CAPITOLO 13

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Dominic si allontanò con gli occhi inondati di lacrime. Camminava avanti e indietro con la testa che gli scoppiava: la missione era fallita e Jameson era scappato così come la sua ragazza misteriosa...

L'unico lato positivo era che erano riusciti a salvare tutte quelle persone e ad offrirgli i primi soccorsi, a eccezione di una.

Si girò di nuovo verso Ray.

Il corpo del suo migliore amico giaceva lì per terra, immobile, privo di vita; ancora non riusciva a capacitarsi che fosse morto.

Guardò Charlotte accarezzargli delicatamente la testa come se avesse paura di svegliarlo. "Dannazione! Cosa possiamo fare?" urlò a voce troppo alta. Si sedette a terra e si strinse la testa tra le mani. Non avrebbe mai pensato che in vita sua avrebbe raggiunto un picco di disperazione così alto.

Un paio di giorni più tardi, dopo un'umiliante ramanzina da parte dei tre agenti ed essersi assicurato che Ray fosse portato in un posto sicuro, pronto per essere sepolto, Dominic si diresse al "ROAR". Aveva bisogno di bere e di dimenticare la giornata di merda che aveva appena avuto. E inoltre, voleva rendere un ultimo omaggio al suo amico che era appena passato all'altro mondo affogando i suoi dispiaceri nell'alcool .

Si sedette con un tonfo sullo sgabello di fronte al bancone.

"Un whisky, ragazzo... E lascia la bottiglia, per favore" disse stancamente prima di farlo allontanare.

"Ray, ... Sei solo andato a divertirti in un posto migliore di questo schifo in cui mi hai lasciato. Fai il bravo, mi raccomando!" e si scolò il primo di una serie di bicchieri.

Si prospettava una lunga serata.

Si girò di scatto quando sentì il suono di una voce ormai così familiare alle sue orecchie.

Si alzò e si trascinò ai piedi del palcoscenico, dove la sua cantante era nel bel mezzo di una suadente nota alta. Era più bella che mai, anche se sul suo viso si potevano notare chiaramente i segni della stanchezza: era ancora spossata dagli eventi appena trascorsi, come tutti del resto.

Aspettò che lei lo notasse in mezzo alla folla, poi, silenzioso come era entrato, uscì a grandi passi dal locale.

Aveva bisogno d'aria.

IL RUGGITO DELL'OCEANODove le storie prendono vita. Scoprilo ora