35 - something you can't undo

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I squeeze out the lime on the ice of my drink
and the juice hits the cuts on my fingers
It still doesn't burn as much as the thought of you

𓁹

Prima della morte di suo padre, Camille aveva sempre ritenuto che i cimiteri fossero un luogo triste, un po' lugubre. Forse era a causa di quell'odore pungente e caratteristico dei fiori freschi o forse era lo sguardo assente delle statue in marmo bianco che le metteva agitazione. Sin da bambina, quando i suoi genitori costringevano lei e Brianne ad andare in quei luoghi come forma di riverenza verso le persone care che avevano perduto, Camille viveva quell'esperienza come un vero e proprio trauma.

E invece incredibilmente, a partire dal 2 gennaio del 2019, le cose erano cambiate: all'improvviso non odiava più il Brompton Cemetery, quel luogo non le metteva né ansia, né tristezza. Al contrario, riusciva ad infonderle una strana serenità. Camminare per quei viottoli in pietra e guardarsi intorno le ricordava l'importanza della vita e di tutte le cose terrestri che la compongono. Andarci era salvifico, quasi un dono, un modo per riportare dentro sé qualcosa che a volte la vita di tutti i giorni le faceva perdere.

Quel luogo era un costante promemoria del fatto che nessuno sa esattamente quanto lungo è il gomitolo di vita che teniamo tra le mani, magari altri cinquant'anni, magari un giorno o solo poche ore.

Il cimitero le ricordava questo, in continuazione.

Così mentre nel giorno del secondo anniversario della morte di suo padre il prete pronunciava con tono solenne una noiosissima omelia in suo onore, Camille pensava ad altro.

Non abbiamo bisogno di questo io e te, papà - pensò abbozzando un sorriso malinconico, mentre fissava l'immagine sorridente sulla sua lapide e, intanto, con un piede si divertiva a schiacciare l'erba verde ricoperta di brina - lo sai tu e lo so io.

"Camille."

La voce di sua sorella Brianne la fece sussultare e si voltò verso di lei. "Cosa c'è?"

"Non agitarti. Girati, guarda dietro di te, ma con discrezione, senza farti notare." Brianne le tirò una leggera gomitata per attirare la sua attenzione. Stava sussurrando parole a caso con tono di voce agitato. "Guarda chi c'è lì in fondo!"

Camille aggrottò le sopracciglia in una espressione confusa. Poi, con finta indifferenza, voltò appena il capo nella direzione esatta che la sorella le stava indicando con tanta insistenza.

Nell'istante esatto in cui i suoi occhi riconobbero la figura di Harry, il cuore le precipitò nel petto, come schiantato direttamente al suolo.

Il ragazzo era in piedi in un punto poco distante da loro ma in disparte, come se non volesse essere notato; era poggiato con una spalla contro un grosso albero, il volto era coperto dalla visiera di un cappellino da baseball e teneva le mani sprofondate nelle tasche del cappotto scuro.

Camille tornò di scatto a guardare dinanzi a sé, scossa.

"Cosa ci fa qui?" Continuò Brianne che sembrava improvvisamente esaltata dalla cosa. Per un attimo quasi sembrava avesse dimenticato il reale motivo per il quale si trovavano tutti lì riuniti.

"N-non lo so." Balbettò.

"L'hai invitato tu?" Si avvicinò al suo orecchio, continuando a fare domande. "Vi state sentendo? Vi siete rivisti dopo la cena?"

"Certo che no."

"E allora che ci fa qui?" La sorella continuava a parlare, ignorando totalmente le occhiatacce infastidite del prete poco lontano. "È incredibile, non è vero?"

This is not a love story [H.S.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora