3. Lucy e Sting

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"Sono a casa".

"Bentornato" grida Lucy dalla cucina.

Jude si toglie le scarpe ed appoggia la ventiquattrore sulla cassapanca all'ingresso. Allenta la cravatta e le dà un bacio tra i capelli.

"Mmmh, che buon profumino!" Dice con l'acquolina in bocca sporgendosi sui fornelli.

Lucy sorride. "Ho fatto la carbonara".

"Sia benedetta mia figlia che conosce perfettamente i gusti del suo papà" e le accarezza la testa sedendosi poi alla tavola già preparata.

"Com'è andata a scuola?".

"Tutto bene, grazie. Il lavoro?".

Lui sbuffa. "Possibile che non mi racconti mai niente? Ascolti sempre con piacere la mia vita d'ufficio, ma anche a me piacerebbe sapere qualcosa di più".

Lei ridacchia. "Non c'è nulla da raccontare, papà. La scuola è ricominciata da poco."

"Pensi di iscriverti a qualche club quest'anno?".

"Sting vorrebbe propormi come manager della squadra" ammette celando una smorfia.

Jude annuisce contento. "Quel ruolo ti fornirebbe un bel po' di crediti e potresti aggiungerlo al curriculum per il college".

"Lo so" e continua a mangiare in silenzio.

"Anche il club di letteratura non sembra male" aggiunge il biondo dopo essersi pulito la bocca con il tovagliolo, lanciandole un'occhiata di sottecchi.

"Come fai a saperlo?" Si sorprende lei.

"Ho visto il volantino sulla tua scrivania".
Lucy abbassa la testa colpevole.
"Perchè non me ne hai parlato?".

"Tu vuoi che io segua le tue orme ed io-".

"Ferma Lucy," ed appoggia la forchetta sul piatto, "io vorrei che tu lo facessi, perchè voglio lasciarti qualcosa di solido sul quale costruire il tuo futuro". Allunga la mano a coprire la sua. "Ma questo non devi sentirlo come una costrizione. Se tu hai altri obiettivi, non ho alcuna intenzione di carparti le ali, anzi! Farò tutto il possibile per aiutarti a raggiungerli" ed il sorriso radioso della figlia è tutto quello di cui ha bisogno.

Lucy è la luce dei suoi occhi, la sua principessa, il suo bene più prezioso e dalla morte di sua moglie Layla tocca a lui darle tutto l'amore che avrebbe ricevuto da due persone.

Sua figlia si alza per abbracciarlo. "Grazie papà!" E lui è già in brodo di giuggiule.

Finita la cena sparecchiano e riempiono la lavastoviglie, dopo di che Lucy si ritira in camera; ha del sonno da recuperare.


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Ok, non è difficile.
Deve solo dirgli che ha già scelto il club a cui iscriversi.
Niente di clamoroso, soltanto una scelta che va contro la sua; può gestire la situazione.

Prende un grosso respiro ed esce dal bagno ricongiungendosi con il suo ragazzo.

"È una vita che ti aspetto" brontola Sting staccandosi dal muro, "muoviti o Gildartz ci punirà per il ritardo".

"Ho bisogno di parlarti" prende coraggio Lucy.

"Puoi aspettare la fine dell'allenamento" e le afferra il polso trascinandola con sè per i corridoi.

"È una cosa importante, Sting".

"L'unica cosa importante al momento è battere quel farabutto di Dragneel e diventare capitano della squadra".

Take me to the beginning {NALU}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora