Dominic era sveglio da ore.
Stava guardando il profilo del corpo nudo della sua misteriosa cantante. Aveva un'espressione così dolce mentre dormiva che non voleva svegliarla. Le accarezzò lievemente il braccio provocandole un involontario movimento di piacere, accennò un sorriso, le baciò i capelli e si alzò.
La notte gli aveva portato consiglio: era tempo di tornare sul campo. Dovevano prendere una volta per tutte quel figlio di puttana di Bradley "Fire" Jameson.
A tutti i costi.
Si vestì in fretta e preparò la colazione per due, così facendo lei, quando si sarebbe svegliata avrebbe trovato un dolce risveglio ad attenderla. Accompagnò il tutto con una rosa e poi uscì.
Arrivò al quartier generale a grandi passi e si diresse all'ufficio dell'agente Andrews dove, senza tanti giri di parole, annunciò immediatamente: "Dobbiamo ritornare sul campo. Sono pronto per un'altra missione sotto copertura. Mi dica tutti i dettagli e sarò pronto a partire, anche seduta stante." e guardandolo fisso negli occhi aggiunse: "Ma non coinvolga Charlotte. Ci siamo capiti?."
L'agente Andrews alzò le mani in segno di resa e chiese: "Ne è proprio sicuro? In fondo non è passato molto dalla..." e lasciò la frase in sospeso quando vide il ragazzo indurire la mascella "Va bene, mi segua nella sala centrale... Senza la signorina Charlotte."
"Dove volete andare senza di me?" disse Charlotte entrando teatralmente nell'ufficio.
"Da nessuna parte. Solo a prendere un caffè" rispose Dominic troppo serio per sembrare la verità.
"Si certo, come no... Tu che prendi un caffè, Dom? Ma a chi la dai a bere! Non sono mica nata ieri" lo sfidò Charlotte facendosi più vicina a lui, "In qualunque parte tu vada, VENGO. ANCHE. IO." enfatizzò le ultime tre parole come se fossero un ordine.
Doveva assolutamente uscire di lì. Era stufa di tutti quegli sguardi di compassione che riceveva da quando Ray era morto. Non ce la faceva più.
E se fosse rimasta li dentro un'altra ora di più sarebbe impazzita di sicuro. Il ricordo del corpo sanguinante e inerme del suo fratellone la tormentava ancora, ma poteva farcela, doveva farcela. Per se stessa. Per lui.
"Agente DeLuca che cos'ha per noi?" domandò l'agente Andrews rivolgendosi al collega seduto dietro un'enorme scrivania. DeLuca si tolse gli occhiali e li guardò con un largo sorriso: "Vi piace ballare? Perché stasera si va ad... un ballo in maschera."
"Come scusa? Can you repeat, PLEASE?!?" fu la risposta più che confusa di Dominic.
"Il Primo Ministro organizza una festa in maschera in onore dei soldati sopravvissuti alla guerra e ne approfitta per raccogliere fondi per le nuove leve. Che dire,... ci sarà tutta l'élite più importante di Londra tra funzionari, politici, capi delle polizia e ministri di prim'ordine... scommetto che, in mezzo a questa bella folla, troveremo anche il nostro rovente ago nel pagliaio" e per concludere il discorso accennò un piccolo passo di swing.
Dominic alzò gli occhi al cielo mentre Charlotte saltò entusiasta per tutta la sala come un coniglietto alla ricerca delle uova pasquali.
Era proprio quello che ci voleva. "Let's get this party started!" urlò al colmo della gioia, dopodiché corse nella sua stanza e iniziò a frugare tra abiti, scarpe e accessori.
Tutti nella sala accennarono un sorriso. Adoravano quella ragazza.
Stavolta non dovevano fallire. Ne valeva della sicurezza nazionale. Entrarono nell'antico edificio con una sicurezza maggiore della prima volta, tant'è che Charlotte, fasciata in un lungo vestito di raso rosso e celata dietro una maschera di pizzo nera, fece girare parecchi volti maschili, cosi come Dominic che, nel suo stiloso completo grigio scuro e coperto da una misteriosa maschera, non fu indifferente agli sguardi femminili presenti nella sala.
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IL RUGGITO DELL'OCEANO
ActionANNI '20. Gli Anni Ruggenti. Anni di vita, di problemi, di passioni, di amori- E' la storia di un ruggito che arrivò dritto al cuore di un ladro dagli occhi di ghiaccio, di come lui e i suoi inseparabili amici abbiano salvato il mondo da una minacci...