So I look in your direction
but you pay me no attention, do you?
I know you don't listen to me
'cause you say you see straight through me
don't you?𓁹
29 Giugno 2012
La scuola era finita e Camille, quel giorno, aveva assistito come spettatrice alla cerimonia del diploma dei ragazzi dell'ultimo anno. Un po' perché si diplomava Trevor, il suo ragazzo, e un po' perché - ovviamente - c'era anche Harry. Ed era inutile negarlo: vederlo diplomarsi era stato un vero colpo al cuore, Camille sentiva che presto le loro strade si sarebbero divise e non sapeva come affrontare la cosa dopo che aveva trascorso gli ultimi quattro anni della sua vita con la sua presenza sempre tra i piedi. Non era pronta a lasciarlo andare.
Durante la cerimonia, si erano scambiati giusto uno sguardo di intesa, niente di più, ma a lei era bastato. Avevano imparato ad essere ottimi complici a distanza, in silenzio, lontano da occhi indiscreti, senza bisogno di grandi dimostrazioni in pubblico.
Harry le aveva sorriso e Camille aveva risposto con un cenno con il capo che significava sono orgogliosa di te, stupido ragazzino, ora sei grande sul serio.Loro due si capivano così.
~
Era primo pomeriggio quando, mentre era intenta a mettere via i libri dell'anno scolastico appena terminato, aveva sentito qualcosa picchiettare alla finestra della sua stanza. Non c'era stato bisogno di domandarsi chi fosse, perché il suo cuore lo sapeva già.
Harry era aggrappato all'albero fuori la sua finestra, con un sorriso sghembo stampato sul volto e con indosso ancora la tunica della cerimonia di diploma.
"Ciao Lille." La salutò dolcemente lui, agitando la mano in aria come un bambino.
"Stai attento con quella cosa, rischi di cadere." Mormorò previdente Camille, andandogli incontro per aprire la finestra e farlo entrare.
"Oh, ma che dolce. Ti preoccupi per la mia incolumità." Harry doveva aver bevuto un paio di birre di troppo insieme ai ragazzi per festeggiare la cerimonia perché aveva la solita l'espressione un po' stordita e lo sguardo sornione. E, infatti, saltò dentro casa con un tonfo più traballante del solito, rischiando di cadere a terra.
"No. Semplicemente non voglio essere accusata di omicidio." Chiarì lei, scherzando.
"Si, certo, come no..."
"Potevi entrare dalla porta, i miei non ci sono."
"Non sapevo che questa casa avesse una porta, vorresti dirmi che questa finestra non è l'entrata principale e mi hai fatto arrampicare fin qui per ben quattro anni?" Harry indicò la finestra alle sue spalle con un braccio teso e l'espressione fintamente stupita, prendendola in giro.
Camille rise. "Sei un idiota."
Il ragazzo si guardò brevemente intorno, girovagando per quella stanza che ormai conosceva a memoria. "Quindi... mi sembra di capire che mi sono diplomato."
"Esatto Harry. Quella di oggi era la cerimonia del diploma, incredibilmente ce l'hai fatta anche tu."
A quel punto, Harry raggiunse il letto della ragazza e si lasciò cadere sopra, steso con le braccia aperte a fissare il soffitto. "Devo dirti una cosa."
"Spara."
"Ed è surreale."
"Sono tutta orecchie, Harry, ma sbrigati che fra un po' vado a cena con Trevor." Quello che non aggiunse era: e non è proprio il caso di farti trovare qui steso sul mio letto.

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This is not a love story [H.S.]
Fanfic[COMPLETA] Questa non è una storia d'amore, è la storia di come ti ho perso. * * * * * * Cover by the one and only @cherryvig 🌸🍒