Dominic lo tallonava come un segugio che rincorre la sua preda in una battuta di caccia. Nessuna distrazione, non lo avrebbe perso per niente al mondo stavolta.
Oggi doveva finire tutto. Avrebbe messo un punto definitivo a questa storia.
Lo seguì a distanza ravvicinata fin quando Jameson e i suoi scagnozzi non decisero di svoltare in una strada per andare a nascondersi dentro un cantiere, a quell'ora della notte deserto; ma solo in quel momento decise di cambiare tattica: rallentò, prese fiato e si nascose dietro un cumulo di rocce che gli permise di avere un'ampia visuale dell'intero cantiere.
Puntò l'arma e gridò: "Avanti Jameson! Esci fuori, bello! Sei in trappola, it's over!"
"Dominic Sky!" quando sentì il suo nome riecheggiare in quel posto lugubre un brivido gli percorse la schiena.
"Uno dei migliori ladri gentiluomini che Londra abbia mai visto nella sua breve storia nazionale..." iniziò a guardarsi da tutte le parti cercando di individuare da dove provenisse la voce di quel farabutto.
"Da ladro ad agente segreto che cerca di redimersi salvando il mondo... E, ma guarda caso... da me! Che storia struggente. Peccato non avere un fazzoletto a portata di mano. Sai, dovrebbero farci un film... indovina a chi andrebbe la parte del cattivo...!" batté le mani simulando un applauso.
Jameson stava prendendo tempo e questo Dominic lo sapeva. Ma lo stava anche facendo innervosire e beh, questo gli stava riuscendo alla grande.
Sentì dei rumori provenire dalla sua destra, mirò e in meno di 5 secondi fece fuori i due ragazzoni che erano al seguito di Jameson.
"Well, well, well... A quanto pare siamo rimasti solo io e te, caro il mio fuocherello impazzito" anche Dominic stava prendendo tempo; uscì da dietro il cumulo di rocce e si diresse verso le scale che portavano al primo ripiano di una delle strutture portanti che formavano il cantiere, "...Vieni fuori allora e combatti da uomo a uomo!... Ohh, ma non mi dire,... Hai per caso paura, ragazzina?"
Sorrise. Tipi come lui non avrebbero tardato a raccogliere la provocazione.
Infatti, non appena finì di salire le scale, nel suo mirino entrò la figura di Bradley "Fire" Jameson che, con un violento gancio sinistro, riuscì a togliergli l'arma e diede inizio alla lotta corpo a corpo.
Combatterono senza tregua, volarono calci, pugni e imprecazioni che risuonarono nel buio di quella notte movimentata. Dominic, in un momento di difficoltà, messo con le spalle a terra, con una mossa fulminea tirò fuori dalla manica un piccolo coltellino che conficcò nella spalla di Jameson che, colto alla sprovvista, urlò di dolore allentando la presa.
Dominic allora, recuperò prontamente il suo fucile e glielo puntò contro: "Fermo dove sei" disse lentamente, "Non un altro passo di più, o sarò costretto a rovinarti quel bellissimo completo che porti con il tuo stesso sangue."
Jameson, sanguinante ma stranamente molto tranquillo, diede una svolta a quella conversazione e all'intero scontro, ma di questo, Dominic se ne sarebbe accorto di lì a pochi minuti.
Iniziò a ridere come un ossesso, dapprima piano poi sempre più forte.
Quando ebbe finito il suo teatrale sfogo, fece per asciugarsi le lacrime agli occhi e disse: "Credevi davvero che mi sarei fatto prendere dal primo stupido che mi puntava un fucile? Ricorda che sarò sempre un passo avanti a te caro mio, ma soprattutto, ricorda chi sono: Bradley. "Fire". Jameson.... Boom!"
E ci fu davvero un'esplosione che fece tremare l'intera struttura. E poi un'altra e un'altra e un'altra ancora che resero sempre più pericoloso rimanere lì sopra. E fu così, che in quella confusione che Jameson se la diede a gambe levate con appresso ancora l'intero borsone pieno di armi nuove di zecca.
