorno successivo. Quelle vacanze natalizie non erano state molto proficue per lei, aveva perso moltissimo tempo dietro cose inutili e si trovava sommersa da scadenze da recuperare.

Aveva appena preso in mano il noioso libro di chimica quando un fastidioso suono proveniente da fuori la sua finestra la fece sussultare.

"Hey! Psss! Camille."

Per un attimo, pensò fosse solo il vento di un freddo gennaio londinese ma, riflettendoci a fondo, il vento non parlava e di certo non poteva conoscere il suo nome. Così, si avvicinò alla finestra con passo lento e un po' spaventato e ne aprii una anta come se da un momento all'altro potesse saltare dentro un mostro.

Eppure, nel buio, non vide nessuno.

"Sono qui su." La voce continuò a richiamarla, con un tono leggermente più alto di un sussurro per farsi notare. "Guarda più in alto, Camille!"

Quando la ragazza alzò finalmente lo sguardo in direzione del punto dalla quale proveniva la voce misteriosa, per poco non ebbe un infarto: Harry era appollaiato su un ramo spesso dell'albero di tiglio del suo giardino e che sporgeva al punto da arrivare quasi alla finestra della sua camera.

Camille lo guardò con espressione stupida e senza parole. "Che cosa ci fai qui?"

"Mi piace starmene appeso ad un albero a congelare al freddo, che ne dici?" Scherzò lui."Mi fai entrare?"

"È notte fonda, Harry! Cosa vuoi!?"

"Dai, mi sono arrampicato fin qui, fammi entrare. È urgente!"

Camilla sbuffò, per un solo istante aveva pensato di sbattergli la finestra in faccia e farlo restare lì fuori al freddo. Poi, immaginando scenari catastrofici riguardanti un ragazzo che muore di ipotermia fuori la sua finestra e le implicazioni legali che ne sarebbero derivate, si scansò al punto da permettergli di entrare in camera.

"Fa' piano o sveglierai i miei."

Harry sorrise: era stato più semplice del previsto convincerla. Fece un salto agile e atterrò in camera di Camille, provocando un tonfo sordo.

"Shhh, fai silenzio!! La fai spesso questa cosa?" Sussurrò, avvicinandosi alla porta della stanza per chiuderla a chiave.

"Cosa?"

"Entrare nelle camere delle persone in piena notte."

Harry rise dell'ingenuità di quella domanda, mostrandole un ghigno malizioso che lasciava intendere qualcosa di ben diverso da quello a cui Camille stava pensando. "Solo nelle stanze delle ragazze più carine." Scherzò lui, rimettendosi in piedi e iniziando a guardarsi intorno con espressione curiosa. "È molto bello qui, Camille. È esattamente come lo immaginavo."

"Cioè?" La ragazza si strinse le braccia al petto con espressione incerta.

"Rosa, pulito, ordinato... pieno di libri. Profuma di te. Mi piace."

This is not a love story [H.S.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora