30. Affronto

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"Sei sicuro che sia da queste parti?" Affanna Lucy guardandosi attorno frenetica.

"Lo trovo sempre qui quando deve sbollire la rabbia" ribatte Rogue con il telefono all'orecchio, ma Sting continua a non rispondere.

"Non capisco perchè lo stiamo cercando" sbuffa Natsu appoggiato al palo dell'altalena, "questo è solo un altro episodio del suo spasmodico bisogno di attenzioni".

"Questa volta è diverso" dichiara Rogue serrando i pugni "la sua voce aveva qualcosa di strano... sembrava quasi...". Scuote la testa allontanando quel pensiero e fa partire l'ennesima chiamata.

Lucy intanto prende posto sull'altalena. Le mani che tremano a stringere le catene ed un groppo alla gola che le impedisce di deglutire.

"Togliti quel pensiero dalla testa" prorompe Natsu, "non è colpa tua".

"Sono stata io a metterlo con le spalle al muro".

"Ed è stato lui a dar vita a questa situazione".

"Se dovesse succedergli qualc-".

"Non succederà. Non so grazie a quale miracolo divino ma Rogue gli vuole davvero bene e gli impedirà di fare qualche cazzata". Segue con lo sguardo il ragazzo che va avanti e indietro davanti a loro giocando con la cerniera del giubbino.

Si era presentato alla sua porta con il fiatone, blaterando che Eucliffe gli aveva fatto un discorso strano al telefono prima di riattaccare in malo modo. Lui aveva cercato subito di richiamarlo, ma da quel momento l'amico non aveva più risposto e perciò era corso lì sperando che Lucy sapesse qualcosa a riguardo. Lei l'aveva velocemente messo al corrente dell'accaduto e i due avevano poi pattuito di uscire a cercarlo; decisione che ovviamente aveva spinto Natsu ad aggregarsi.

Sfortuna vuole però che siano ormai le dieci di sera e del biondino psicopatico non hanno visto nemmeno l'ombra.

"Sting!" Urla all'improvviso Rogue.
"Ti chiamo da ore! Dove sei?".

Poche frasi e il moro impallidisce.
"Scuola. Tetto." Mima con le labbra verso Natsu.
I due scattano in piedi.

"Sting, ehi. Calmati un attimo. Non c'è bisogno di gridare. Sì ok, non vengo" e ad un suo cenno della testa, il rosato e Lucy si catapultamo verso la scuola, sperando che Rogue riesca a tenerlo occupato fino al loro arrivo.

Il tragitto è ancora più lungo fatto a piedi, ma anche se sono stanchi non rallentano; non posso perdere tempo. Quando giungono nel cortile buio, la bionda nota la figura del ragazzo che troneggia sulla terrazza del tetto e senza riprendere fiato imboccano le scale.

"Tu aspettami qui, esco da sola" afferma mettendo mano alla maniglia.

"Non ci pensare neanche, chissà cosa ha in mente di fare quel pazzo".

"Proprio per questo devo andare solo io. Se ti vedesse, il poco equilibrio mentale che gli rimane si sgretolerebbe".

Lui sospira ma annuisce concorde. La situazione è già di per sè delicata. Interverrà solo se Lucy sarà in pericolo. "Fai attenzione".

Quando la ragazza spalanca la porta del tetto due occhi spiritati incontrano i suoi.
"Tu! Che ci fai qui?!".

"Sono qui per te, Sting".

Lui spegne il telefono che stava ancora usando e lo nasconde nella tasca dei jeans. "Sei l'ultima persona che voglio vedere in questo momento. Sparisci".

"Rogue è preoccupato per te".

"No, mi ha solo fatto sprecare tempo per farti arrivare".

Lei scuote la testa e si avvicina di un paio di passi. "Lui ci tiene a te, l'ha sempre fatto".

Take me to the beginning {NALU}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora