CAPITOLO 18

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"Forza ragazzi, non abbiamo più molto tempo" Dominic fece irruzione nella sala centrale dove i tre agenti erano impegnati a compilare scartoffie di vario genere.

"Voglio sapere ogni singola fottuta mossa di Jameson: dove va a tagliarsi i capelli, dove si compra il caffè la mattina, persino quante volte va in bagno! Abbiamo qualche pista recente?" domandò con un tono repentino nella voce.

Lanciò le chiavi della stanza di Charlotte su una scrivania e li guardò in attesa di una risposta. L'agente X fu il primo a lasciar perdere quello che stava facendo e rispose prontamente: "Un paio d'ore fa abbiamo ricevuto una soffiata anonima riguardante uno scambio di armi che avverrà in un magazzino poco fuori Londra, domani sera, a mezzanotte in punto. Questa fonte, che si dichiara attendibile, ci assicura che uno dei due acquirenti è Bradley "Fire" Jameson."

"Perfetto! E noi saremo lì ad attenderli a braccia aperte" e il suo viso, invece che illuminarsi in un'espressione di gioia, si contrasse in un spaventoso ghigno.

Con uno scatto si diresse in una piccola stanza nel seminterrato che quando la accese, riuscì a strappargli un'ondata di stupore nonostante tutta la tensione che provava in quel momento.

Nella stanza erano presenti cinque enormi scaffali di metallo; dove sopra ogni ripiano risiedevano ogni genere di armamentario possibile: non aveva mai visto così tante armi in una sola stanza; fucili, mitragliatrici, pistole, c'era persino una scatola con ben otto diversi tipi di granate!

Dominic prese tutto quello che avrebbe potuto servirgli in uno scontro a fuoco e uscì più risoluto che mai. Questa volta, non gli sarebbe scappato.

Gli agenti erano esterrefatti da questo improvviso cambiamento, ma a Dominic poco importava; lui voleva soltanto una cosa: vendetta.

E l'avrebbe avuta, in un modo o nell'altro.

IL RUGGITO DELL'OCEANODove le storie prendono vita. Scoprilo ora