Dominic cercava di ripararsi dalle fiamme sempre più alte che quelle esplosioni stavano causando e da tutti i pezzi che saltavano da una parte all'altra; ma in mezzo a quell'inferno in terra il suo unico pensiero rimaneva sempre lo stesso: Jameson.
Quando lo vide, lo raggiunse alle spalle, intrappolandolo in una stretta morsa che non gli lasciava altra via di uscita. A costo di morire là dentro, non lo avrebbe lasciato.
"Questo è per Charlotte!" disse stringendo la presa.
Jameson fece cadere il borsone e cercò di dimenarsi in cerca d'aria.
"E questo è per Ray!" e strinse ancora di più.
Ma proprio in quel momento ci fu un'esplosione più forte delle altre che catapultò entrambi in aria lanciandoli lontano da dove si trovavano.
Quando Dominic riemerse dalle macerie si trovò davanti il volto di Charlotte che lo guardava preoccupata: "Dom!"
Lo aiutarono ad uscire da sotto i cumuli di macerie in cui si trovava quando un pensiero gli attraversò la mente: "Jameson!" disse con un filo di voce "Dov'è?!"
"Calmati eroe, guarda là" gli rispose Lottie sorreggendolo per un fianco. Dominic seguì con lo sguardo la direzione che gli aveva indicato e vide Bradley "Fire" Jameson svenuto per terra circondato da un gruppo di agenti e ben otto pistole puntate contro. Era un po' abbrustolito, ma lo avevano preso.
Se la faccia non gli avesse fatto tanto male si sarebbe messo a piangere dalla gioia.
Lottie inaspettatamente lo abbracciò. "Eehi, piano piano" gli fece Dominic gemendo per il dolore.
"Sei un idiota, lo sai? Mi hai chiuso dentro una stanza e sei venuto a salvare il mondo senza di me. Sono contenta che tu sia vivo, ma non farlo mai più, okay? Voglio esserci la prossima volta, fianco a fianco come ai vecchi tempi... ti voglio bene, Dom" gli sussurrò all'orecchio.
"Ti voglio bene anc..." non riuscì a finire la frase che cominciò a tossire violentemente. Quando si guardò le mani, tra le bruciature distinse una macchia di sangue.
Cadde a terra in preda agli spasmi. Nessuno si era accorto della ferita che aveva appena sotto l'addome e del proiettile conficcato nella sua coscia.
"Chiamate i soccorsi, Dominic è ferito. Presto!" urlò Charlotte.
Improvvisamente il folto gruppo di agenti si aprì e gli venne incontro un angelo: Dominic per un istante credette di essere già morto tanto era bella la visione che aveva davanti agli occhi.
"Dominic! Sono io, Evangeline! Ti prego, guardami, resta con me! Stay with me!" disse quell'angelo dai capelli rossi.
Dominic si riscosse: "... Sei qui" aggiunse con una voce sempre più flebile.
"Certo che sono qui" gli fece lei prendendogli la testa e appoggiandosela in grembo, "Charlotte prima di venire qui con te mi ha avvertito della tua missione suicida, così appena possibile una scorta ci ha accompagnate qui... mi sei mancato, little boy..." e lo guardò con le lacrime agli occhi. Non voleva perderlo ora che lo aveva appena ritrovato.
"Ti prego, non lasciarmi ..." disse e prima che Dominic svenisse, lei lo baciò disperata, come un marinaio che bacia una sirena per aver salva la vita nelle profondità marine.
Ora sperava con tutta se stessa che il suo marinaio sarebbe riuscito a risalire fuori dall'acqua per tornare da lei.
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IL RUGGITO DELL'OCEANO
AksiANNI '20. Gli Anni Ruggenti. Anni di vita, di problemi, di passioni, di amori- E' la storia di un ruggito che arrivò dritto al cuore di un ladro dagli occhi di ghiaccio, di come lui e i suoi inseparabili amici abbiano salvato il mondo da una minacci...